TERMINATO "QUEER AS FOLK"

la storica serie cult gay, gloriosamente trasmessa da canal Jimmy in italiano e purtroppo snobbata da molti media

E’ terminata ieri sera 29 novembre 2007 la programmazione della serie “Queer As Folk Usa” sul canale Jimmy del pacchetto Sky.

Un’impresa gloriosa e benemerita, quella di Jimmy che ha trasmesso ininterrottamente tutte le cinque stagioni della serie doppiate in italiano. Peccato che abbia voluto concludere con una certa fretta, trasmettendo le ultime due puntate (la 12^ e la 13^ della 5^ e ultima stagione) in un’unica serata, che ha comportato il taglio della prima scena del 12° episodio (una delle più belle!) probabilmente perchè trasmesso in prima serata (ore 21:00).

Una bella notizia è che comunque la serie completa verrà trasmessa in doppio audio sul nuovo canale “IRIS” (canale 25) prodotto da Mediaset per il digitale terrestre, un canale gratuito e visibile a tutti, occorre solo possedere il decoder digitale terrestre. Le trasmissioni del nuovo canale partono dal 30 novembre con 18 ore giornaliere di trasmissioni free, ma non sappiamo ancora quando inizieranno le trasmissioni di Queer As Folk USA.

Nel frattempo ricordiamo ai nostri lettori che dal 5 dicembre sul canale satellitare FoxLife verranno trasmesse le nuove stagioni di Desperate Housewives e Brothers & Sisters, in onda ogni mercoledì rispettivamente alle ore 21:00 e alle ore 21:50. Entrambe le stagioni, che seguiremo attentamente su queste pagine, sono ricche di contenuti LGBT.

Tornando alla conclusione di Queer As Folk Usa e volendo farne un piccolo bilancio dobbiamo anzitutto riconoscere che, insieme a “The L Word”, è stata la serie che, con qualche discontinuità, ci ha maggiormente coinvolti e interessati. Peccato che i media l’abbiano tenuta in sordina parlandone pochissimo, ma nel nostro paese presentare stili di vita alternativi e invisi alle gerarchie cattoliche, è ancora un tabù. Anche gli stessi gay, solitamente molto attivi sul web, non hanno creato molti spazi dedicati alla serie (quello meglio riuscito, http://www.queerasfolk.it/ , è attualmente chiuso).

Il grande merito di Queer As Folk, poi copiato (in meglio) da The L Word, è stato quello di presentare per la prima volta la realtà del mondo omosessuale, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma senza preconcetti o censure di nessun genere. Lo stile, inaugurato con ottimi risultati dalla serie inglese poi ricalcata e proseguita da quella americana (purtroppo non sempre agli stessi livelli qualitativi) è quello di mescolare sesso e sentimenti, privato e pubblico, analisi sociale ed autoironia, seguendo le vite e gli eventi che accompagnano un gruppo di omosessuali che vivono nella città di Pittsburgh. La serie americana ha forse appensantito un po’ la storia accentuandone il carattere didattico, volendo cioè raccontare tutte le possibili situazioni e problematiche del mondo gay contemporaneo, con un intento palesemente “educativo”, spesso a scapito della freschezza ed originalità della rappresentazione. Probabilmente è stata una precisa scelta degli autori, che ha visto nel telefilm e nel suo successo americano, più che un momento di evasione, un efficace strumento mediatico per incidere nella realtà socio-politica di quel paese che, proprio in quegli anni, vedeva le problematiche gay influenzare addirittura le elezioni presidenziali.

Così, soprattutto nella quinta stagione, si è insistito molto sul tema del matrimonio gay e della famiglia gay, arrivando alla “conversione” del protagonista Brian, che da mangiatore di uomini, che evitava qualsiasi coinvolgimento sentimentale con i suoi innumerevoli partner, si trasforma in (segreto ma non troppo) militante del movimento e chiede a Justin di sposarlo (salvo un frettoloso e addomesticato “ritorno alle origini” nell’ultimo episodio, una correzione di rotta per non tradire completamente l’impostazione generale della serie).

Justin, dal canto suo, è sempre più impegnato socialmente e lo vediamo partecipare ad una manifestazione contro il Governo, dove viene arrestato davanti al negozio di suo padre.

Michael s’impegna per la raccolta fondi contro un legge omofobica, restando ferito in un attentato che causa morti e feriti. Suo marito Ben, il professore sieropositivo molto sensibile alle cause sociali, è sempre più, insieme a mamma Debbie, l’angelo custode della sua nuova famiglia gay e della piccola comunità.

Le ultime puntate, quasi un manifesto politico, sono state il trionfo dei buoni sentimenti al servizio della comunità e della società. Un inno al diritto alla felicità e all’amore anche per gli omosessuali. Un amore che può partire dal sesso ma arrivare fino alle vette delle più grandi aspirazioni umane! Un amore che forse anche gli eterosessuali dovrebbero imparare. Scusate se è poco!

I principali protagonisti:

Gale Harold (Brian Kinney)
Hal Sparks (Michael Novotny)
Randy Harrison (Justin Taylor)
Peter Paige (Emmett Honeycutt)
Scott Lowell (Ted Schmidt)
Michelle Clunie (Melanie Marcus)
Thea Gill (Lindsay Peterson)
Sharon Gless (Debbie Novotny)
Robert Gant (Ben Bruckner)
Chris Potter (Dottor David Cameron)

Vedi l’ottimo sito italiano dedicato a Randy Harrison (Justin) e a Gale Harold (Brian)

Qui sotto la cover dei dvd americani della serie (ora tutta la serie è disponibile anche in un unico cofanetto):

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