"MI VERGOGNO D'ESSERE ETERO"

Così si è espressa una spettatrice dopo avere visto il documentario premiato alla Berlinale, “Improvvisamente l’inverno scorso”, che gli autori, con grande ed encomiabile impegno, stanno accompagnando in molte città italiane. Nostra intervista.

Clima da grande evento venerdì sera, 4 aprile, alla Camera del Lavoro di Milano, strapiena e con gente seduta per terra, per la proiezione di “Improvvisamente l’inverno scorso”, il documentario che i giovani registi Gustav Hofer e Luca Ragazzi hanno realizzato sulla vicenda tutta italiana dei PACS, DICO, CUS e via dicendo.
Il film fresco di una Menzione Speciale della Giuria all’ultimo festival di Berlino ha intrapreso un lungo giro d’Italia, degno di un candidato premier, che lo ha portato a toccare Trento, Roma, Udine, Lecco, Padova ecc. sempre alla presenza degli autori, richiamando ogni volta una platea di gay, lesbiche e non solo, attenta ed interessata.
Alla fine della proiezione abbiamo potuto porre alcune domande al regista Luca Ragazzi.

Il tono del film è molto ironico, è stata una scelta ?
Abbiamo scelto la chiave dell’ironia perché è quella che ci appartiene e perché era l’unico modo per raccontare una vicenda altrimenti insostenibile, molti alla fine del film ci vengono a dire di essere tornati a casa che stavano male, sentivano un nodo allo stomaco, erano pieni di rabbia e di astio, una ragazza l’altra sera mi è venuta a dire “mi vergogno d’essere etero”.

Che reazione c’è stata a Berlino alla proiezione del film ?
A Berlino la reazione è stata di gran divertimento ma anche di preoccupazione, qualcuno ha pensato che avessimo scritturato dei figuranti perché interpretassero i politici ma poi hanno riconosciuto Buttiglione ricordandosi della sua figuraccia al Parlamento Europeo che gli costò una carica.
Berlino era proprio il festival giusto per questo film e la sezione Panorama, dedicata ai film sperimentali è stato la giusta collocazione, in una sala enorme con uno schermo gigante, per noi che lo avevamo visto solo sul piccolo schermo del PC è stata una forte emozione.
Il film è girato in digitale in alta definizione e quindi quando è proiettato col proiettore giusto sembra proprio un film vero.

Ci sono delle scene che sembrano scritte a tavolino, è vero?
Le uniche due scene scritte del film sono: quella nel letto in cui facciamo l’elenco dei diritti negati alle coppie gay e quella finale del matrimonio nel supermercato della catena DICO, va detto che il signor DICO, come lo chiamo io, è l’unico che ci ha dato dei fondi per il film.
Il resto è tutto vero, va detto che l’Italia del Family Day è un’Italia che non vorrei più vedere. Nella mia città c’è gente veramente bigotta, ignorante e retrograda che non ama pensare con la propria testa ma si accontenta di ripetere gli slogan sentiti a Porta a Porta o dal parroco.
So che i cattolici non sono tutti cosi, anche io ho amici credenti coi quali posso discutere, ma la gente che era presente in piazza non è di quel tipo.
So che non dovrei dire queste cose, l’altra sera a Lecco quando le ho ripetute mi hanno ricordato che è la città di Formigoni .

Dove è possibile reperire il film ?
Attualmente non è possibile acquistarlo anche se ci sono due persone che stanno lavorando al DVD, ma non vorremmo fare passi falsi perché una volta uscito in commercio non lo puoi mandare in TV e se esce in TV non lo puoi fare girare al cinema, ma sicuramente prima o poi uscirà in commercio.
Ci auguriamo che possa diventare una sorta di come eravamo.

