L’OMICIDIO DI MODENA
Leo, l’amico e l’ultima lite
di Alessandro Fullonia
«Se mi lasci dico che sei gay» Leo, ucciso dal suo ragazzo
Delitto di Modena: arrestati tre minorenni, altri due sono ricercati Il giovane cinese non voleva la fine della storia con un connazionale
Modena «Se mi lasci rivelo la tua omosessualità». Una minaccia che sabato gli è costata la vita. Congliang Hu, ventenne cinese che tutti chiamavano Leo, è stato soffocato nella sua cameretta. Ammazzato da cinque ragazzi, minorenni e connazionali, uno dei quali nei giorni scorsi gli aveva detto di voler troncare la loro relazione. Tre sono stati arrestati, due sono ricercati. Dopo averlo ucciso, hanno infilato il cadavere in un trolley, raggomitolandolo in qualche modo, per trasportarlo fuori allo scopo di farlo scomparire. Ma nello spostamento della valigia il manico si è rotto e il gruppo ha cambiato piano. Lo scomodo bagaglio è stato mollato accanto al letto, nella camera.
Dopo aver rubato un telefonino e una consolle Nintendo, i ragazzi, così come erano entrati, sono usciti alla spicciolata. Salutando come se nulla fosse il compagno della mamma di Leo, l’avvocato Andrea Giberti, giudice onorario a Bologna che in quel momento era nel suo studio al sesto piano di una palazzina in piazza Dante Alighieri, sopra la stazione di Modena.
Quel che poi hanno ricostruito gli investigatori della Squadra mobile diretta da Marcello Castello è un delitto dove spicca soprattutto la reticenza dei genitori dei minori accusati di omicidio volontario in concorso. Ma potrebbe scattare la premeditazione se fosse dimostrato che il gruppo è partito da Prato, dove risiedevano, con l’intenzione di uccidere. Il padre di Leo, pur in Italia da svariati anni, non ha permesso di soggiorno. È titolare di un’azienda che produce borsette intestata però a un’altra persona. Interrogato, ha raccontato che da tempo non aveva rapporti con il figlio e con l’ex moglie e agli agenti è parso più preoccupato della possibilità di essere rimpatriato che non dell’omicidio. Non troppo diverse le risposte degli altri genitori, tutti operai del tessile: degli spostamenti dei ragazzi — nessuno di loro ha un impiego o studia, un paio frequentano una scuola d’italiano — non sapevano nulla, pensavano stessero a Prato.
Nemmeno la madre di Leo, che lavora in un centro massaggi a Parma, è stata di aiuto. Risposte a monosillabi. Anche se gli occhi erano ancora rossi per il pianto. È stata lei a scoprire il cadavere del figlio — cameriere, magro e muscoloso, sempre sorridente nel profilo Facebook in cui si faceva chiamare Meng Yu Hu — occultato in quel trolley. Anche la donna era in casa al momento dell’omicidio. Piuttosto preoccupato, ad avvertirla che Leo era sparito era stato l’avvocato, con cui è legata da qualche anno. Lo hanno cercato ovunque, poi hanno notato la valigia. L’hanno aperta e la donna ha cominciato a gridare. Dopo aver tentato di rianimare Leo, l’avvocato ha chiamato il 113. Le indagini — coordinate da Filippo Santarelli e Lucia Musti, questore e procuratore di Modena — sono state rapidissime: i 5 erano stati visti da diversi inquilini dello stabile pieno di telecamere perché ospita numerosi studi professionali. I riconoscimenti sono stati immediati, le «celle» dei telefonini hanno fatto il resto, accelerandone la localizzazione. Due sono stati rintracciati a Prato, un altro in un internet point a Modena. Per gli altri sarebbe questione di ore. Leo aveva sul cellulare immagini hard con il suo ex compagno. «Se mi lasci le mostro a tutti». L’hanno ucciso.
