La scelta di Paola Concia, assessore al Turismo del renziano Nardella, invece di occuparsi dei mosaici che cadono a pezzi e uccidono i turisti
Firenze a pezzi, ma lei pensa agli alberghi gay friendly
I tanti problemi di Firenze, dai mosaici che si staccano nelle chiese uccidendo i turisti al continuo rischio idrogeologico in riva all’Arno e oltre? Macché: l’esigenza numero uno è quella di dar vita ad una campagna di sensibilizzazione verso albergatori, ristoratori e operatori del settore turistico nei confronti del turismo Lgbt. L’idea, quanto meno bislacca, è di Anna Paola Concia, da qualche mese nominata assessore al turismo, ma la cui delega deve aver evidentemente confuso.
”L’obiettivo è far diventare Firenze una meta sempre più gay friendly – ha detto la Concia nella sua libera interpretazione del marketing turistico – dove chiunque possa trovare rispetto, sensibilità e accoglienza. Abbiamo pensato di organizzare questi corsi dopo alcuni episodi accaduti in Italia che hanno visto turisti gay rifiutati dalle strutture ricettive. Per questo saranno organizzati dei corsi che affronteranno tematiche volte a migliorare l’accoglienza”.
Nelle direttive che verranno impartite ad albergatori e ristoratori, quelle relative a conoscenze e strumenti operativi “per la comprensione dei meccanismi o comportamenti che ostacolano l’accoglienza della clientela Lgbt per superarli e una modalità di qualificazione delle strutture come aziende turistiche gay friendly”.