Hysteria

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Hysteria

Nella pudica Londra vittoriana, il brillante giovane dottore Mortimer Granville è in cerca di un nuovo lavoro. Lo trova presso il Dottor Dalrymple, specializzato nel trattamento dei casi di isteria, i cui angoscianti sintomi nelle donne includono pianto, malinconia, irritabilità, rabbia. Dalrymple è convinto che la causa del malanno sia anche la repressione sessuale imperante in quell’epoca, e cura le ‘isteriche’ con una terapia scandalosamente efficace: il “massaggio manuale” sotto le gonne delle sue pazienti. Il dottore, però, deve lottare contro la fiera disapprovazione della figlia Charlotte, sostenitrice dei diritti delle donne più deboli. Mortimer decide di affinare il metodo terapeutico: quando il suo lungimirante amico Edmund gli rivela il progetto del suo nuovo spolverino elettrico, gli viene in mente un’idea irresistibile. L’effetto sarà dare nuova linfa alla sua pratica medica, provocando nelle sue pazienti sensazioni forti… Il personaggio secondario di Edmund, visibilmente un eccentrico gay, è interpretato dall’attore gay Rupet Everett, che riesce in modo esilarante a rubare la scena in ogni sua apparizione. Sul film ha dichiarato : “è una commedia molto politically incorrect, ipotizza persino che la regina Vittoria usasse il vibratore. Ma la storia insegna che probabilmente non ne aveva bisogno: si narra infatti che il marito Albert fosse assai ben equipaggiato e che Victoria avesse una vita sessuale molto appagante… Il film ci dimostra come, nonostanta l’ipocrisia di facciata dell’epoca vittoriana, la sessualità fosse consumata proprio in quegli anni nella sua maniera più estrema. La Londra vittoriana era piena di sexy shop, naturalmente ben nascosti nei vicoli, e frequentati di nascosto

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Questo film al box office

Settimana Posizione Incassi week end Media per sala
dal 16/03/2012 al 18/03/2012 16 68.629 1.525
dal 9/03/2012 al 11/03/2012 13 104.860 1.839
dal 2/03/2012 al 4/03/2012 11 157.484 1.514
dal 24/02/2012 al 26/02/2012 8 271.363 1.924

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4 commenti

  1. thediamondwink

    Non so cosa ci sia di “gay interest” in questo film, un attore non può trasformare un film politicamente socialista e sull’orgasmo femminile in un film a tema. Comunque, a parte questo, è sempre interessante scoprire “la storia”, anche se in questo caso politicamente incorretto ma, devo dire che il racconto è stato fatto in modo simpatico, ma con la fine abbastanza ovvia e scontata.

  2. istintosegreto

    Quando ho sentito che Rupert Everett era parte del cast ho pensato: “Everett in un film sulla masturbazione femminile? Vuoi vedere che finalmente ha chiuso con i ruoli da frocetto?”. Seeee, figuriamoci, quello si è fottuto la carriera il giorno che ha deciso per il coming out. E poi la gente si chiede come mai si prendono le Canalis di turno da esibire come fidanzate… Ve lo vedete Clooney ad interpretare solo il migliore amico gay fino a 90 anni?
    Ora però passiamo al film in oggetto. In realtà la masturbazione femminile e l’invenzione del vibratore sono un modo ironico per esporre un argomento piuttosto serio. In particolare è evidente il riferimento alle infinite terapie di analisi a cui si sottopongono le donne che “non hanno altra malattia che la noia” (Agatha Christie definiva così le donne della buona società). La critica è diretta verso tutti quei presunti scienziati che intascano palate di soldi non facendo praticamente nulla.
    Dategli un’occhiata, è simpatico.

  3. zonavenerdi

    Sianmo nel 1880. Mentre la ricerca scentifica va avanti anche in medicina, un promettente medico si scontra con i medici del tempo che preferiscono fare salassi ad una igiene perfetrta delle ferite. All’ennesima volta che viene sbattuto fuori in un ospedale trova lavoro da frenologo (una specie di ginecologo) che per curare depressione di donne a cui manca il sesso pratica una specie di masturbazione alle sue pazienti. E’ così che il giovane medico, grazie all’aiuto di un amico (il gay in questione), inventa il vibratore.

    Ma la vera storia, almeno quella più interessante è un’altra. Una delle sorelle del frenologo è una femminista che si batte per la parità delle donne e che ha una casa per poveri che il padre cerca di far chiudere. Non anticipo nbulla, ma ci sarà lei nelo futuro del giovane medico, sia nella sua vita, che nel suo futuro lavorativo …

    Film divertente, mai noioso e con bravi attori.

  4. De La Croix

    Un film delizioso sull’universo femminile e su come un uomo abbia pensato a cambiarlo in meglio. Una donna forte e indipendente che si fa strada attraverso i preconcetti della società su cosa vuol dire essere una donna che ragiona fuori dagli schemi. Piacevolissimo.

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CRITICA:

“… A quel tipo di donne, malate di «isteria», nell’Inghilterra dell’Ottocento, al culmine della pruderie vittoriana, è dedicata la mirabolante scoperta di un oggetto dai poteri miracolosi, il vibratore. La regista di Hysteria Tanya Wexler ne ricostruisce l’epopea, aiutata da attori come Maggie Gyllenhaal che interpreta la ribelle Charlotte, e Rupert Everett, l’aristocratico Edmund St. John Smythe, inventore di quello spolverino elettrico dai poteri stupefacenti. Il tema del film è più che delicato, ma la scommessa è vinta: «Chiunque senta raccontare il soggetto, non può fare a meno di ridacchiare dice Everett -. L’ambientazione ottocentesca, in un’epoca in cui le donne iniziavano appena ad affermarsi come individui e l’impero britannico era al tramonto, dà al tono umoristico della narrazione una maggiore profondità». (F. Caprara, La Stampa)

“…Il finale è una delle tante sequenze esilaranti di un film, in cui, con tutto il fatto storico dell´invenzione, la comicità nasce da battute e situazioni sul sesso, sui doppi sensi, sulla scarsa virilità del maschio inglese, sugli equivoci, su una festa di matrimonio che va in rovina. Temi “bassi” che ricorrono anche in The few best men, l´altra commedia presentata ieri, girata in Australia con protagonisti inglesi, in cui le trovate sono spesso farsesche e demenziali e ci sono palle di plastica contenenti droghe dal colore schifoso, estratte manualmente dallo stomaco di una pecora. Sono gli stessi temi di tante commedie italiane, estive o natalizie, eppure, chissà perché, non ci sente investiti dall´onda della volgarità: si ride senza vergognarsi e senza provare imbarazzo per il pubblico che ride intorno a te». (M.P. Fusco, La Repubblica)

“… i personaggi di Hysteria di Tania Wexler ubbidiscono a una messa in scena e a una sceneggiatura «di ferro» ma non ambiscono a diventare specchi del reale. Accettano il loro ruolo di «burattini» pensati per far funzionare una simpatica farsa: c’è il medico borghese e misogino, quello ingenuo e volonteroso, la suffragetta progressista, il nobile eccentrico e così via. Tutti insieme raccontano la storia (vera) della nascita del vibratore nell’Inghilterra vittoriana e il loro scopo è solo quello di divertire. Cosa che riescono a fare perfettamente.” (P. Mereghetti, Corsera – voto 2,5/4)

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