da La Repubblica
Ucciso in camera e messo in valigia dalla baby gang chiamata dall’ex
Giuseppe Baldessarro,
Svolta nel delitto del 20enne cinese. Il ragazzo con cui era stato legato ha fatto venire da Prato la banda. “Addestrati per spedizioni punitive”
bologna – Quando ha saputo che voleva lasciarlo e che la loro storia d’amore sarebbe finita, aveva iniziato a minacciarlo. Gli diceva che se l’avesse mollato avrebbe detto a tutti che era un gay. E lo avrebbero saputo anche quelli della comunità cinese, i ragazzi e le ragazze che frequentava a Modena. Così la potenziale vittima si sarebbe trasformato in carnefice. Aveva pensato e ripensato a cosa fare. E aveva deciso che quel ricatto doveva finire. Per questo avrebbe contattato i suoi amici di Prato, minorenni come lui, e spalleggiato dalla “ banda”, è andato a trovarlo a casa. Molto probabilmente il gruppo ha prima cercato di convincerlo, poi alla sua reazione è passato alle vie di fatto. In pochi minuti, Congliang Hu, 20 anni, è stato soffocato e infilato in una valigia per far sparire il cadavere per il tempo necessario a darsi alla fuga. Tutto mentre la madre della vittima e il suo compagno (un noto avvocato di Modena) erano nella stanza accanto.
Sono cinque i ragazzi di origine cinese accusati di aver partecipato domenica pomeriggio all’omicidio di Leo (così lo chiamavano), anch’esso appartenente alla stessa comunità. Due di loro sono stati arrestati ieri a Prato, il terzo a Modena, gli altri due sono ancora ricercati nella China Town toscana. Una vera e propria “gang”, una delle tante, che sempre più spesso — secondo quanto rilevato dalla procura dei minori di Firenze — si muovono sull’intero territorio nazionale ( e a volte anche all’estero) per vere e proprie spedizioni punitive.
In questo caso in quattro si sarebbero messi su un treno per rispondere alla chiamata dell’amico. Per il procuratore di Modena Lucia Musto, «il movente dell’omicidio è chiaro e ha origine in una vicenda sessuale che legava il ragazzo a uno dei cinque » , ma molti aspetti sono ancora da chiarire. In piazza Dante Alighieri, dove viveva Leo, la vicenda è stata scoperta dalla madre della vittima e dal compagno. Ieri avevano visto i cinque arrivare a casa e chiudersi con il figlio in camera. Sembrava un normale incontro tra ragazzi. Qualche ora dopo i genitori hanno visto uscire dalla stanza due dei cinque minori e quando non ha notato il figlio tra di loro hanno chiesto spiegazioni agli amici ricevendo come risposta una rassicurazione: « È andato fuori un attimo » . Qualche ora dopo, preoccupati hanno notato che sul letto di Leo c’erano alcuni abiti normalmente conservati in una grossa valigia che ieri si trovava fuori posto, ai piedi del letto. Quindi la scoperta: all’interno era stato rinchiuso il corpo senza vita del figlio.
I poliziotti della mobile di Modena guidati da Marcello Castello ci hanno messo poche ore, anche grazie alle telecamere della zona, a identificare gli autori del delitto. Al momento si ritiene che abbiano agito tutti con pari responsabilità, ma la vicenda resta intricata ed è per questo che le indagini di Modena coordinate dal sostituto procuratore Katia Marino potrebbero avere sviluppi.
Trattandosi ragazzi sotto i 18 anni, il fermo è stato disposto dalla Procura per i minorenni di Bologna, guidata da Silvia Marzocchi, che ieri ha interrogato formalmente il ragazzo di Modena. I fermi per gli altri due bloccati invece a Prato sono stati disposti dalla Procura minorile di Firenze, guidata da Antonio Sangermano, che ne chiederà la convalida al tribunale fiorentino. Successivamente gli atti saranno trasmessi a Bologna, territorialmente competente.
Fino a tarda sera a Prato erano ancora in corso le ricerche degli altri due ragazzi. Si ritiene che possano aver trovato rifugio tra i connazionali. Più in generale la vicenda preoccupa gli investigatori di Prato perché dimostra come il tema della pericolosità delle gang di ragazzi cinesi sia reale: spesso si affrontano per le strade della Toscana. Ma sempre più di frequente si spostano per colpire dove vengono chiamati e magari assoldati.
da Il Giornale
Modena, “Se mi lasci dico che sei gay”: spunta il movente sessuale
Uno dei possibili autori dell’omicidio aveva una relazione con la vittima
Marianna Di Piazza
Sono stati fermati tre minorenni, due a Prato e uno a Modena, per l’omicidio del 20enne trovato all’interno di una valigia in un appartamento di Piazza Dante, nel centro della città emiliana, sabato pomeriggio.
