Nove famiglie arcobaleno oggi registrate in Comune
La cerimonia col sindaco in sala giunta Nell’atto di nascita ci saranno i nomi di entrambi i genitori
La registrazione all’anagrafe diventa una cerimonia per 9 famiglie arcobaleno. Un momento di festa. Tanto solenne da tenersi nella sala giunta di Palazzo San Giacomo. Presente il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Che oggi, alle ore 10.30, apporrà la propria firma alla registrazione dei nomi di entrambi i genitori sugli atti di nascita di bambine e bambini di famiglie omogenitoriali. Figli di famiglie arcobaleno cui fino a ieri era praticamente negata la registrazione ufficiale di entrambi i genitori sull’atto di nascita.
« Una giornata come questa la aspettavo da tempo – afferma Giuseppina La Delfa, attivista per i diritti Lgbt, le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender, ex presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno – La aspettavo sin dal giorno in cui è stata smantellata la legge 40 » , quella che regola la procreazione assistita e che è stata smontata dalle sentenze dei Tribunali. « E quando finalmente la fecondazione eterologa è diventata possibile per le coppie sterili eterosessuali ho capito che presto avremmo raggiunto anche questo obiettivo. Da quel momento ho pensato fosse solo una questione di tempo perché le situazioni sono simili. Sono molto felice per le famiglie di Napoli. E ringrazio il sindaco » . Che da sempre si è schierato al fianco delle famiglie Arcobaleno e che oggi, apponendo i nomi di entrambi i genitori omosessuali sul certificato di nascita di nove tra bambini e bambine, riconosce di fatto, ufficialmente, il loro diritto alla bigenitorialità. E non ci sarà solo il sindaco, a rappresentare l’amministrazione cittadina. Con lui, l’assessore all’Anagrafe e stato civile Alessandra Sardu, la delegata alle Pari opportunità Simonetta Marino, l’avvocato Francesca Quarato, legale dell’associazione Famiglie Arcobaleno. « Un riconoscimento – sottolinea una nota di Palazzo San Giacomo – che si inserisce nel solco di quanto già sancito dalla Corte di Appello di Napoli e da vari Tribunali, per sostenere i diritti delle persone e in particolare dei minori, abbandonando un concetto di filiazione basato sul solo dato biologico, così come già accaduto con il piccolo Ruben, e cercando di tutelare tutte le famiglie con atti amministrativi che siano al tempo stesso precisi e ben definiti gesti di civiltà giuridica».
– b.d.f.