Aria

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Aria

Il personaggio centrale della pellicola, interpretato da Herlitzka, è Giovanni, un uomo nato nel corpo sbagliato, maschio di sembianze, donna nell’anima. Accortosi del suo stato sin da bambino, le convenzioni e il bisogno di equilibrio lo portano però a scegliere la strada della “normalità”, e in nome dell’amore rinnega la sua vera natura. Dotato di una spiccata sensibilità artistica sceglie, pur soddisfacendo l’esigenza del padre di vederlo laurearsi in legge, di assecondare almeno il suo dono, diventando pianista. Intanto indossa la maschera di affetti quotidiani, figli, moglie, pur consapevole della sua parte oscura, con un travaglio che lo accompagna sempre. Verso una parabola di rinascita e di espiazione.

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trailer: Aria

https://youtube.com/watch?v=Gj8lbvW3c1k%26hl%3Dit%26fs%3D1

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CRITICA:

Opera prima di Valerio D’Annunzio, parla di un uomo nato in un corpo sbagliato e anche in una famiglia sbagliata, dove il padre lo vorrebbe avvocato e non pianista e meno che mai trans. Così il nostro accetta la convenzione etero, si sposa, ha una figlia poi un nipote finché decide di fare, consigliato da una buona «battona», un outing che arriva però per tutti fuori tempo massimo. È la versione tragica di Diverso da chi?: là tutto happy hour, qui faticosa rinascita con espiazione massima e sacrificio. Non confondere mai il trans di fassbinderiana memoria e la commedia gay. L’autore sceglie la via intimista alla Fabio Carpi, ma resta a debita distanza emotiva nonostante la seduzione musicale (Allevi alla colonna sonora), la bravura di Herlitzka e un ottimo trio femminile con Magnani, Ranzi e Nano. ( Maurizio Porro, Corriere della Sera)

“Bella (come sempre) interpretazione di Roberto Herlitzka in un intreccio a sfondo psicanalitico sulla dolorosa nascita del femminile dentro di sé, occultato fin dall’infanzia per lasciare spazio alla creatività, alla famiglia. Ma qualcosa succede e si deve fare chiarezza («sono nato in un corpo sbagliato» riesce a dire infine il protagonista). Colonna sonora di Giovanni Allevi, che procede con serenità mentre la trama procede implacabile per far emergere la vera identità.” ( s.s., Il Manifesto)

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