Dalla rassegna stampa Politica

OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA ALLA DESTRA

OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA ALLA DESTRA

Nei giorni scorsi “ Repubblica” ha ospitato un intervento di Pierluigi Bersani che, con una straordinaria lucidità, ha indicato alcune proposte su come riprendere la strada a sinistra e tentare di combattere questa egemonia delle destre, che sembra così forte anche culturalmente nel Paese. Penso che quelle parole parlino molto anche a noi, a Napoli e al sud. Ci attende qui, più che nel resto d’Italia, una sfida importante. Se è vero che dobbiamo ricominciare a parlare al disagio sociale, dobbiamo ricominciare proprio da qui, da una proposta politica, da una nuova linea di dialogo e anche da una nuova strategia, visto che ci attendono, nel giro di poco tempo, elezioni regionali e poi di nuovo le comunali a Napoli. Non si può che ripartire da due elementi. Il primo è l’opposizione sui valori fondanti della democrazia. Noi siamo alternativi alle destre sui temi democratici, sui principi della costituzione, sui diritti umani e civili. È uno spartiacque non di poco conto, quando si va a ragionare di libertà di scelta, di tutele, di garanzie, siano esse nel complesso tema della migrazione o in quello delle carceri, sui diritti omosessuali, sulle scelte etiche, o infine sul diritto alla salute.

Al tempo stesso, però, sbaglieremmo, da sinistra, se non cogliessimo in questa nuova fase, forti bisogni sociali, a cui dare risposte. La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è a livelli allarmanti. La precarietà ha scarnificato la vita di intere generazioni, ormai. Non facciamo la guerra tra poveri e nemmeno la guerra ai poveri. Facciamo, invece, un atto di responsabilità: uniamo le forze, guardiamo alle cose concrete. Il reddito di cittadinanza può essere una risposta? Lo è stato, in parte, il reddito di inclusione. Allarghiamolo, rendiamolo sempre più inclusivo. Noi ci siamo. Investimenti, poi, al Sud. Attrarre capitali privati, investire soldi pubblici per la messa in sicurezza del territorio. Il governo c’è? Noi ci siamo. L’opposizione non è il ghetto del no a ogni costo. È un luogo di costruzione dell’alternativa. Dobbiamo dire alle persone che abbiamo le soluzioni. E le abbiamo perché le cerchiamo assieme. Ma dobbiamo essere capaci di costruire qualcosa di davvero tutto nuovo. È la sfida delle grandi sconfitte: dopo aver perso si fanno cose nuove. Altrimenti si perde ancora. La cosa nuova è una classe dirigente rinnovata alla radice. La cosa nuova è il campo aperto: siamo contro i muri dei nazionalismi, a maggior ragione dovremo essere contro i nostri muri culturali. Parlarsi, mettersi insieme, lanciare persone e idee nuove. Se non si fa questo, con coraggio e determinazione, l’alternativa non nasce. Un gruppo di noi, fondando un’associazione (Nuovi orizzonti), presentata l’altro giorno a Napoli, sta provando proprio a fare una semina di pratiche innovative: un luogo neutrale e di tutti, come un’associazione, un tavolo aperto, sedie per chiunque voglia dire qualcosa, e la prospettiva di ricostruire la sinistra trovando il filo che unisce, non il nodo che divide. Non so se ci riusciremo. So che sentiamo il dovere di provarci.

Michela Rostan
L’autrice è vicecapogruppo alla Camera di Liberi e uguali


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