• G. Mangiarotti

Giovani ribelli

“Giovani ribelli”, corrivo titolo italiano di ‘Kill Your Darlings’ (uccidi chi ti è caro), non sarà un film perfetto, ma sicuramente un’interessante tentativo di mostrarci alcune vicende che coinvolsero, ancora giovanissimi, i futuri grandi scrittori della Beat Generation. Per la prima mezz’ora il film ci introduce nell’ambiente universitario degli anni ’40, la Columbia University, dove un ristretto gruppo di amici ‘rivoluzionari’ cerca di ribellarsi alle rigide e oscurantiste regole di un freddo e reazionario apparato accademico. Cercano l’innovazione nello stile, la sperimentazione di nuove droghe e sessualità, la liberazione nello spirito e nel corpo. All’interno di questo gruppetto, dove troviamo Jack Kerouac (Jack Huston), William Burroughs (Ben Foster), Lucien Carr (Dane DeHaan) e il ‘bidello’ David Kammerer (Michael C. Hall) che li ospita nella sua casa, arriva, folgorato dalla bellezza e dallo spirito di Lucien, Allen Ginsberg (Daniel Radcliffe), ragazzino che fugge da una famiglia tormentata, con madre sull’orlo della pazzia e padre che non esita a farla rinchiudere in manicomio. Allen è ancora alla ricerca della sua identità e del suo posto nel mondo. Troverà entrambe dopo le esperienze di questo primo anno accademico: la sua vocazione come scrittore e poeta (sollecitata anche dal padre) e la sua realizzazione come omosessuale. Il film, ambiziosa opera d’esordio del regista John Krokidas, riesce meglio in quest’ultima rappresentazione, la storia d’amore gay tra i due protagonisti, che nell’affresco sociale e intellettuale di un’epoca. Krokidas sembra più interessato a ricostruire il clima dei film noir di quegli anni che ad approfondire i vari personaggi. Così la storia centrale del film diventa presto quella di un triangolo amoroso gay.

Il timido Allen rimane subito abbagliato dall’estroverso Lucien Carr che non nasconde a nessuno la sua storia d’amore con David Kammerer. Quest’ultimo è interpretato da Michael C. Hall, diventato famoso con la serie “Dexter“, ma fattosi conoscere con il suo primo ruolo gay nella bella e originale serie “Six Feet Under“. Anche in questo film è gay e dobbiamo dire che spesso ruba la scena ai due protagonisti principali. Daniel Radcliffe, nel ruolo di Allen, è bravo ma non esaltante, soprattutto se confrontato con lo stupefacente Dane DeHaan, l’oggetto del suo desiderio. Tutti i personaggi gay del film sembrano non avere problemi con la propria identità, che vivono alla luce del sole. Anche se Allen dovrà aspettare parecchio prima di avere il primo bacio (con lingua visibile) da Lucien, probabilmente perchè quest’ultimo è ancora incerto tra Allen e David. In proposito, l’etero Dane DeHaan (il biondo ammaliatore Lucien), ha raccontato alla rivista Out: “Abbiamo girato la scena del bacio tre volte, veloci. Poi, quando tutto era finito, ci siamo fissati l’un l’altro, porca puttana. Lo avevamo fatto. Ogni volta che ho una storia d’amore in un film io cado effettivamente innamorato. Anche quando ho girato questo film mi sono veramente innamorato di Daniel“.

Fortunatamente nel film non ci viene raccontata nessuna bisessualità, e anche quando Allen deve subire una fellatio etero, questa è possibile perchè dietro c’è la figura di Lucien che lo concupisce con lo sguardo. Il personaggio di Jack Kerouac (interpretato dal bel Jack Huston, personaggio sfigurato ma molto gayfriendly nella serie capolavoro “Boardwalk Empire“), storicamente etero, rimane una figura di contorno, anche lui succube del fascinoso Lucien, col quale lo vediamo spesso dormire. Ancora più piatta è la figura di William Burroughs, interpretato da Ben Foster, già visto come gay in “Quel treno per Yuma” (2007), che sembra partecipare al gruppo più come giudice esterno, che membro convinto.
Nel film c’è una sola scena di sesso gay, ma così esplicita che lascia molti spettatori allibiti. Noi estasiati. Anche se, come abbiamo detto, Daniel Radcliffe non ci offre un’interpretazione memorabile, altamente encomiabile è stata tutta la sua campagna promozionale del film, dichiarando di non aver avuto alcun imbarazzo a girare le scene gay, che sperava di avere il premio Mtv Movie Award come miglior bacio, e che rimane perplesso quando si sente criticare dai fans per questo suo ruolo gay mentre non dissero nulla quando interpretò Equus come dire “No, un cavallo va bene, ma non posso tollerare i gay“.

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