I FILM IN CONCORSO AL TOGAY 2008

Sono 14 lungometraggi a tematica, particolarmente impegnativi e all’avanguardia nella produzione cinematografica internazionale, quasi tutti opere prime o seconde di autori molto promettenti.

In attesa di sapere dalla viva voce del direttore Giovanni Minerba chi sono i personaggi e quindi le opere che non hanno voluto essere inseriti nel programma del 23mo festival del cinema gay e lesbico di Torino (“non riesco a dominare e reprimere del tutto l’amarezza per chi, avendone avuto possibilità e privilegi, ha scelto di non esporsi. Di non essere compagno e ospite in questo progetto”) proseguiamo il nostro tour festivaliero presentandovi i titoli dei 14 lungometraggi in concorso. Dovrebbero essere le opere migliori tra tutte quelle presentate, che complessivamente (corti, lunghi e doc) sono circa 270, tra omaggi, retrospettive, panorami, ecc., un numero notevole che premia sia l’impegno degli organizzatori del festival che la vitalità del cinema queer internazionale.

Un doveroso cenno va alla giuria del concorso lungometraggi, composta quest’anno da nomi di grande rilievo artistico e culturale, come la nostra scrittrice Melania G. Mazzucco (al momento Ozpetek sta portando sullo schermo il suo romanzo “Un giorno perfetto”); il regista portoghese Joao Pedro Rodrigues (che ci ha regalato capolavori come “O Fantasma” e “Odete”); la produttrice Andrea Sperling (al suo attivo più di trenta opere quasi tutte a tematica lgbt) alla quale il festival dedca anche un omaggio speciale; il critico Pier Maria Bocchi, autore del libro “Mondo Queer, cinema e militanza gay” e collaboratore del Mereghetti oltre che a diversi media; Carlos Hugo Aztarain, famoso giornalista argentino.

Tra i titoli dei lungometraggi in concorso ci permettiamo di segnalarne quattro come assolutamente imperdibili, sia per la qualità artistica che per i contenuti e lo spirito innovativo: Were the World Mine, di Tom Gustafson perchè unisce mirabilmente fantasia e realtà; Spinnin’ di Eusebio Pastrana per l’arditezza del tema; Pusinky di Karin Babinskà per come affronta le problematiche adolescenziali rinverdendo il genere on the road; A outra margem di Luis Filipe Rocha perchè riesce a dimostrare con rara intensità come i “diversi” e gli “anormali” siano spesso i più “normali”.

Di seguito tutti i 14 titoli dei film in concorso al 23mo GLBT FILM FESTIVAL di Torino

A outra margem (The Other Side), di Luis Filipe Rocha

GGG – VENERDÌ 18 APRILE – AMBROSIO 1 ore 22:30

L’artista gay travestito Ricardo è frastornato e depresso dall’inaspettato suicidio del partner, si sente come privato della linfa vitale. Un tentativo fallito di suicidio riporta nella sua vita Maria, la sorella da tanto tempo dimenticata. Dopo il ricovero, Maria invita Ricardo ad andare a vivere con lei e il figlio Vasco, che lui non ha mai visto, un ragazzo che vive con molta fantasia e brillantezza la sua condizione di affetto dalla sindrome di Down. Nella periferia di Lisbona Ricardo e Vasco iniziano una impensabile amicizia, nutrita dalla passione che entrambi hanno per il teatro. Ma il ritorno a casa di Ricardo implica anche che deve confrontarsi con la sua ex fidanzata Luisa e il di lei padre…
Il regista dichiara che "l’omosessualità e la sindrome di Down sono ancora oggi stigmatizzati e messi ai margini dell’umanità. La mentalità contemporanea conduce spesso all’esclusione. Ho voluto fare questo film per dimostrare la normalità di queste persone chiamate "anormali" confrontandole proprio con i cosiddetti "normali" che si rivelano invece molto spesso più "anormali" proprio a causa della loro incomprensione". Un controllato e sobrio melodramma che evita molte delle trappole in cui avrebbe potuto cadere ma che termina con un deludente evasivo finale.

