FRAMELINE 34

Il 34mo Festival gay di San Francisco, il più antico e famoso del mondo, ha presentato più di 200 film accompagnati ognuno da registi ed attori. Premiata la distribuzione Wolfe Video per il suo 25ennale lavoro di promozione del cinema lgbt. I premi della giuria e del pubblico.

Vedi il sito ufficiale del Frameline 34

Si è appena concluso, quasi in contemporanea col Festival Mix di Milano, il 34mo Frameline di San Francisco, il festival a tematica lgbt più antico e rinomato, gestito da una organizzazione no-profit dedicata alla ricerca, esibizione, distribuzione, produzione e promozione del cinema gay. La manifestazione, che conta una media di 60.000 spettatori, è seguita da diversi quotidiani e tv americani e spesso si arriva troppo tardi per prenotarsi agli eventi principali, come ad esempio la serata di gala inaugurale (prezzo al pubblico 90 $) o quella di chiusura (prezzo al pubblico 60 $). I prezzi per ogni singola proiezioni sono invece di 10 $.
Le proiezioni principali avvengono nello storico Castro Theatre, mentre altre proiezioni così come i dibattiti e i seminari hanno luogo nei cinema Roxie Theater e Victoria Theatre di San Francisco e al cinema Rialto Cinemas Elmwood situato a Berkeley (nella splendida Baia a 16 km da San Francisco). Da notare che all’interno dei cinema non è permesso riservare dei posti in attesa degli amici.

Ogni anno, a partire dal 1986, il festival assegna il Frameline Award, un premio dato alla persona o all’ente che ha maggiormente contribuito alla rappresentazione dell’omosessualità nel cinema, o nella tv o nei media artistici. Negli anni passati sono stati onorati personaggi come Vito Russo, Stanley Kwan, Barbara Hammer, Divine, Christine Vachon. Quest’anno il premio è stato consegnato a Kathy Wolfe e Maria Lynn della Wolfe Video.
Kathy Wolfe racconta sempre che l’idea della Wolfe Video le è venuta vedendo il documentario ‘Word Is Out’ al Frameline 25 anni fa. Da allora la Wolfe Video ha fatto molta strada diventando la più importante distribuzione di film gay e lesbici, sia nelle sale che in tv, dvd e web. Quando Maria Lynn, l’attuale presidente della Wolfe, entrò nella società, il suo straordinario senso degli affari fece salire alle stelle l’attività della Wolfe, soprattutto attraverso contratti con autori e produttori come ad esempio Lily Tomlin che consegnò alla Wolfe l’intero suo catalogo. Molti titoli posseduti dalla Wolf sono film vincitori al Frameline come Big Eden, Claire of the Moon, Loving Annabelle, Were The World Mine, Itty bitty Titty Committee, e Brother To Brother. Tra le centinaia di acquisti che la Wolf ha fatto nell’ultimo anno, segnaliamo il film Undertow (Contracorriente) che è stato evento centrale di questo 34mo Frameline. Come Frameline, Wolfe è stata fondata nella convinzione che i film lgbt meritino un pubblico più vasto e che la comunità gay meriti un ampio spettro di rappresentazioni filmiche.

Il film di apertura del 34mo Frameline è stato “The Secret Diaries of Miss Anne Lister”, lo stesso film che la BBC aveva regalato per l’inaugurazione del festival gay di Londra, facendo così un omaggio a questo importante festival d’oltreoceano.
Gli eventi centrali sono stati dedicati al peruviano “Contracorriente”, film che faceva parte della sezione dedicata al cinema Sud Americano e a “Beautiful Darling: The Life and Times of Candy Darling, Andy Warhol Superstar”, doc che introduceva alla retrospettiva dedicata ad Andy Warhol, illustrata da Ron Gregg, professore di cinema alla Universita Yale, che ha accompagnato la visione dei film di Warhol con tre seminari dai titoli: “Gay Aesthetics & Iconography in the Films of Andy Warhol“, “Hustlers & Exhibitionists” e “Sex, Leather Jackets & Cigarettes“.

Il film di chiusura del Frameline è stato “Howl” visto quasi in contemporanea al Festival Mix di Milano, accompagnto dai registi Rob Epstein e Jeffrey Friedmane e dal protagonista James Franco (a Milano era presente solo Jeffrey Friedman).

