Ci sembra senz’altro vero quanto fa notare un bell’articolo del mensile Fiction TV del mese di giugno che mette in evidenza i vari personaggi LGBT che stanno animando le ultime serie tv sottolineando come, a differenza della cronaca italiana, questi personaggi siano inseriti molto bene nel loro ambiente, sia famigliare che lavorativo, e non scandalizzino più nessuno. Il mensile raccoglie poi una serie di testimonianze da parlamentari, uomini di spettacolo, esperti e rappresentanti di associazioni, come per esempio Vladimir Luxuria, il presidente del gruppo Udc alla Camera Luca Volonté, Fabio Canino, il deputato dell’Ulivo Franco Grillini.
L’ultimo annuncio di un programma tv che tocca le nostre tematiche è stato dato ieri dalla conferenza stampa di Ciprì & Maresco presentando la loro minserie in onda da domani notte su La7 (ore 24:30) dedicata a una Sicilia «Ai confini della pietà». In questo programma, composto da sette episodi settimanali di 30 minuti ciascuno, racconteranno anche che “Salvatore Giuliano era un gay («arruso», in siciliano). Anzi, tutta la sua banda che ammazzò un sacco di gente a Portella della Ginestra, era una banda gay. Giuliano e Gaspare Pisciotta avevano una relazione omosessuale. A Ciprì & Maresco, la coppia di cineasti cui l’Italia deve le epifanie di Cinico Tv, glielo ha detto «un importante storico, uno dei più noti», ma non vogliono rivelare chi” (L’Unità)
Se questa notizia ci ha fatto senz’altro piacere, non altrettanto possiamo dire di quella, divulgata nella stessa occasione dai due registi Ciprì & Maresco, della imminenete chiusura del cinema Lubitsch di Palermo.
Oltre al fatto che ci addolora sempre la chiusura di qualsiasi sala cinematografica, questa volta si tratta anche di una sala che ha sempre fatto una programmazione coraggiosa, portando nella periferia di Palermo film e rassegne con le tamatiche più varie e interessanti, tra le quali anche le tematiche omosessuali. Il merito va senz’altro alla direzione artistica della sala, tra i quali ricordiamo Andrea Caramanna, sempre puntualissimo nell’informare la nostra redazione.
Proprio in questi giorni si sta concludendo la rassegna “Queer 2”, con due proiezioni ogni lunedì e martedì sera a partire dalle 20.40, che termineranno l’11 giugno. In questa rassegna sono stati presentati diciotto film di autori come Fassbinder, Jarman, LaBruce, Ozon, e altri artisti di culto come Anger e rivelazioni come Richard Glarzer (The Fluffer).
Lo scorso anno nella presentazione della prima rassegna intitolata “Visioni queer”, Caramanna scriveva nella presentazione: “Perché visioni queer? Per la necessità, l’urgenza morale, etica, di lasciarci penetrare da immaginari “diversi”, lontani dal tam tam omologante di cineradiotelevisionigiornali. Il cinema queer, non un genere queer, presentato in questa rassegna, è una selezione molto piccola, ma speriamo abbastanza soddisfacente di un modo politico, militante, di fare immagini. Sulla pelle, rischiando in prima persona, scevro da condizionamenti commerciali. Insomma, un cinema libero e magnificamente bello, straordinario proprio per la sua espressione radicale di verità.”
Queste iniziative sono state le prime a venire realizzate in una città come Palermo ed in particolare nella sua periferia, dove il cinema è ubicato (via Rossa 7). Ma imprese di questo tipo, che cercano di portare avanti approfondimenti culturali e aprire nuovi orizzonti in ambienti marginali e spesso spesso abbandonati al degrado, non possono resistere senza il sostegno delle istituzioni locali che invece sembrano cieche e sorde, quando non direttamente ostili ad iniziative come queste che vogliono promuovere il cambiamento e l’emancipazione culturale e sociale.
Vedi il sito del cinema Lubitsch