Ashita no Watashi no Tsukurikata (How to Become Myself) di Ichikawa Jun

LLL – SABATO 19 APRILE – AMBROSIO 1 ore 18:45

Juri si sente fuori posto e vive in funzione di quello che i suoi amici si aspettano da lei. Anche a casa non riesce ad essere stessa: i suoi genitori non le danno troppa attenzione e sembrano essere più impegnati a litigare che ad accorgersi dei suoi problemi. Le piace segretamente Kanako, una sua compagna di classe molto popolare a scuola. Un giorno, a sorpresa, scopre che Kanako ricambia le sue attenzioni… (Togay 2008)

Hua Chi Le Na Nu Hai (Candy Rain), di Chen Hung-I

LLL – SABATO 19 APRILE – AMBROSIO 1 ore 22:30

Candy Rain racconta quattro storie intime e poetiche di donne innamorate nella Taipei contemporanea. Jessie ha deciso di ricominciare la sua vita a Taipei dopo aver rotto con il suo fidanzato e litigato con la famiglia. La sua amica di liceo e ammiratrice segreta Pon le ha detto: "Mi prenderò cura di te”. U è dell’ariete, e si sa proteggere bene. Cerca l’amore ideale ma non sa dove trovarlo. Spancer è innamorata di Summer, che si sta sposando. Prima di dirsi addio, promettono di rivedersi da lì a dieci anni. Le relazioni di Ricky invece sono sempre violente: come fuochi d’artificio: meravigliose ma corte. Per Ricky, è un circolo vizioso… (Togay 2008)

Piao lang chi ge (Drifting Flowers), di Zero Chou

LLL – DOMENICA 20 APRILE – AMBROSIO 1 ore 18:30

Tre storie di tre donne si incrociano in epoche diverse. May ha otto anni quando scopre il gusto amaro del primo amore vedendo la sorella cieca, Jing, baciare la fisarmonicista della band, Diego. La gelosia della bambina è così forte da obbligare le tre a separarsi. In un altro luogo e tempo, Lily combatte contro l’Alzheimer e i fragili ricordi della giovinezza. Quando il vecchio amico Yen la visita, porta con sé altre cattive notizie: le annuncia di essere sieropositivo e di voler rinunciare alla vita. Infine ritroviamo Diego anni prima di lasciare il suo paese d’origine e di unirsi alla band. Mentre è ancora al liceo, la confusa adolescente si fascia i seni che crescono a prezzo di farsi chiamare "maschiaccio" dalla sua tradizionalista famiglia. Questo film concorre per il premio "Nuovi Sguardi" al Togay 2008 (Togay 2008)

Pusinky (Dolls), di Karin Babinskà

LLL – DOMENICA 20 APRILE – AMBROSIO 1 ore 20:30

Iska, Karolína e Vendula sono tre diciottenni che hanno appena finito la scuola. Nel tentativo di non sprecare la loro vita spensierata e la loro amicizia decidono di fare l’autostop fino in Olanda per andare a lavorare in una fattoria. Ma Vojta, fratello minore di Iska e braccio destro del padre si unisce al gruppo, nonostante l’opposizione delle ragazze. Diventa così testimone e catalizzatore della fine della loro amicizia, che giunge nel momento in cui le ragazze capiscono di non poter fermare il tempo. Dolls è una storia sulla ricerca dell’amore e sulla ricerca di se stesse nel fuggevole istante della tarda adolescenza. (Togay 2008)

Les Chansons d’amour (Love Songs), di Christophe Honore

GGG – DOMENICA 20 APRILE – AMBROSIO 1 ore 22:30

Presentato al festival di Cannes 2007, ha ricevuto buone accoglienze solo dalla critica francese. Il film è un musical intimista, recitato molto bene e cantato con molta naturalezza, quasi senza soluzione di continuità, cioè senza alcun cambio di stile o tono per le parti musicali. Gli interpreti cantano perchè sentono il bisogno di farlo (la critica italiana ha stroncato le canzoni). La storia sembra svolgersi in un tempo, per noi purtroppo ancora da venire, dove non esistono più differenti modi di percepire i generi sessuali, dove quello che conta sono solo i sentimenti e non chi o verso chi li portiamo. Ismael è un giovane che si ritrova dentro a una storia a tre con la sua ragazza, Julie, e Alice che non sembra comunque molto interessata al sesso (anche se bacia Julie molto volentieri). A un certo punto, Julie muore per infarto e Ismael si ritrova completamente solo e molto scosso. Erwan, uno studente molto attraente (Gregoire Leprince-Ringuet, che il regista, nella conferenza stampa, ha definito "un raggio di sole"), s’invaghisce di Ismael che subito corrisponde. Mentre noi pensiamo che si tratti di una situazione passeggera, di un modo per distogliersi dal dolore di una perdita, Ismael si convince sempre più che questa nuova storia (gay) possa continuare, perchè, come dice la canzone finale: "amami meno, ma amami per molto tempo". Il regista ha detto che i protagonisti del film non sono nella loro vita interessati alle situazioni che racconta il film (quindi, arguiamo che Gregoire Leprince-Ringuet non sia gay, sic!), ma che sono tutte persone che credono che i sentimenti siano molto più importanti del sesso, come, continua il regista, abbiamo cercato di fare comprendere nel film, desessualizzando le scene più erotiche.