Come accennavamo sopra il Festival ha dedicato il suo tema centrale alla cinematografia lgbt del Sud America, giudicata oggi una delle più vivaci e innovative. Sono stati presentati sette film: “Elvis & Madona” (Brazil), “El Niño Pez” (Argentina), “From Beginning to End” (Brazil), “The Last Summer of La Boyita” (Argentina), “Paulista” (Brazil), “Plan B” (Argentina) e “Undertow” (Peru), insieme al bellissimo documentario “Dzi Croquettes” (Brazil).

Oltre al seminario sui film di Warhol, il festival ha organizzato altri due momenti di dibattito culturale, uno sulla transessualità dal titolo “Says Who? Gender Variant Representation in Media” con la partecipazione, tra gli latri, di Mariana Marroquín (attrice in “Remember Me In Red”), del regista Chris Vargas e dello studioso Logan Walker.
Un altro dibattito è stato “Sex on Film: Educating with the Moving Picture” con diversi insegnanti e professori che hanno discusso sull’aiuto educativo che molti film o serie tv possono offrire agli adolescenti.

Di seguito tutti i titoli premiati dalla giuria e dal pubblico del 34mo Frameline.

PREMI DELLA GIURIA FRAMELINE34

MIGLIOR FILM

   Contracorriente di Javier Fuentes-León
  tendenza: GGG
nazione: Perù / Colombia
anno: 2009
Questo primo lungometraggio del regista Javier Fuentes-León è una insolita storia di fantasmi ambientata sulle spiagge peruviane, con alcune similitudini alla vicenda di Brokeback Mountain. E’ la storia di Miguel, un pescatore che nasconde la sua omosessualità dietro il paravento di un matrimonio felice con una moglie che lo ama e che sta aspettando un figlio. Segretamente Miguel porta avanti una intensa storia d’amore con Santiago, un artista bohémien, che non pubblicizza la sua omosessualità ma nemmeno la vuole nascondere del tutto. La storia, ambientata in un piccolo villaggio di pescatori, prende una piega fantastica dopo la morte per annegamento di Santiago quando questi ritorna come fantasma per chiedere a Miguel di cercare il suo corpo e di seppellirlo secondo le tradizioni locali in modo che la sua anima possa riposare in pace. Miguel si trova ora davanti ad un dilemma: dovrà ammettere pubblicamente di avere avuto una storia d’amore con Santiago, rovinando così il suo matrimonio e la sua vita, ma esaudendo le richieste del suo amato, oppure deve continuare la sua vita come se nulla fosse successo portandosi dentro il peso e la responsabilità della dannazione eterna del suo amante rimasto insepolto. Deve essere molto difficile continuare a vivere con un tale peso sulla coscienza, tentando di dimenticare la persona che avete tanto amato, solo per salvarvi la faccia. Guardate il bellissimo trailer.

MIGLIOR DOCUMENTARIO

   Dzi Croquettes di Raphael Alvarez
  tendenza: QQQ
nazione: Brasile
anno: 2009
Protagonisti, testimoni e ammiratori raccontano la leggendaria storia del gruppo di teatro brasiliano Dzi Croquettes, spesso osteggiatato e censurato dal regime militare, che ha cambiato la storia della cultura pop e gay a partire dagli anni settanta. La regista, il cui padre lavorò con il gruppo, amato da Mick Jagger e Liza Minnelli, cresciuta nei backstage dei teatri, riscopre la sua infanzia facendo luce su uno spaccato inedito della storia del suo paese.

MENZIONE SPECIALE:

   Postcard to Daddy di Michael Stock
  tendenza: GGG
nazione: Germania
anno: 2009
Il film racconta la storia autobiografica degli abusi sessuali subiti dal regista Michael Stock da parte del padre. Venticinque anni dopo mette a confronto suo padre e la sua famiglia con la storia della sua vita. Facendo questo il regista indaga sugli aspetti più reconditi di una famiglia liberale e di sinistra dove gli abusi sessuali sembravano inimmaginabili. Eppure ci sono stati e proseguiti per anni. Perchè di tre figli, solo quello più giovane abbia dovuto subirli è una cosa che il regista, ancora oggi, non sa spiegarsi. Sebbene siano passati tanti anni, Michael, non ha ancora superato i sentimenti di colpa e di vergogna per quei traumatici fatti. Conversando con i fratelli e la madre Margret nella loro casa nella Foresta Nera, egli apprende le drammatiche conseguenze di quegli avvenimenti sull’intera famiglia, ancora vivide. La sorella Anja, un’educatrice sociale qualificata e madre di due figli, ha tagliato completamente i ponti col padre. Il fratello di Michael, Christian, un editore e ricercatore scientifico, è l’unico ad avere ancora dei contatti col padre, sebbene condanni fermamente i suoi abusi. Christian ricorda i tempi della sua giovinezza benevolmente e pensa che suo padre abbia cercato di dare a loro una vita migliore di quella che aveva avuto lui. Michael ci racconta anche i particolari della sua vita da adulto, una vita trascorsa sempre all’ombra dei traumi infantili. Ci parla dei suoi problemi, della promiscuità e di come ora debba convivere con l’HIV. Un infarto nell’autunno del 2007 lo ha messo ancora una volta davanti al suo passato. Durante un viaggio in Thailandia decide di fare questo film come un messaggio video per suo padre.

