"Da Sodoma a Hollywood" prosegue il "Tour", dopo Bologna, Padova e Napoli, il 13/14/15 luglio sbarca a ROMA

con le migliori opere del Festival gay di Torino ospitate dalla sezione cinema del Gay Village

Se in Inghilterra il London Lesbian and Gay Film Festival sta ora girando tutto il Regno Unito riproponendosi in altre 40 città, anche in Italia qualcosa inizia a muoversi in questa direzione. Il nostro grande festival torinese «Da Sodoma a Hollywood», dopo avere messo le radici nella più importante istituzione cinematografica italiana, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, e trovata la fruttuosa collaborazione della prima produzione e distribuzione cinematografica italiana gay oriented, la Fourlab, muove i suoi primi passi fuori casa e, dopo la collaborazione con le rassegne di Bologna, Padova e Napoli, sbarca oggi nella capitale, ospitato dalla ormai mitica estate gay romana del Gay Village.
Sono solo tre giorni di proiezioni, nel suggestivo spazio a ridosso delle cascate dell’Eur, che contengono però alcune delle opere più prestigiose dell’ultimo festival gay torinese, a cominciare dal film che inaugurò il Festival, “Crustacés et coquillages” di Olivier Ducastel e Jacques Martineau, con Valeria Bruni Tedeschi, seguito dalla divertente commedia “Nina’s Heavenly Delights” di Pratibha Parmar e da “Wild Tigers I Have Known” di Cam Archer, prodotto da Gus van Sant e vincitore al Festival Gaylesbico di Milano. Insieme ai film saranno proposti anche diversi corti e documentari, il meglio dalle due ultime edizioni del festival.
Di seguito il programma dettagliato dei tre giorni.

13 luglio ore 21,30

“Crustacés et coquillages”
Francia, 2005, 93’
Regia/sceneggiatura Olivier Ducastel – Jaques Marineau
Interpreti Valeri Bruni Tedeschi – Gilbert Melki – Jean-Marc Barr – Jacques Bonnaffé Edouard Collin – Romain Torres

E’ estate e, per la prima volta, Marc e sua moglie Beatrix sono in vacanza con i loro figli nella stessa casa sul Mediterraneo dove Marc passava le vacanze estive da ragazzino. La figlia Laura sta aspettando impaziente il fidanzato, e suo fratello Charly aspetta l’amico Martin che è di lui innamorato pur sapendo che Charly non è gay. La tensione tra i due ragazzi sale e la madre Beatrix comincia a sospettare che Charly sia omosessuale. Ne parla col marito che però pensa sia solo una cosa passeggera. Le cose si complicano con l’arrivo dell’amante di Beatrix, Matthieu, che vuole farle abbandonare il marito. Le vacanze estive stanno quindi diventando qualcosa di molto eccitante e le notti sono piene di attività amorose in tutte le stanze della casa. Il film tenta di vincere in parte i tabù e i pregiudizi che ognuno si porta dentro e che impediscono l’espressione della propria naturalità.

Selezione di corti:

Golden Hayes
di: Max Croci, Italia, 2007, 6’, b/n-col.
Si prepara un matrimonio; ma i protagonisti all’ultimo momento possono cambiare…

Sembra…stupido!
di: Ennio Di Giacomo, Italia, 2003, 4’, col.
Fra vestaglie, brioches e margherite giganti, Ennio e Giampiero decidono di mettere in musica pezzetti della loro quotidianità.

Cabalerno
di: Jarrah Gurrie, USA/Australia, 2006, 6’, b/n
Un ragazzo tranquillo, che inizia a fare i conti con la sua sessualità, si fa sorprendere mentre riprende con la videocamera la sua nuova sbandata: uno skater dalla pelle olivastra. Dopo un primo imbarazzo, i due ragazzi si confrontano con sentimenti imprevedibili.

El día que morí
di: Maryam Keshavarz, Argentina/USA, 2005, 11’, col.
Una ragazza, suo fratello e la loro migliore amica in una lunga giornata d’estate a ChasComús in Argentina. Un triangolo d’amore che segue il suo corso. Premiato al festival di Berlino con il Teddy Award per il miglior cortometraggio.

O diário aberto de R.
di: Caetano Gotardo, Brasile, 2005, 12’, col.
Rafael dorme. Rafael aspetta. Rafael abbraccia. Rafael si sdraia. Rafael piange.

Another Life/Otra vida
di: Karry Fefer, USA/Venezuela, 2005, 19’, col.
Una controversa storia d’amore, filmata ai Caraibi e a Seattle. Biculturale, bisessuale e bilingue, Another Life/Otra vida esplora la storia di una donna alla ricerca di un elusivo luogo di accettazione e appartenenza mentre è obbligata a definire le sue alleanze sociali e la sua identità sessuale.