Apres lui (After him), di Gael Morel

GG – LUNEDÌ 21 APRILE – AMBROSIO 1 ore 20:30

Camille vede la sua vita distrutta dopo la scomparsa del figlio, Mathieu, in un incidente automobilistico. Incapace a rassegnarsi si aggrappa a Franck, il migliore amico del figlio, nonostante fosse alla guida dell’auto quando avvenne l’incidente e molti lo giudichino il principale responsabile della morte di Mathieu. I parenti e gli amici di Camille non comprendono questo suo comportamento. Ma Camille, incurante dello scandalo, si affeziona sempre più a Franck, ricambiata. Ma poco a poco Franck comprende che l’ossessione di Camille può essere pericolosa…
Nei primi dieci minuti del film, forse i più belli, vediamo Franck e Mathieu che si divertono in camera a truccarsi, a vestirsi da donna e a lottare teneramente, quando vengono scoperti dalla madre Camille che scoppia in una gioiosa risata e si unisce a loro aiutandoli a truccarsi. Nel film comunque non si parla mai di omosessualità, eppure anche questa ultima opera di Gaël Morel, autore di "A toute vitesse" e "Le clan", ha il fascino di un film gay. Probabilmente per l’insistenza con cui la macchina da presa si sofferma sui bellissimi e seducenti corpi di giovani (tutti belli e seducenti), a cominciare dal promettente Thomas Dumerchez (era il più giovane dei tre fratelli di Le Clan), ma anche per la sensibilità e sensualità che traspare da ogni immagine del film, dalla storia passionale e intensa che racconta. Forse il melodramma rischia a volte di sembrare quasi ridicolo, ma complessivamente ci sembra che il regista gay Morel abbia fatto un altro centro e stia emergendo come uno dei più originali nuovi autori francesi.

Was am Ende zahlt (Nothing Else Matters), di Julia von Heinz

LLL – LUNEDÌ 21 APRILE – AMBROSIO 1 ore 22:30

Carla lascia casa con grandi progetti. Vuole andare a Lione per studiare moda. Alla stazione le rubano i bagagli, e così deve seguire Rico, che le offre un lavoro nel suo cantiere: in questo modo potrà raccogliere i soldi per finanziare il suo viaggio. Nello stesso cantiere, in una nave trasformata in bar, vive Lucie con suo fratello Michael. Lucie e Carla, con le loro diverse visioni della vita, vengono unite dal destino. Poco prima di proseguire il suo viaggio, Carla capisce d’essere incinta. Il suo sogno sembra spezzato perché è tardi per abortire. Lucie vuole che Carla resti e le propone un patto: “Tu partorirai fingendo di essere me, e io mi prenderò cura del bambino”. Carla accetta. Fino al parto le ragazze si nascondono in un appartamento. Ma alla fine Carla non vuole lasciare il bambino. La situazione si aggraverà, e solo allora le due mamme saranno pronte a fare grandi scelte.

Dos Miradas (Two looks), di Sergio Candel

LLL – MARTEDÌ 22 APRILE – AMBROSIO 1 ore 20:45

Dopo avere visto per un giorno il deserto di San Pedro de Atacama (Cile), Sofia e Laura decidono di passare le loro vacanze in quel luogo, godendone la pace e la tranquillità che sembra regnare in quei luoghi. L’armonia del posto verrà sconvolta quando lo spazio tra le due ragazze diventerà sempre più stretto portandole ad un intenso incontro sessuale.

