L' Amour est a reinventer

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L' Amour est a reinventer

Il film, sono dieci corti, è un progetto nato dall’intuizione di un gruppo di attivisti dell’associazionismo di lotta all’aids francese nella primavera del 1994 e che finalmente si e’ realizzato solo nel 1996. La rappresentazione molto scarsa dell’omosessualità nei cortometraggi usciti dal concorso nazionale indetto dal ministero dell’istruzione francese, 3.000 soggetti contro un virus, ha spinto la Lesbian & Gay Pride Film a cominciare un’operazione rivolta esclusivamente al vissuto dell’omosessualità negli anni dell’Aids. Tra gli altri attori famosi che hanno partecipato gratuitamente c’e’ da ricordare anche un cameo di Amanda Lear nei panni di vicina di casa di una coppia gay. Insomma, informazione, memoria storica e prevenzione, con l’ironia e la sincerita’ che a volte solo il formato breve dei cortometraggi ci permette di avere.

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“DANS LA DECAPOTABLE

Due ragazzi partono per un week-end. Nella decapottabile su cui viaggiano uno di loro sente crescere dentro di lui un’angoscia sempre più forte: e se anche il suo amico si fosse dimenticato i preservativi?
“Ho scelto subito il soggetto perché, leggendo la storia, l’ho trovato leggero, giovane, commovente, con una piccola punta d’ironia che poteva lasciar passare il messaggio senza averne l’aria”. Merzak Allouache
“Tema scelto: difficoltà di mantenere le abitudini di prevenzione nel lungo periodo. L’idea di “manterle” presuppone che queste siano state prese dopo un certo tempo. In ogni caso il senso di sicurezza legato alla vita di coppia, alla regolarità ed alla fiducia che si instaura tra i partners, rendono queste abitudini estremamente fragili”. Jean-Philippe Clarac, 25 anni, insegnante, vive a Bordeaux. Olivier-Daniel Deloeuil, 26 anni, insegnante, vive a Bordeaux.

DED@NS

Un ragazzo sieropositivo vive chiuso in casa. Rinchiuso nel suo dolore, pensa alla sua vita, alle sue speranze deluse, alla malattia, agli altri…….
“Il caso e la necessità mi hanno portato a leggere “Dentro”, il soggetto di Stéphane Galas. Ne sono stato rapito. Brutalmente. Mi sono ricordato la prima volta in cui uno prende il coraggio a due mani e si mette a scrivere. Per alleggerirsi. Per testimoniare. Per dire merda e il suo contrario. Per uscire da se stesso”. Marion Vernoux
“Ho voluto scrivere di un personaggio che non fosse nè alla disperazione, nè alla pazzia, nè che facesse cose eccezionali, un tipo che semplicemente, al posto di sognare la sua vita, in maniera passiva, la vive restando ben cosciente che ne è solo l’interprete, misurando il peso che comporta per lui il fatto che non sia vera (….). E qui….la vera grandezza, che si sia froci o no, si resta sempre gli stessi, il solito vicino idiota, lo stesso buon collega, lo stesso buon compagno, lo stesso stronzo, lo stesso gaudente……si resta gli stessi. Sono gli altri che cambiano. Com’è che non mi parlano mai della mia coppia, com’è che mi dicono sempre gentilmente, alla fine delle conversazioni, di salutarlo?” Stéphane Galas, 25 anni, grafico. Vive a Grenoble

“ENCEINTE OU LESBIENNE ?”

Una ragazza annuncia ai suoi genitori la sua omosessualità.
“Come fare? Tenere per sè questo segreto che vi rode e cominciare la propria vita da adulti con una menzogna? Svelare il segreto in maniera brutale e attendere la reazione? O porre francamente questa domanda sconveniente: “Incinta o lesbica, che cosa preferite?” Françoise Decaux-Thomelet
“Questo concorso è stato indetto per poter affrontare l’omosessualità nel suo insieme, con tutte le problematiche che ne scaturiscono, fino alla condizione femminile. E’ pertanto un progetto che si rifà alla tolleranza ed alla volontà di non legare obbligatoriamente l’AIDS e l’omosessualità” Pierre Guiho, 32 anni, grafico e scenografo. Vive a Nantes.

