Nichi Vendola diventa padre grazie alla maternita surrogata e un giudice autorizza l'adozione a due madri

Nichi Vendola, leader di SEL, ha annunciato felice di essere diventato padre grazie alla maternità surrogata acquisita in America insieme al suo compagno Ed, donatore del seme. Un evento che corona il sogno di una famiglia completa e felice. Pensiamo che gà nel 1994 una serie di grande successo, “Friends”, raccontava di una protagonista (Phoebe) che offriva il suo utero alla moglie anziana del fratello che non poteva avere figli, commuovendo tutti, pubblico compreso. Oggi in Italia, siamo nel 2016, succede invece il finimondo. Naturalmente perchè si tratta di una coppia gay, dimostrando che omofobia e discriminazione imperano. Sia a destra che a sinistra. Dalla Lega arrivano richieste di arrestare Vendola per ‘commercio di bambini’ (Stefano Valdegamberi, Lista Zaia), Beppe Grillo scrive al Corsera dichiarandosi contrario alla maternità surrogata, subito seguito da Di Maio che propone un referendum sulle adozioni gay, “non ci piace il supermarket dei bambini, non hanno il codice a barre”, contrario alla surrogata anche l’ex segretario PD Pierluigi Bersani. Coglie la palla al balzo Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, che chiede di smettere di chiamarli diritti e inveisce contro la Rai troppo delicata in materia. Rinfocola l’incendio la notizia che il tribunale di Roma ha autorizzato un’adozione «incrociata» di due bimbe a favore di due mamme, una coppia omosessuale convivente da oltre dieci anni, che avevano concepito grazie alla fecondazione assistita fatta in Danimarca. Fortunatamente la maggioranza PD prosegue nell’impegno di varare una legge complessiva sulle adozioni, anche omosessuali, da varare nel giro di pochi mesi. Da domani iniziano le audizioni alla Camera della commissione Giustizia per arrivare a scrivere una legge, che secondo il capogruppo PD Ettore Rosato, dovrebbe risolvere anche il nodo della stepchild escluso dalla legge sulle unioni civili, anche per “garantire una continuità affettiva ai 590 minori che sono già all’interno di famiglie gay”.


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