La leon, di Santiago Otheguy

GG – MERCOLEDÌ 23 APRILE – AMBROSIO 1 ore 20:45

Il mondo di Alvaro appartiene ai fiumi e ai ruscelli. Vive una esistenza semplice in una remota isola lontana dalle coste argentine. Pescare e incidere le canne sono le sue uniche fonti di reddito. In questo luogo è come se il tempo si fosse fermato. L’omosessualità di Alvaro lo rende uno straniero, così come il suo amore per i libri. L’unico legame tra questa povera parte del mondo, nel mezzo dell’ampio oceano, e la città della terraferma è la piccola barca dello skipper El Turu, "El Leon", che trasporta gli isolani avanti e indietro una volta al giorno. Un uomo rude e a volte violento, El Turu è convinto che Alvaro sia una minaccia per quella remota comunità isolana, per i loro valori e le loro virtù. El Turu si sente come il tacito governatore di quel mondo e non può permettere che nulla in esso venga cambiato. Intollerante e implacabile opprime Alvaro ogni volta che può, rischiando anche di perdere il suo ritegno e decoro. Tuttavia, se potessimo conoscere la verità, scopriremmo che il suo rifiuto di una vita alternativa serve solo a nascondere i suoi interiori tormenti emozionali … (Berlinale 2007)

Spinnin’ (6 Billion Different People), di Use (Eusebio Pastrana)

GGG – MERCOLEDÌ 23 APRILE – AMBROSIO 1 ore 22:30

Questo film racconta la paternità di una coppia gay, composta da Gárate (Alejandro Tous) e dal suo giovane compagno, fans dell’Atlétic Football Team. Gárate non ha problemi a dividere lo sperma col suo partner quando decidono di diventare genitori. Nel cinema spagnolo è abbastanza inusuale mostrare il desiderio di diventare genitori per una coppia dello stesso sesso. Questa opera prima farà senz’altro da battistrada e inaugurerà nuove tendenze. E’ un film divertente e intelligente dove i personaggi fanno girare il mondo e non viceversa. (Rivista GayBarcelona, N36, Settembre 2007)

Only Child, Upward, Downward, Forward, Backward, Rightward and Leftward, di Cui Zi’en

GGG – GIOVEDÌ 24 APRILE – AMBROSIO 1 ore 18:30

Un racconto filosofico scritto per immagini. Il pioniere del cinema queer cinese continua a parlarci del desiderio e degli istinti della carne considerati da un punto di vista allegorico e filosofico. La liberazione dei corpi è l’unica strada che può portarci alla vera libertà. Xiao Shao pensa di possedere la più grande casa del mondo perchè tutto quello che sta sotto le stelle è la sua casa. Incontra Xiao Chao, Nuo Nuo, e Mao Mao che condividono la sua idea. Ha una relazione fisica e spirituale con loro. Sembrano concretizzare nelle loro vite l’idea di Lao-tse e Chung-tze, ma nello stesso tempo si sentono anche lontani dalla realtà. Il regista continua il suo discorso critico sulla Cina contemporanea, governata dal materialismo e da una ridicola oppressione sociale delle identità sessuali, parlandoci della necessità liberatoria di unire corpo e mente

Kuaile gongchang (Pleasure Factory), di Ekachai Uekrongtham

QQ – GIOVEDÌ 24 APRILE – AMBROSIO 1 ore 20:30

Ispirato a storie vere e personaggi realmente esistenti, Pleasure Factory racconta vicende intime e seducenti che coinvolgono persone in cerca di piacere e persone che forniscono piacere a Geylang, il quartiere a luci rosse di Singapore. Nel corso di una notte, un giovane militare perde la sua verginità con l’aiuto di un amico più esperto, un’adolescente viene "iniziata" e una prostituta esausta paga un bel po’ di soldi ad un mendicante in cambio di una canzone che lui non riuscirà mai a cantare. Dal regista di Beautiful Boxer, premiato al ToGay nel 2004. (Togay 2008)

Were the World Mine, di Tom Gustafson

GGG – GIOVEDÌ 24 APRILE – AMBROSIO 1 ore 22:30

Il cattivo umore di Timothy si risolleva quando il suo eccentrico insegnante gli assegna il ruolo di Puck ne il Sogno di una notte di mezz’estate. Scivolando in un fantastico sogno-musical ad occhi aperti, Timothy scopre la ricetta per creare il magico filtro d’amore usato nella commedia di Shakespeare. Con la sua nuova arma, il folletto Timothy fa diventare gay gran parte della sua bigotta cittadina, gettando nel caos famiglia, amici e nemici. Quando, con riluttanza, è costretto a restituire il libero arbitrio a tutti, scoprirà con sorpresa che il vero amore rimane. (Togay 2008)

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