“ET ALORS”

Maria e Lisa sono attirate una dall’altra. Tutto potrebbe essere semplice. Ma Lisa si chiude in un’apparente indifferenza…
“Che cosa c’è in questa storia? Due giovani donne attirate l’una verso l’altra. Ma una è fermata nel suo slancio perché c’è la sieropositività. L’altra che con una parola – una sola – la libera, cancella il brutto film che lei si sta girando. Tutti ci facciamo questo tipo di cinema, dalla mattina alla sera, non si sa perché, a volte viviamo nell’incubo, quando invece una parola, uno sguardo o un barlume di speranza basterebbero a renderlo inoffensivo”. François Dupeyron
“Questo soggetto fa chiaramente apparire il problema della reazione degli “altri” di fronte a una persona sieropositiva. Ma s’interessa soprattutto, ed era ciò che mi stava particolarmente a cuore, all’atteggiamento di una persona di fronte alla propria sieropositività. (…….) Le barriere che si hanno nella propria testa e che ci si crea sono le più difficili a far cadere”. Catherine Locandro, 23 anni, studentessa. Vive a Parigi

“LA MOUETTE”

Valeria è innamorata di Laurence e non osa dirglielo. Finirà col farlo per mezzo di una cassetta.
“Odio i film che si accostano all’omosessualità come a un problema. Il mio approccio è più modesto e più semplice. Racconto una storia d’amore”. Nils Tavernier
“Sono una ragazza che ama le ragazze! Ne ho abbastanza delle discriminazioni. Vorrei che l’omosessualità fosse vista come una cosa di tutti i giorni”. Clarisse Battas, 25 anni, studente. Vive a Rennes.

“LES LARMES DU SIDA”

La testimonianza autobiografica di un uomo sposato, del suo incontro e della sua relazione amorosa con un altro uomo, malato d’AIDS.
“Il testo anonimo che mi è stato affidato è pieno d’errori di francese e d’ortografia. Ho rinunciato a conservarlo nelle sue caratteristiche (….). Mi sono piuttosto sforzato di rispettare la spontaneità del tema che, per la sua stessa natura, ha una specie di grandiosità”. Paul Vecchiali
L’autore dei testi originali desiderava mantenere l’anonimato.

“TAPIN DU SOIR”

Al Bois de Boulogne una macchina carica un ragazzo. Il conducente paga per un pompino. Il ragazzo lo soddisfa e poi chiede lo stesso servizio……
“Vorrei soprattutto rispettare il tipo di scrittura si “Battere di sera”, per evitare il pathos e il sentimentalismo, per mantenere le emozioni che mi ha procurato questo frammento di destino messo tra due uomini, stranieri e gemelli al tempo stesso”.Anne Fontaine
“E’ per un “colpo di testa” che vi invio qualche pagina. Non sono sicuro che questa idea sia sufficiente a reggere un film di cinque minuti”.

“TOUT N’EST PAS EN NOIR”

Una coppia omosessuale nella vita di tutti i giorni. Uno di loro è incinta….. e ha le voglie: di caviale. Il suo partner si sforza di soddisfarlo….
“La “difficoltà” di trasporre sullo schermo, “Non è tutto nero” si riferisce alla sua abbondanza ed alla sua ricchezza (….). L’amore e il desiderio sono raccontati con una girandola di situazioni comiche e spesso belle”. Philippe Faucon
“Abito in Francia solo da dieci mesi. Qui ho trovato un paradiso. Posso mostrare i miei gusti sessuali senza alcun problema. In questa vita ho la mia dignità, vorrei, nella prossima vita o nel mio prossimo soggetto, essere una donna. Il tema del mio prossimo soggetto è: vivono in coppia”. Serguei A. Matytsine, 27 anni, studente. Vive a Lione.

“UN MOMENT”

Un ragazzo fa l’amore con un altro senza preservativo. Una voce fuori campo fa sentire i suoi pensieri, prima il desiderio che è più forte, poi il dubbio……
“Il soggetto m’è piaciuto perché non si nasconde dietro a un dito. Soprattutto perché racconta molto bene il momento fondamentale e grave in cui il desiderio è talmente forte che soffoca e annienta ogni prudenza e ispira con meravigliose ragioni sbagliate di finire ciò che s’è cominciato”. Pierre Salvadori
“Tutti noi abbiamo dei momenti in cui l’irrazionale ci prende la mano e ci fa correre dei rischi inutili”. Didier Seynac 35 anni, regista. Vive a Bruxelles.

“UNE NUIT ORDINAIRE”

Un giovanotto attraversa Parigi in bicicletta. Va a raggiungere il suo amico all’ospedale per passare la notte con lui.
“Questa storia mi ha preso perché è, ai miei occhi, agli antipodi di quella nuova concezione del cinema virtuale che obbedisce esclusivamente alla logica mortale dell’informatica”. Jean-Claude Guiguet
“La mia intenzione era di raccontare la storia di una coppia che, malgrado la malattia, continua a fare l’amore (….). Ho scritto due storie di coppia, una eterosessuale e l’altra omo. Ma sono identiche. Cambiano solo i personaggi. Vi mando pertanto le due versioni.”

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