Peccato che questo delizioso e divertente (ma nono solo) film, “Humpday – Un mercoledì da sballo”, abbia avuto una distribuzione (solo 13 sale) e una campagna pubblicitaria ridotte all’osso, tanto che il film non entra nemmeno nel box office dei primi 20 titoli di questo weekend. Peccato, perché questo piccolo e indipendente film, meritava molto di più, sia per una splendida prova d’attori (a noi sconosciuti), sia per una storia che è solo apparentemente assurda e che nella sua stravaganza (due etero che vogliono interpretare un porno gay) mira a denudare più che i corpi le anime dei diversi protagonisti. I protagonisti sono essenzialmente tre, due amici per la pelle al tempo del college, Ben (Mark Duplass) e Andrew (Joshua Leonard), e l’attuale moglie di Ben, Anna (Alycia Delmore).
Dai tempi del college i due amici hanno preso strade completamente diverse, Andrew non si è ancora sposato e fa l’artista nomade, girovagando da una comunità hippy all’altra. Nel mezzo di una notte bussa alla porta di Ben, che, nonostante le perplessità della moglie Anna, lo accoglie con entusiasmo e accetta di ospitarlo per qualche giorno nella loro casa. Inizia da qui una spietata vivisezione di questa grande amicizia, con l’obiettivo di catturarne l’intima motivazione, che, alla luce della nostra esperienza gay, non potrebbe essere altra che una velata pulsione omosessuale. Naturalmente non da parte di entrambi, perché allora la scintilla avrebbe fatto esplodere le cose molto tempo prima. Il problema deve essere solo di uno dei due amici. Ma quale? Quando i due amici si recano una sera ad una festa “dionisiaca” a casa di alcuni amici artisti di Andrew, dove vediamo una curiosa (ma onesta) coppia lesbica, e uomini che si accarezzano sui divani, l’idea di partecipare ad un festival del cinema porno per dilettanti parte da Andrew, che trova anche il tema del film: due etero, sia registi che attori di un porno gay. Stranamente Ben, felicemente sposato (ma spesso le sue batterie sono scariche con conseguente delusione della moglie), accetta la sfida.
Noi siamo da capo: chi è il gay velato? quello che frequenta ambienti e amicizie particolari e vuole sperimentare il sesso gay, cioè Andrew, o il marito con qualche problema nei rapporti coniugali (e che ripete troppe volte ‘ti amo’ alla mogliettina focosa)?
Poi però veniamo a conoscere la strana storia di uno dei due che confessa all’altro di essere stato una volta così preso da un commesso di un negozio di video tanto da sorbirsi tutti i noiosissimi film che gli proponeva e tanto da sognarsi di notte le sue pelosissime ‘palle’. Da questo momento tutto sembra cambiare. Il gioco del film porno gay potrebbe rivelarsi la prova del nove per un’identità repressa. Una volta stabiliti i ruoli, attivo e passivo, l’amico etero sopporterà di essere penetrato dall’amico che invece non è più etero, cambiando così le regole del gioco?
Da questo momento il film diventa l’originale coming out di un omosessuale velato che solo con l’aiuto dell’amico amato, potrebbe finalmente trovare la forza e il coraggio di svelarsi.
Non possiamo dirvi di più per non togliervi il piacere della sorpresa. Alla fine il film si rivela un film gay al 100%, solo apparentemente divertente, con una storia che oggi può appartenere ancora solo a uomini di mezz’età, che si vedono circondati da giovanissimi gay e lesbiche realizzati, ma che portano ancora dentro di loro il fardello di una pesante e ormai anacronistica omofobia interiorizzata.
Bravissima la giovane regista, già al suo terzo lungometraggio, che dichiara di essere sempre rimasta “affascinata dai problemi dell’identità sessuale e da quanto possano essere rigidi o fluidi”. “La grande sfida del film“, dichiara la regista, “è stata quella di ancorare la sua trama altamente concettuale nel realismo eccessivo, affinché il pubblico potesse credere che sarebbe davvero possibile per questi personaggi vivere un weekend così assurdo. Per riuscirci, il passato e i rapporti dei personaggi dovevano essere ben sviluppati, di conseguenza il film tocca altre tematiche: i limiti dell’intimità nell’amicizia tra maschi, il modo in cui il proprio mostrarsi può cambiare in presenza di persone diverse, che cosa possa provocare una crisi d’identità, mostrandoci la nostra vita allo specchio, costringendoci a fare un bilancio della nostra situazione e facendoci chiedere se avremmo potuto essere diversi… “.
La locandina del film: