Migliaia al Gay Pride il sindaco: “ Messaggio d’amore oltre Salvini”
Bandiere del Pd, dei Giovani democratici e della Cgil, striscioni delle associazioni gay e lesbo, palloncini, un fiume di colori. Tanti migranti. Tanti extracomunitari. E in testa, come accade da cinque anni, il gonfalone giallorosso del Comune di Napoli con il sindaco Luigi de Magistris. A migliaia per il Pride partenopeo. A pochi giorni dalla sfilata di Pompei, il popolo lgtb arrivato da tutta la Campania e da altre regioni, sfila al ritmo di musica dietro ai Tir che partono da piazza Dante quando il sole brucia la pelle.
Migliaia. Ogni anno sempre di più. Percorrono lentamente tutta via Toledo, si fermano tra bar e pasticcerie, assaporano i profumi della città, attraversano piazza Trieste e Trento e il Plebiscito per tuffarsi verso il lungomare dove arrivano alle 19. Gli striscioni delle “ Famiglie Arcobaleno”. Le ragazze e i ragazzi scatenati di “I Ken”. Acqua gratis per tutti con il logo “ Gay Pride 2018”. Tante birre. Camion coloratissimi. Anche un trenino verde. Qualche striscione contro il ministro della famiglia, il leghista Lorenzo Fontana.
« Dal Pride di Napoli – sottolinea Luigi de Magistris, visibilmente soddisfatto per la grandissima partecipazione – parte un messaggio di amore. Un messaggio a favore, non un messaggio contro. Per le libertà civili, l’uguaglianza, i diritti ».
Il sindaco, con un cuore arcobaleno alla camicia, sottolinea che il messaggio «parte da una città di pace che vuole dare un contributo per costruire una comunità in cui trovare l’amore e non il rancore, non l’indifferenza, non il razzismo » . « Un messaggio che è sempre forte aggiunge – e non perché oggi c’è Salvini al governo. Noi qui ci siamo sempre stati perché vogliamo costruire ponti di solidarietà, non mura di rancore ».
« Io – conclude de Magistris sono qui per difendere le persone più fragili. A me non interessa fare crociate. Sono qui come uomo, come abitante del pianeta, come cittadino, sindaco ed esponente politico che vuole costruire un’Italia fondata sulla coesione e non sull’odio e il respingimento».
Arrivati sul lungomare, sale sul palco Antonello Sannino di Arcigay Napoli con il partigiano delle Quattro giornate e presidente dell’Anpi Antonio Amoretti, che interviene, emozionatissimo, accolto dal coro “libertà, libertà” e da “ Bella ciao”. «Lottiamo assieme. Non esistono le razze – dichiara Amoretti perché esiste solo la specie umana che deve lottare compatta per difendere i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini nel mondo. E difendiamo la nostra Costituzione, scritta con il sangue della Resistenza ».
In piazza anche Maria Esposito, madre di Vincenzo Ruggiero, ucciso ad Aversa un anno fa: «Sono qui per rappresentare mio figlio. Lui quest’anno non può venire. Ci sono io».
Ottavio Lucarelli