INIZIATO IL 24° TORINO FILM FESTIVAL

Scarsa presenza di nuove opere a tematica nel grande festival torinese, tra le quali un bel film giapponese già visto a Berlino, del quale vi parliamo.

Iniziato ieri con l’ultimo film di Clint Eastwood “Flags of our Fathers” (secondo molti assai più bello anche dell’ultimo acclamato “The Departed” di Scorsese) il 24° TORINO FILM FESTIVAL (Torino, 10 – 18 Novembre 2006), diventato ormai il festival cinematografico italiano più importante per il nuovo cinema, per le nuove tendenze artistiche, per i giovani cineasti e per le cinemtaografie emergenti. In assoluto viene comunque subito dopo Venezia (Roma permettendo). E’ composto da diverse sezioni e diversi concorsi, il più importante dei quali presenta 12 titoli che devono essere opere prime o seconde e solo eccezionalmente terze. Tra i film di questo concorso non abbiamo per ora rilevato opere a tematica, che invece troviamo in altre sezioni. Anche la retrospettiva dedicata a Claude Chabrol presenta film per noi interessanti come “La cerimoniè” e “Grazie per la cioccolata” ma anche “L’inferno” del 1993 dove un albergatore ossessionato dalla possibilità di tradimenti della sua bella moglie arriverà ad estreme conseguenze, potrebbe essere letto come il tormento di un’omosessualità latente. Così come nella retrospettiva di Robert Aldrich troviamo “Sodoma e Gomorra” del 1962, l’importantissimo “L’assassinio di Sister George” del 1968 e l’ambiguo “I ragazzi del coro” del 1977.
Ma il film che più ci interessa segnalarvi, anche se decisamente un film per cinefili, è l’ultimo capolavoro di Takashi Miike, “BIG BANG LOVE, JUVENILE A”, presentato fuori concorso, un film che ha per tema proprio l’attrazione omoerotica. La storia è quella del giovane Ariyoshi Jun che lavorando come cameriere in un bar gay viene violentato da un cliente e, in preda all’ira, lo uccide. Portato in prigione, Jun incontra un’altro giovane uomo, Katzuki Shiro, dal corpo pieno di strani tatuaggi e con uno sguardo che potrebbe uccidere. Shiro esibisce all’interno della prigione tutta la sua forza e diventa presto il prigioniero più rispettato e temuto. Anche il timido Jun ne rimane affascinato e presto anche attratto. Jun è l’unico carcerato con cui Shiro si confida, facendo così nascere tra i due un legame che diventa sempre più forte…
Il film gioca molto sulla attrazione degli opposti. I due personaggi, anche se sono in prigione per avere entrambi commesso un omicidio, hanno però due caratteri completamente opposti. Jun è gentile, riservato, represso e si sente vittima; Shiro, pieno di tatuaggi, è macho, violento e autosufficente. Anche se il film è impostato come una detective story (inizia con un omicidio e poi attraverso flashback cerca di scoprirne il motivo) la cosa che più interessa al regista è mostrare “tutti i colori della mascolinità”. Per questo iI film ricorda molto lo stile e i temi del “Querelle” di Fassbinder.
Il regista Takashi Miike ha girato già più di 60 opere e ha solo 46 anni. Molti dei suoi film trattano il tema della violenza combinata spesso alla perversione e ai taboo sessuali. Una caratteristica di alcune sue opere, tra le quali rientra anche questa, sono i finali e le scene conclusive dei suoi film, che sono spesso ambigue e aprono di conseguenza a dibattiti interminabili. Parlando di questo film al Festival di Berlino di quest’anno, ha dichiarato che i veri protagonisti del film sono i corpi degli attori e per questo all’inizio del film ha voluto ineserire un intensa scena di danza, che originariamente nella sceneggiatura non c’era. Sempre per questo motivo ha anche limitato al massimo l’uso della musica (manca completamente in alcune intere scene) essendo sicuro che la musica migliore era il silenzio, che focalizzava sull’espressività dei corpi e dei gesti. I due protagonisti sono stati scelti con molta cura, Masanobu Ando, che interpreta Shiro Kazuki, è considerato il Johnny Deep del Giappone (ma è stato paragonato anche a Brad Pitt e Leonardo di Caprio) e ha vinto il premio dell’ Academy of Japan per la sua interpretazione in Kids Return di Takeshi Kitano. L’altro protagonista è il bellissimo Ryuhei Matsuda che abbiamo già ammirato in Gohatto.
Il film viene proiettato domani alle 16:00 al Cinema Ambrosio 2.

Il sito del Festival di Torino

Qui sotto una immagine del film BIG BANG LOVE, JUVENILE A

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