L' Indiscreto fascino del peccato

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L' Indiscreto fascino del peccato

In fuga dopo la morte per overdose del fidanzato, una cantante di flamenco (Pascual) si rifugia nel convento delle “redentrici umiliate”, strana congerie di suore traviate, lebiche, masochiste e drogate. Almodovar libera tutta la carica iconoclasta di cui è capace (le religiose si chiamano suor Squallida, suor Vipera, suor Perduta, suor Maltrattata) per dissacrare uno dei pilastri del perbenismo spagnolo: il suo stile è insicuro e non ancora sgrossato, ma proprio per questo è di una comicità sbracata ed esilarante. Massacrato dal distributore (per paure censorie): in originale dura 114 minuti.

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Un commento

  1. Il primo Pedro in chiave caustica che in fantasia da il meglio di se stesso. Mi sono spanciata per le gag fra suore. Se i conventi fossero cosi’ non esiterei ad entrarci. Immensa Julieta Serrano madre superiora innamorata di Jolanda prostituta dall’animo caustico. Stupendi gli spezzoni musicali, e rullo di tamburi: Una Marisa Parades come non la vedremo mai piu’. Grazie di esistere Almodovar!

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In fuga, dopo la morte per overdose del fidanzato, per sottrarsi a una banda di spacciatori, Yolanda, una cantante di night, si rifugia in un convento di suore (le Redentrice Umiliate) composto da lesbiche, masochiste, traviate e dove la droga è una pratica abituale. Quando arriva, la Madre Superiora, che fa parte dei suoi fan, sta parlando con la Marchesa che, in seguito alla morte di suo marito, vuol mettere fine all’auito finanziario che accordava alla communità. Con la superiora vivono cinque suore: Suor Perduta si occupa di una tigre che vive nel giardino, Suor Vipera disegna e realizza costumi per la Vergine, Suor Sordida si occupa della cucina, Suor Maltrattata da tutti cura il giardino e scrive di nascosto romanzi pornografici con uno pseudonimo. La Madre Superiora si innamora presto della cantante, le fornisce la droga e si buca con lei. Durante una festa e alla presenza della Marchesa, la Madre Superiora annuncia la chiusura del convento e le suore si sparpaglieranno rompendo la loro unità. Inoltre la Madre Superiora partirà per la Thailandia dopo che Yolanda l’avra abbandonata non corrispondendo al suo amore. (Raro Video)

Yolanda, stella del bolero nel cabaret del “Molino Rojo”, dopo la morte del suo amante per un’overdose di eroina mescolata a stricnina che lei gli aveva preparato, è ricercata dalla polizia. Le si aprono fortunatamente le porte del convento madrileno delle Umiliate Riparatrici. Ma l’ambiente le si rivela subito totalmente diverso da quanto lei, e lo spettatore, si sarebbero aspettati. Si tratta infatti di religiose votate al recupero delle anime traviate, e fin qui, nulla da eccepire; ma come vengono recuperate queste anime traviate? Con delle religiose che si pongono allo stesso livello morale delle persone da redimere, facendosi così esse stesse peccatrici con le peccatrici; il peccato, dicono queste religiose, è una “esigenza sindacale”. E così vediamo scorrere abbondantemente, lungo i corridoi e nelle stanze del convento, eroina e LSD; la superiora inoltre non nasconde le sue attenzioni, tutt’altro che materne, nei confronti di Yolanda; una delle quattro suddite è una celebre, ma incognita, scrittrice di romanzi porno; un’altra è innamorata del cappellano che vediamo celebrare la messa con la sigaretta in bocca. Il tutto verso un crescendo finale che culmina nella festa della superiora durante la quale però la generale decide di chiudere il convento, mentre Yolanda – l’unica persona che nel film sembra conservare una sua dignità – se ne va dov’era arrivata. (Cinematografo.it)

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