Secondo voi come mai non siamo arrivati ad approvare questa legge ?
Se la cosa fosse stata gestita meglio dalla stampa avrebbe anche potuto trovare una propria strada, invece si è cominciato a parlare di matrimonio, di adozioni ecc. All’inizio i sondaggi dicevano che il 65 per cento degli italiani era a favore, dopo tutta questa campagna giornalistica i favorevoli erano scesi al 35 per cento perché erano spaventati. Ma nella proposta di legge non si parlava di questo.
Se questa legge venisse riproposta identica ma senza retorica e propaganda,come una cosa che riconosce dei diritti alle persone, allora anche gli italiani sarebbero d’accordo
Voglio dire perché no, perché solo noi e la Grecia non dobbiamo esser pronti?
Se ci pensi è un paradosso, per la storia che hanno l’Italia e la Grecia, siano gli unici paesi senza questa legge, forse perché continuiamo a guardare indietro, a farci belli del nostro passato e non siamo capaci di guardare avanti.
Questa cattiva gestione dei media, spesso in malafede, è stata la ragione che mi ha spinto a fare il film, perché ero veramente indignato.
L’omofobia tocca in maniera trasversale destra e sinistra perché scuote le corde più profonde della coscienza, anche testate come Rai3 si sono comportata malissimo.
Io sono giornalista ed ho parlato con altri colleghi di redazioni importanti che mi hanno confermato come ci fosse un ordine dall’alto di alimentare l’omofobia tanto che ogni giorno c’era un episodio d’intolleranza sui giornali.

Siamo alla vigilia delle Elezioni ed i PACS sono spariti dai programmi dei partiti.
Per questo è giusto essere in giro a presentare questo film, come mai nessuno ne parla andrebbe chiesto a Veltroni.
In Italia da qualche anno c’è un vuoto politico, manca un leader carismatico che sappia gestire il potere del vaticano come invece ha fatto Zapatero in Spagna mettendo un freno alla chiesa.
C’è una scena del film, mentre facciamo colazione, in cui si sente la radio che dice che la CEI invita i politici cattolici a non votare le leggi che vanno conto la fede; mi sono detto che tutto questo non era possibile, che un parlamentare giura sulla Costituzione.
La chiesta sta sicuramente esagerando ma è solo perché i politici la lasciano fare, sicuramente perché vogliono i voti cattolici; mancando la DC tutti corrono al centro.

Visto il risultato positivo e molto utile di questo film pensi che ne farete un altro insieme ?
Il documentarista è Gustav, avete visto com’è abile a convincermi a fare le cose, scherzi a parte mi sono lasciato coinvolgere perché era una questione che mi toccava da vicino, era la nostra storia a venire messa in discussione. Se troverò un altro tema cosi forte può essere che lo rifacciamo ma non è quello che voglio fare.

C’e’ una frase verso la fine del film che mi ha colpito molto:”la vita della politica…”
Il GayPride, ai quali non ero solito partecipare, dell’anno scorso è stato molto bello, eravamo più che al Family Day anche se la stampa non l’ha detto.
La frase è della presidentessa di ArciLesbica che ha aggiunto che l’inimicizia dei media, la viltà della politica e l’odio del vaticano sono tre cose che messe insieme sono veramente difficili da fronteggiare.

Purtroppo la proiezione è stata penalizzata da un’acustica veramente terribile che ha vanificato il lavoro della montatrice audio, ma l’assessore alla cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli, sempre presente agli appuntamenti della comunità LGBT milanese, che anche per quest’anno ha confermato patrocinio e contributi al festival del cinema gay, si è subito resa disponibile ad ospitare per più sere il film allo spazio Oberdan.

Diego Deserti

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LE PROSSIME TAPPE DEL TOUR ITALIANO DEL FILM

6 aprile ore 21 Catania – Teatro Club – Piazza S. Placido, 10, www.teatroclub.it – in collaborazione con “Officina Culturale South Media”

7 aprile – ore 21:30 Torino, Documè, Cineteatro Baretti in Via Baretti 4, www.docume.org

8 aprile – ore 21 Mantova – cinema del Carbone www.ilcinemadelcarbone.it/

9 aprile – ore 21 Reggio Emilia – Cinema Cristallo

9 aprile – ore 21 Brescia – Cinema Nuovo Eden www.cinemaeden.it

10 aprile Bergamo, castello Colleoni di Solza, Bergamo organizzata da, LUNANUOVA

10 aprile Barletta (Bari) Cinema Opera, (data da definire) www.cinemaopera.it

11 aprile Napoli, Cinema Modernissimo

12 aprile – ore 17:30 Cagliari, Ex vetreria, via Italia, in collaborazione con l’UAAR Cagliari

15 aprile Lecce, Festival del Cinema Europeo

17 e 20.04 Bolzano – Filmclub www.filmclub.it

VEDI IL SITO UFFICIALE DEL FILM

Qui sotto una immagine del regista Luca Ragazzi


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