Krzysztof Olaf Charamsa

Krzysztof Olaf Charamsa
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  • Data di nascita 05/08/1972
  • Luogo di nascita Gdynia/Polonia

Krzysztof Olaf Charamsa

Krzysztof Olaf Charamsa (Gdynia, ) è un teologo e presbitero polacco cattolico dal 28 giugno 1997 (diocesi di Pelplin, Polonia), ex segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede fino ai primi di ottobre del 2015.
Nell’anno 1997 è stato ordinato sacerdote. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici a Pelplin in Polonia (1991-1993), nella Facoltà di Teologia di Lugano in Svizzera (1993-1997) con una tesi dal titolo “Dio soffre? L’insegnamento della Chiesa sull’impassibilità divina in vista di certe critiche moderne della dottrina” e nella Pontificia Università Gregoriana, dove ha difeso il dottorato nel 2002 con una tesi “L’immutabilità di Dio. L’insegnamento di San Tommaso d’Aquino nei suoi sviluppi presso i Commentatori scolastici”, e dove consegue anche il Diploma superiore di lettere latine e il Diploma di Licenza in Filosofia nel 2003.

Dal 2009 ad ottobre 2015 è stato docente di teologia nella Pontificia Università Gregoriana e dal 2004 ad ottobre 2015 nel Pontificio Ateneo Regina Apostolorum a Roma, per le cattedre di Teologia Spirituale nell’Istituto di Scienze Religiose connesso con l’ateneo e di Bioetica ed Etica medica nello stesso ateneo. Dal 2011 all’ottobre 2015 è stato nominato Segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale.

Il 3 ottobre 2015, alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia, in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato di essere «un sacerdote omosessuale, con un compagno, felice e orgoglioso della propria identità». La rivelazione è stata fatta, ha detto ancora il monsignore, per «scuotere un po’ la coscienza di questa mia Chiesa». Questa intervista ha provocato l’annuncio della rimozione del sacerdote da ogni suo incarico presso la Pontificia Università Gregoriana, il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum e la Commissione Teologica Internazionale per l’incompatibilità delle sue posizioni con la Dottrina della Chiesa cattolica, come confermato nella stessa giornata del 3 ottobre dal direttore della Sala stampa vaticana: «A proposito delle dichiarazioni e interviste rilasciate da Mons Krzystof Charamsa si deve osservare che – nonostante il rispetto che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse -, la scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia dell’apertura del Sinodo appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l’assemblea sinodale a una indebita pressione mediatica. Certamente Mons Charamsa non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo Ordinario diocesano.»

L’ordinario competente, Mons Ryszard Kasyna, ha dichiarato il 6 ottobre 2015 di aver ammonito il sacerdote, sottolineando l’incompatibilità della sua vita e del suo comportamento con l’insegnamento della Chiesa cattolica, e di attendere una risposta fattuale dallo stesso sacerdote sul suo futuro. Il 21 ottobre 2015 la diocesi di Pelplin ha pubblicato un comunicato nel quale si annuncia che, in assenza di un qualsiasi segno pubblico di pentimento in don Charamsa e della volontà di «ritornare ai veri insegnamenti della Chiesa» e «ad una vita conforme alle regole di condotta di un sacerdote cattolico», nonostante i richiami e gli ammonimenti ricevuti, Mons Ryszard Kasyna «in conformità con le norme del Codice di Diritto Canonico»[6] e «senza perdere la speranza nel pieno ritorno di don Krzysztof Charamsa al sacerdozio di Cristo», il 17 ottobre 2015 ha inflitto a Charamsa la «prima ammonizione canonica», «la pena della sospensione, che vieta l’esecuzione di tutti gli atti della potestà di Ordine e di indossare l’abito ecclesiastico». Il comunicato si conclude ricordando che «la sanzione ha lo scopo di suscitare nel sacerdote Charamsa un reale miglioramento della sua vita» e che quindi resta aperta la possibilità di una revoca della pena, in quanto «la pena della sospensione è una chiamata al pentimento. Perché dovere del vescovo, imitando Gesù Cristo, il Buon Pastore, è quello di cercare quelli che sbagliano nelle loro opinioni respingendo l’insegnamento della Chiesa». (Wikipedia)

Krzysztof Olaf Charamsa è presente in queste opere:

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