14 luglio ore 21,30

“Nina’s Heavenly Delights”
UK, 2006, 96’
Regia Pratibha Parmar
Interpreti Shelley Conn Laura Frase – Art Malik – Kulvinder Ghir

Una sorprendente storia d’amore che unisce lo spirito scozzese allo spettacolo bollywoodiano. Seguiamo il destino di una famiglia di Glasgow, gli Shahs, e del loro premiato ristorante indiano, The New Taj. La vicenda è raccontata attraverso gli occhi di Nina, una giovane scozzese-asiatica che deve risolvere una personale crisi di identità. Nina, sei anni prima, dopo una lite col padre aveva abbandonato la casa e si era trasferita a Londra, ma quando il padre improvvisamente muore è obbligata a rientrare. Tornando riallaccia i rapporti con un suo amico d’infanzia, Bobbi, una drag queen stile Bollywood, e con Lisa, una carismatica giovane donna che ora possiede metà ristorante. Nina scopre subito il segreto di suo padre: il ristorante è stato selezionato per l’importante competizione “The Best of the West Curry”. Nei turbolenti giorni che seguono, Nina, aiutata da Lisa, s’impegna testardamente per vincere la competizione. Ma tutto diventa più difficile quando Nina si accorge di essersi innamorata. Saranno ricambiati i suoi sentimenti? E come reagirà la sua famiglia? Nel film la musica popolare del Punjab si mescola a danze tradizionali scozzesi in bellissimi numeri musicali stile Bollywood. Un film che richiama “Sognando Beckham” ma centrato più sulle problematiche dell’identità sessuale anziché su quelle dell’integrazione.

Selezione di corti:

Papà fattene una ragione
di: Alessandro Giglio, Italia, 2006, col.
Dopo anni di duro addestramento il nuovo Zorro è pronto ad indossare la maschera. I suoi gusti in fatto di look sono “leggermente” diversi da quelli di suo padre, il vecchio Zorro….

My Little Boy
di: Matthias von Schemm, Germania, 2006, 20’, col.
Estate del 1934. Il fotografo Erich si è innamorato del militare in carriera Wolfgang. Si incontrano in segreto nello studio di Erich, perché sanno benissimo che il loro amore, secondo il Paragrafo 175, è illegale. Karl, amico di Erich, cerca di convincerlo ad emigrare in Olanda. Erich vorebbe portare anche Wolfgang e gliene parla, ma questi lo convince che la sua posizione nell’esercito è abbastanza forte da poterli proteggere. Il mattino successivo, i due vengono colti in flagrante…

Float
di: Kareem J. Mortimer, Bahamas, 2007, 34’, col.
La storia di un giovane pittore delle Bahamas, Jonny Roberts, che va su un’isola esotica per trovarvi ispirazione e vi trova invece un amore inaspettato e un’avventura con un complesso e tormentato Romeo.


15 luglio ore 21,30

“Wild Tigers I Have Known”
USA, 2006, 80’
Regia/Sceneggiatura Cam Archer
Interpreti Malcolm Stumpf – Patrick White – Max Paradise – Hailey Anne Nelson

Gustosa e stravagante opera prima che coniuga la disperata intensità e il misticismo del primo amore con il risveglio sessuale. Molti nella scuola sono propensi a disprezzare il 13enne Jordan. Nessuno cerca di comprenderlo, di capire come lui stesso si vede: un selvaggio e bellissimo animale, completamente fuori posto nella società civilizzata. Anche l’amico più intimo di Jordan, Joey, lo vede principalmente come percettore e cassa di risonanza dei suoi atteggiamenti e delle sue frasi sul vigore sessuale maschile, finora irrealizzati. Jordan condivide la curiosità di Joey sulle prodezze sessuali dei ragazzi più grandi, particolarmente riguardo all’attraente Rodeo, ma desidera ardentemente entrare in questo mondo da una porta differente. Quando Rodeo stesso mostra verso Jordan una flebile gentilezza, si affaccia la possibilità che una fraterna amicizia possa sfociare in qualcosa di più. Jordan non riesce a trovare il modo di esprimere i suoi sentimenti a Rodeo finchè una misteriosa voce sorge dal suo interno, chiamandolo “Leath”, un nome femminile, e facendogli capire tutte le possibilità che Jordan ha soppresso finora…
Il regista evoca stupendamente il mondo soprannaturale dell’infatuazione e della trascendenza, indagando con efficacia e senza compromissioni l’immaginanario queer.

Selezione di corti

A Family Romance
di: Margherita Giacobino, Ernaldo Data, Italia, 2007, 26’, col.
Lillian Faderman, nota studiosa e pioniera della storia lesbica, si racconta insieme alla compagna Phyllis Irwin. Non solo il ritratto di due donne eccezionali ma anche un insolito percorso, dall’amore pervasivo di madri e zie all’amore per un’altra donna, dalla famiglia d’origine a quella creata da una coppia lesbica, dalle vicende private al desiderio di riscoprire la storia di tutte le lesbiche.

Airplanes
di: Jen Heck, USA, 2006, 11’, b/n-col.
Due ragazze si incontrano segretamente in un Luna Park. Anche se il loro incontro è breve, è guidato dalla forza di gravità come un aeroplano ed è destinato a ritornare a terra.

dal sito www.gayvillage.it


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