PREMI DEL PUBBLICO

 

MIGLIOR FILM

   Fil, Le di Mehdi Ben Attia
  tendenza: GGG
nazione: Francia / Belgio / Tunisia
anno: 2009
Le fil, opera prima di Mehdi Ben Attia, è un film sulla libertà di vivere l´omosessualità. Il filo del titolo è quello che lega il protagonista a sua madre e a un certo tipo di condizionamenti sociali. Nonostante il luogo delle riprese e la nazionalità del regista (residente da anni a Parigi), della troupe, del produttore e degli attori, il film non ha connotazioni esclusivamente tunisine. La storia potrebbe accadere ovunque. È quella di Malik (Antonin Stahly, musicista e liutaio, attore a 10 anni per il “Mahabaratha” di Peter Brook) che, tornato a Tunisi dopo aver vissuto a Parigi, s´innamora di Bilal (l´algerino Salim Kechiouche, unico attore magrebino a non temere il ruolo di un gay). Non siamo, però, dalle parti di “Cus-cus”. Malik non è un povero emigrante di ritorno al paese: appartiene all´alta borghesia tunisina, laureato in architettura a Parigi, ha deciso che la sua casa è quella dove è nato. Sara, la madre, l´accoglie a braccia aperte nella villa di famiglia circondata da un grande giardino che lambisce il mare. Anche lei dovrà fare i conti con la “diversità” di Malik. Sullo sfondo della villa, la medina di Hammamet con le sue mura che al tramonto si tingono di rosa. (Laura Putti, La Repubblica)

MIGLIOR DOCUMENTARIO

   Topp Twins: Untouchable Girls, The di Leanne Pooley
  tendenza: LLL
nazione: Nuova Zelanda
anno: 2009
Se non le avete ancora conosciute è tempo di incontrare Jools e Lynda Topp, le uniche gorgheggianti, lesbiche, cantanti country e commedianti gemelle Topp. Il film ci presenta interviste, performance di repertorio (tratte da Two Kens, Camp Mother e Camp Leader, Bowling Ladies, Posh Socialite Sisters, Prue and Dilly), video e novità assolute per raccontarci la vita delle più amate e affascinanti sorelle della Nuova Zelanda. La loro storia copre oltre 50 anni, dalle umili origini in una fattoria casearia fino alle acclamate artiste internazionali. Durante questo viaggio conosciamo come hanno sviluppato i loro personaggi, il cameratismo che le indusse al coming out, la vittoria di Jool sul cancro al seno, i rari momenti di antagonismo. Ma questo non è un documentario tradizionale, il film dipinge un mondo dove voi diventate sia protagonisti reali, sia spettatori di uno show, sia amati confidenti, in un certo senso il film finisce per raccontarci più di noi che di loro. Non ci troviamo davanti solo alla storia di due sorelle ma anche alla storia di 25 anni della Nuova Zelanda, un quarto di secolo che ha visto cambiamenti culturali e la fondazione di una identità nazionale.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

   Remember Me in Red di Hector Ceballos
  tendenza: TTT
nazione: USA
anno: 2010
Il caso aveva fatto incontrare Fidelia Duval, una prostituta transgender, e Alma Flora, una transgender militante nella comunità. La loro amicizia era subito cresciuta, ma dopo qualche anno Alma muore, lasciando come sue ultime volontà il desiderio di venire sepolta come donna. Mentre Fidelia sta consegnando l’abito con cui deve essere vestito il corpo di Alma, incontra Flaco, un ex amante di Alma e, secondo Fidelia, il responsabile della morte prematura di Alma. Fidelia gli proibisce di partecipare al funerale. Flaco, per dispetto, fa arrivare inaspettattamente i genitori di Alma dal Messico che dispongono invece di sepellirla come uomo. Fidelia deve trovare il modo di onorare le volontà della sua amica defunta prima che sia troppo tardi. Con l’aiuto dei suoi amici riuscirà ad accontentare tutti.


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