Nel frattempo continuano le ricerche per fermare gli altri due giovani che potrebbero aver partecipato al delitto.
Secondo gli inquirenti, il movente potrebbe essere quello sessuale. Uno dei possibili autori dell’omicidio del giovane trovato morto infatti aveva una relazione con la vittima. L’interruzione dei rapporti, decisa da uno dei presunti autori dell’omicidio, aveva portato il ventenne a minacciarlo: “Se mi lasci rivelo la tua omosessualità”.
I fatti
Il corpo è stato trovato in un borsone dalla madre del giovane. Hu era solo in casa con il compagno della madre quando almeno due ragazzi sono andati a fargli visita. I giovani si erano chiusi nella stanza della vittima e da lì se ne sarebbero perse le tracce. Il corpo di Hu è in queste ore sottoposto ad autopsia per appurarne le cause della morte. Secondo indiscrezioni pare che il ventenne possa essere stato colpito alla testa, ma non è escluso nemmeno che possa essere stato strangolato.
da Il Tirreno
Modena, “Se mi lasci dico che sei gay”. Ventenne ucciso e chiuso in una valigia
Tre minorenni sono stati fermati, due a Prato e uno a Modena, per l’omicidio del 20enne trovato all’interno di una valigia in un appartamento di Piazza Dante, nel centro della città emiliana, sabato 25 novembre. Mentre le ricerche continuano per catturare gli altri due che potrebbero aver partecipato al delitto, filtra come movente la sfera sessuale. Il ventenne sarebbe stato legato a uno dei cinque. L’articolo
PRATO. Quattro minorenni cinesi sono stati fermati a Prato per l’omicidio di un ventenne trovato all’interno di una valigia in un appartamento di piazza Dante a Modena. Mentre le ricerche continuano per catturare l’ultimo membro del gruppo che potrebbe aver partecipato al delitto, un ventenne cinese di Prato, filtra come movente la sfera sessuale. Il ventenne sarebbe stato legato a uno dei cinque. Ad arrestare i quattro giovani – due sedicenni e due diciassettenni – sono stati gli uomini delle Squadre mobili della cittadina emiliana e di Prato su disposizione del capo della Procura presso il Tribunale dei minori di Firenze, Antonio Sangermano. Uno è stato bloccato all’interno di un Internet Point in via Pistoiese, il secondo in un’abitazione di via Zarini, il terzo in un’abitazione di via Torcicoda a Iolo, l’ultimo per strada nel tardo pomeriggio di oggi dai poliziotti della Mobile di Prato. All’appello manca un ventenne, considerato il fidanzato della vittima. Secondo i primi accertamenti, la vittima sarebbe stata soffocata, mentre in un’altra stanza della casa c’era il compagno della madre che non si è accorto di quello che stava succedendo.
Un ragazzo cinese di 20 anni è stato trovato morto in piazza Dante a Modena. Il giovane è stato ritrovato privo di vita nella sua camera, nascosto dentro un borsone sportivo. Un tentativo di nascondere il cadavere, forse per trasportarlo all’esterno, da parte degli assassini. Si sospetta di due giovani che avevano fatto visita alla vittima nel primo pomeriggio. Nel video le reazioni del pomeriggio davanti al palazzo teatro dell’omicidio. Video di Gino Esposito
IL DELITTO
Il delitto è stato consumato sabato 25 in un appartamento al sesto piano di piazza Dante 29, uno stabile situato davanti la stazione dei treni di Modena. Il corpo del ragazzo, di origini cinesi, Congliang Hu ma per tutti “Leo”, figlio della compagna di un noto avvocato modenese, è stato scoperto dai parenti all’interno di un borsone nel maldestro tentativo, evidentemente, di occultare prove e corpo. Sul posto per le indagini la polizia.
