Aggressori condannati, ma esclusa l’aggravante omofoba
Processo in Belgio ai giovani che lo scorso agosto avevano picchiato a sangue il fumettista ligure Padovani e suo marito Thomas
L’aggressione c’è stata, ma è da escludere l’aggravante omofoba. Questo ha deciso il giudice del Tribunale di Gand, in Belgio, nel processo di primo grado che vedeva coinvolti come vittime Mauro Padovani, 46 anni, fumettista ligure di Lavagna residente da cinque anni nelle Fiandre, e suo marito Thomas Freeman, 59 anni. I due coniugi erano stati aggrediti lo scorso agosto fuori dalla loro abitazione da un ragazzo e una ragazza appena ventenni. Era la terza volta che accadeva e tutte le volte, ha raccontato la coppia, c’erano state offese sull’orientamento sessuale. I due assalitori sono stati condannati a dodici mesi di carcere ciascuno, convertibili in cento ore di lavori socialmente utili.
La sentenza ha lasciato l’amaro in bocca a Padovani, che ha annunciato il ricorso in appello. Dalla parte delle vittime, oltre alle associazioni belghe per la difesa delle minoranze Unia e Çavaria, si sono schierati anche l’Arcigay di Genova e Daniele Viotti, presidente dell’intergruppo per i diritti Lgbt al Parlamento europeo. I ricordi di quel giorno sono ancora vividi nella mente di Mauro Padovani: le botte, i colpi con il bloccasterzo dell’auto, il sangue che cola dalla testa spaccata e suo marito a terra, inerme. « Stiamo soffrendo, molto. A cosa si deve arrivare per far sì che questi siano considerati casi d’omofobia? » . Il Belgio è considerato uno dei Paesi più gay friendly d’Europa: «Questa coppia però ci perseguita, ogni volta che esco di casa mi sento urlare “ frocio di merda” – racconta Padovani – e pensare che per stare qui ho lasciato la mia Liguria » . La Sampdoria e il pesto, ma prima ancora i vecchi amici e la famiglia sono ricordi che Mauro custodisce nel cuore.
« È assurdo non riconoscere l’aggravante omofoba», commenta Claudio Tosi, presidente dell’Arcigay Genova, a cui fa eco anche Daniele Viotti, presidente dell’intergruppo Lgbt a Bruxelles: « Non si deve fare un solo passo indietro dove si scorge omofobia. Faccio appello alle associazioni Lgbt del Belgio perché diano sostegno alla coppia».
Gianluca Durno