Padre Martin: il Catechismo induce al suicidio i giovani Lgbt
Incredibile, ormai non v’è proprio più ritegno: nel corso di una recente intervista, Padre James Martin (nella foto), nei mesi scorsi nominato da papa Francesco consultore del Segreteriato per le Comunicazioni della Santa Sede, ha accusato il Catechismo della Chiesa Cattolica di contribuire al suicidio dei giovani Lgbt per il fatto di ritenere peccaminosi e intrinsecamente disordinati gli atti omosessuali. Certamente non si può chiedere al Catechismo di cambiare la Dottrina cattolica, che consiste nel definire le «relazioni omosessuali come gravi depravazioni», «contrari alla legge naturale» ed «in nessun caso» da approvarsi (n. 2357). Tuttavia, Padre Martin “dimentica”, per così dire, di precisare come nel testo si leggano anche, pur nella chiarezza morale, parole di «rispetto, compassione, delicatezza» verso le persone con «tendenze omosessuali», invitando ad evitare nei loro confronti «ogni marchio di ingiusta discriminazione» (n. 2358), ma anche esortandole «alla castità» (n. 2359).
Il che rende evidente la strumentalizzazione e l’impianto ideologico contenuto nelle affermazioni di Padre Martin, peraltro coerente con i propri presupposti: la sua nomina da parte di papa Bergoglio fece infatti discutere, essendo il sacerdote un punto di riferimento della comunità Lgbt.