Gay Pride, i genitori di Agedo: «Negare il patrocinio è non inclusione»
Donata Bonometti
Sabato il Liguria Pride a Genova: la madrina è Cecilia Strada Foto archivio Anche la Regione nega il patrocinio al Gay Pride
Genova – “Domani c’è il Gay Pride per le vie di Genova. Noi ci saremo e in tanti. E come genitori di ragazzi omosessuali e transessuali facciamo un appello a tutti i genitori genovesi di figli eterosessuali, perchè vengano ad affiancarci, sfilino con noi nel corteo. Abbiamo bisogno di loro. Ci facciano sentire la loro vicinanza. Negando il patrocinio, da parte delle istituzioni pubbliche genovei e liguri, alla manifestazione si è mandato un messaggio di non inclusione, confermando atteggiamenti di emarginazione che possono essere adottati in maniera sempre piu spavalda, sempre piu violenta”.
Pesano le parole i genitori dell’associazione Agedo (Genitori di Omosessuali) per far passare il loro rammarico, la loro delusione, ma alla fine una mamma sintetizza in modo assai eloquente “Sono tempi in cui quando mio figlio esce la sera gli dico: “stai attento…” ricomincio ad avere paura perchè la classe sociale e politica oggi in campo nel suo agire rinforza la paura del diverso, autorizzando l’omofobia a manifestarsi”. Incontriamo questo gruppo forte e saldo di genitori nella sede del Circolo dell’Autorità Portuale di via Albertazzi, dove si danno appuntamento due volte al mese per una seduta di auto aiuto, ma fra loro ci sono sentimenti che vanno oltre: c’è amicizia, c’è affinità di inquietudini ma anche di pensieri positivi.
Ci sono importanti obiettivi comuni. Sono 44 gli iscritti nella sede genovese dell’associazione (che è nazionale) piu mamme che papà, che, in questi dieci anni, hanno portato lì, in quel cerchio di pensieri e parole, le loro paure, e anche i loro pregiudizi. Verso gli stessi loro figli nel momento in cui in famiglia hanno raccontato di sè, della propria identità. Speigano “Perchè avere pregiudizi significa ignorare, quando si raggiunge la conoscenza il pregiudizio se ne va. E’ successo a noi genitori con i nostri figli, potrebbe, dovrebbe, succedere anche al resto del mondo,alle istituzioni che negano il riconoscimento. Perchè includere dei cittadini e renderli partecipi alla società, alla luce del sole, è un beneficio per tutti, si dà vita ad una società piu coesa. Il sindaco Bucci che ha motivato il suo no al Pride dicendo che siamo “ divisi ed offensivi” non si è reso conto che per loro, per le stesse istituzioni, poteva essere una opportunità conoscere questa realtà, come lo è stato per noi. Ma lo abbiamo ben capito : il suo no è un approccio politico, è quel che deve al suo elettorato. Non ce l’ha con noi. E neppure con i nostri figli. Anche se di omossessuali e trans ce ne sono eccome pure nella compagine di destra, tra i piu inossidabili conservatori, per intenderci. E vorremmo dire ai portavoce delle istituzioni che ci hanno respinto che dietro i nostri figli, da loro non desiderati perchè omosessuali, ci sono dei genitori eterosessuali, famiglie solide dove circola amore, le famiglie cosidette normali che a loro piacciono tanto”.
Agedo, il cui manifesto è “I nostri figli parte del mondo e non un mondo a parte”, svolge un ruolo fondamentale. Apre le porte a genitori e ragazzi che non sanno come affrontare i problemi dell’identità sessuale, non sanno come comunicarla, non sanno come accettarla e viverla. Condividono le esperienze ed è una operazione importantissima. Si parla di omosessualità ma ci si occupa anche di bisessuali transessuali e transgender, nella associazione genovese sono numerosi i genitori che hanno accompagnato i figli nel passaggio da una condizione sessuale all’altra, seguendoli nella fase cruciale degli interventi chirurgici, del supporto psicologico. Sono le grandi spalle che tutelano persone a rischo di violenze fisiche o verbali, di emarginazione, di disoccupazione generata dal loro essere diversi, e si mettono a disposizione per informare, e per formare.
Aggiungono: “Certo le scuole non ci accolgono volentieri e sbagliano. Perchè il bullismo anche omofobico è in preoccupante crescita. Noi nelle scuole ci vogliamo presentare nel nostro ruolo, di testimoni della nostra esperienza genitoriale, facendoci affiancare da esperti e da psicologi, gli stessi che sono a disposizione di Agedo, che sanno come parlare ai piu giovani. Ma la risposta è no comunque, da parte di presidi e professori, non rendendosi conto che gli studenti sono il terreno fertile per combattere il pregiudizio, per superare il timore del coming out. Questi ragazzi omo e trans se isolati, se ricacciati in un cono d’ombra possono diventare persone sbagliate, con pesanti fragilità che creano problemi alla società stessa….” Dunque Agedo sarà componente robusta del corteo insieme alle altre 20 associazioni che insieme ai genitori compongono il Coordinamento.
La prima volta senza patrocinio e questa cosa pesa non poco. Patrocinio ci tengono a precisare che “non è mai stato con finanziamento, mai visto un euro ma noi eravamo molto contenti comunque quando i sindaci e gli assessori sfilavano col gonfalone dietro ai nostri striscioni”. Quest’anno si sentono un po piu orfani “ma noi le nostre ragioni continueremo a dirle, a gridarle. Se necessario” L’associazione Agedo ha i seguenti contatti telefonici Presidente Manrico Polmonari 3334123332, Stefania Gori3333454536, Paola Rapetti 3474954563,Donatella Siringo 3486006705 email: [email protected] Agedo ha la pagina facebook Trovate sul blog Pieni di giorni una relazione di un incontro di auto-aiuto.