Il delitto è avvenuto – secondo la ricostruzione degli investigatori – intorno alle 15,30 di sabato 25 novembre. Leo era in camera sua, in casa anche il compagno della madre, un avvocato modenese. Leo aveva ricevuto alcuni amici – ancora il numero non è chiaro, ma pare che le persone presenti in camera sua fossero almeno sei, sicuramente cinque – non si sa cosa abbiano fatto. Certo è che a un certo momento – proprio a causa del silenzio all’interno della camera del ragazzo – l’avvocato si è affacciato e ha visto uscire di corsa due degli amici.
Video. Le parole del procuratore Lucia Musti
Modena, piazza Dante Procuratore Musti: “Delitto a sfondo sessuale presi 3 dei 5 autori”
“Indaghiamo per omicidio aggravato pluriaggravato. Tre minorenni sono stati fermati. Due a Prato è una Modena. Altre due persone, non sappiamo se minorenni o maggiorenni, sono ricercate”. Il procuratore di Modena Lucia Musti spiega così gli ultimi sviluppi legati all’omicidio del 20enne cinese trovato deceduto dentro a una valigia in un appartamento di piazza Dante a Modena. “Il movente è di natura sessuale, nel senso che la vittima era legata a uno dei cinque”. Video di Gino Esposito
L’avvocato e la donna a quel punto sono entrati in camera e hanno scoperto il delitto. Sul corpo del ragazzo – in base all’esame autoptico – il medico legale non ha trovato segni di ferite da arma da fuoco o coltello né segni di soffocamento. Non ci sono tracce di violenza, solo un rivolo di sangue fuoriuscito dal naso. Se non è chiara ancora la dinamica del delitto, il movente pare accertato.
IL RICATTO
Uno dei possibili autori dell’omicidio del ventenne ucciso aveva una relazione con la vittima. L’interruzione di questa relazione, decisa appunto da uno da uno dei presunti autori, aveva portato il ventenne a minacciarlo: “Se mi lasci rivelo la tua omosessualità”. E’ questa la dinamica dietro all’omicidio.
“Indaghiamo per omicidio pluriaggravato. Tre minorenni sono stati fermati: due a Prato, una Modena. Altre due persone, non sappiamo se minorenni o maggiorenni, sono ricercate” è quanto affermato dal procuratore capo di Modena Lucia Musti – Il movente è di natura sessuale, nel senso che la vittima era legata a uno dei cinque”.
da La Stampa
Ventenne trovato morto in una valigia: c’è un movente passionale
Un legame omosessuale e la minaccia di rivelarlo a tutti se fosse stato abbandonato avrebbe portato un gruppo di giovanissimi a commettere il feroce delitto
FRANCO GIUBILEI
Modena. C’è un movente passionale dietro il feroce delitto di sabato a Modena, dove un ragazzo cinese è stato soffocato a morte nella sua abitazione, probabilmente con un sacchetto, e rinchiuso dentro un borsone che forse doveva servire a far sparire il cadavere. Tre minorenni, anche loro cinesi, sono stati arrestati, mentre la polizia è ancora alla caccia di altri due giovanissimi coinvolti nell’assassinio. Il procuratore capo Lucia Musti ha spiegato che «stiamo indagando per omicidio pluriaggravato, due minorenni sono stati fermati a Prato e uno a Modena. Altre due persone, non sappiamo se minorenni o maggiorenni, sono ricercate. Il movente è di natura sessuale, nel senso che la vittima era legata a uno dei cinque».
A portare il gruppo a sopprimere Leo, com’era chiamata la vittima, il ricatto con cui quest’ultimo aveva cercato di legare a sé il ragazzo cui era attaccato e che voleva lasciarlo: se lo avesse abbandonato, avrebbe rivelato a tutti la sua omosessualità. E così, in pieno giorno, i tre giovanissimi sono andati a trovare Conglianh Hu, questo il nome del ventenne nell’appartamento dove viveva con la madre e col padre adottivo, un noto avvocato penalista di Modena, Andrea Giberti, probabilmente con la scusa di giocare alla playstation, come avevano fatto altre volte, e lo hanno soffocato a morte. E’ stato proprio l’avvocato ad avvertire la compagna che qualcosa non lo convinceva, dopo che gli ospiti se ne sono andati, dopodiché è toccato alla madre fare la terribile scoperta del corpo senza vita del figlio chiuso dentro una borsa da viaggio.