In una bella villa al mare con annessa dépendance, si trovano a soggiornare due famiglie ai poli opposti della scala sociale. I Castelvecchio, gente della sinistra fuxia, sono colti, sofisticati, snob; mentre i Petagna, di professione pescivendoli, han modi borgatari e quando s’ingegnano peggiorano le cose (vorrebbero chiamare una nascitura Sashimi). Pare l’inizio di Ferie d’agosto; ma la convivenza non è casuale: l’ha organizzata il ricco Tony, per annunciare le sue nozze col burino Carlo.
La commedia, sempiterna croce e delizia del nostro cinema, a volte non è né l’una né l’altra cosa. Qui siamo all’ennesima trama a equivoci, buonista e in par condicio (la figlia di Tony, progressista, e il figlio di Carlo, omofobo, si coalizzano per mandare a monte le nozze), dove è bene quel che finisce bene. Se Trinca e Gassmann trovano i “tempi” giusti, Bentivoglio scivola spesso nella caricatura.
— R. Nepoti, VOTO: 2,5/5
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