Dalla rassegna stampa

Per i medici un contratto Gayfriendly

Per i medici un contratto Gayfriendly

Gentile Direttore,
dati i problemi generali, economici e di responsabilità, addossati ai medici anche quando le carenze sono strutturali e quindi politiche, parlare di CCNL Gayfriendly potrà sembrare veramente ridicolo, ma anche questo è uno strumento sanitario utile contro piaghe sociali gravi come il suicidio.
D’altra parte sono l’unico medico gay dichiarato a parlare apertamente di Medicina di Genere LGBT e so perfettamente che il 90% dei colleghi (lesbiche, bisessuali, omosessuali) (LGB) è semplicemente terrorizzato e non farà mai Coming Out sul posto di lavoro, date le condizioni attuali.
So anche benissimo dei maltrattamenti subiti anche dai colleghi effeminati o dalle colleghe mascoline, qualunque sia il loro orientamento sessuale ed ovviamente conto sulle dita di una sola mano le colleghe transessuali.
So soprattutto che quei rari medici omosessuali o lesbiche, dichiarate in famiglia e sul lavoro (diciamo il 10% del totale), sono terrorizzati all’idea di occuparsi di Medicina di Genere LGBT, perché questo può nuocere gravemente alla loro carriera nonostante abbiano fatto Coming Out.
A titolo di esempio vediamo adesso la questione suicidio.
Il giorno 10 è stata la giornata mondiale contro il suicidio, che colpisce tre volte più della media gli adolescenti omosessuali (LGB) e ben venti volte più della media gli adolescenti Transegender o Transessuali. Ai convegni di solito non se ne parla mai. Solo quest’anno al convegno internazionale di Suicidologia ( http://www.giornataprevenzionesuicidio.it/ ) per la prima volta presenteremo, come nascente associazione AMIGAY (medici e personale sanitario, lgbt e gayfriendly) ben sei poster sul tema, sperando che le oltre duemila persone iscritte possano leggerli, in silenzio.
Non posso allora non preoccuparmi anche di un CCNL Gayfriendly e pretenderlo almeno dalle pagine online della sua rivista.
La solidarietà verso le persone LGBT e il sostegno contro il SUICIDIO parte anche dal rispetto sul posto di lavoro dei colleghi LGBT e dalle garanzie rispetto al Coming Out messe per iscritto nel CCNL.
A chi chiedere altrimenti?

Manlio Converti
Psichiatra
Attivista LGBT

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