Dalla rassegna stampa Media

Ferzan Ozpetek “I talenti adesso li cerco sullo smartphone”

Ferzan Ozpetek, 59 anni, ha ideato la app Whatastar che funziona come un talent show su smartphone

Ferzan Ozpetek “I talenti adesso li cerco sullo smartphone”

ERNESTO ASSANTE

L’incontro di ROMA

Tutta la nostra vita è sullo smartphone, non facciamo altro che scattare foto, registrare video, vedere quelli degli altri, memorie, ricordi, pensieri. E a uno come me, che fa il regista, arriva una montagna di cose, foto, filmati, disegni, scritti, gente che canta, che recita, che vuole fare il doppiatore. Allora mi sono detto: perché non dare spazio a questi desideri e costruire una cosa che possa essere valutata dalla gente che vede e ascolta, e allo stesso tempo da una giuria di esperti. Tutto attraverso lo smartphone, niente televisione, niente spettacolo delle ore 21».
È Ferzan Ozpetek a parlare, con entusiasmo, del suo nuovo progetto, Whatastar, un’app per smartphone e tablet che, nelle intenzioni del regista, sarà una piattaforma per nuovi attori e cantanti, per gente comune che vuole mettersi alla prova e tentare di diventare una star. «Iniziamo adesso», racconta Ozpetek, «partiamo con una versione italiana, una turca e una internazionale in inglese. L’attrice o l’attore, il cantante, il comico, mette il suo filmato sull’app e la gente ci dice se quello che ha visto è interessante. Quelli con i maggiori consensi saranno valutati da attori, cantanti, registi, gente dello spettacolo, una sorta di giuria di esperti. Ogni mese sceglieremo il migliore e la sua performance sarà quella che ognuno vedrà quando apre l’app, l’attore o il cantante del mese.
È un modo di offrire opportunità, visibilità, non solo a chi fa questo mestiere, ma anche alle persone comuni che lavorano tutto il giorno e sognano di fare altro.
Chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può partecipare».
Whatastar è frutto dei nostri tempi, una versione supertecnologica dei talent, con l’accento, però, sulla condivisione: «Ero in metropolitana a Istanbul pochi giorni fa e mi sono reso conto che tutti quelli che avevo attorno avevano gli occhi sullo smartphone, vecchi e giovani, uomini o donne, scrivevano, guardavano foto o video, condividevano. Anche per me è diventata un’abitudine, ma trovo che sia in perfetta sintonia con il mio modo di fare cinema, che è basato sulla condivisione di sentimenti e emozioni. Per questo mi piace l’idea di questo “talent”, anzi non vorrei nemmeno chiamarlo così perché in fondo è un’altra cosa: è un modo di comunicare».
Nell’era della condivisione e, se vogliamo essere più precisi, dell’esibizionismo collettivo, lo smartphone non cambia solo il modo di comunicare, ma anche quello di creare e consumare contenuti. Anche il cinema? «Non c’è dubbio che il futuro vedrà una maggiore centralità degli smartphone. Persino io vado di meno al cinema, guardo di meno la tv e passo più tempo vedendo filmati sul piccolo schermo. Anzi, a dire il vero, la tv non mi ha mai fatto questo effetto, il computer o il telefonino invece sono con te sempre, ti danno soddisfazione immediatamente, cambiano il tuo rapporto con le immagini».
L’accesso all’app sarà aperto a tutti, tutti avranno la possibilità di essere visti e scelti: «L’altro giorno ho ricevuta una foto di un operaio di un edificio in costruzione in un piccolo villaggio che mi chiedeva se la sua faccia potesse andare bene per il cinema. Ma la verità è che hanno ragione, magari nel nostro ufficio o nel nostro condominio si nascondono il più grande pittore, regista, fotografo o attore del mondo e non lo sappiamo».

Persino io vado di meno al cinema, guardo di meno la tv e passo più tempo vedendo filmati sul piccolo schermo
Regista
Ferzan Ozpetek, 59 anni, ha ideato la app Whatastar che funziona come un talent show su smartphone

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