Dalla rassegna stampa Salute

“Corriere della Sera” e “Gay.it” confermano l’epidemia di Epatite A tra maschi omosessuali

“Corriere della Sera” e “Gay.it” confermano l’epidemia di Epatite A tra maschi omosessuali

Luca Romani

Epatite A, è boom in Europa: Milano la più colpita in Italia. Arcigay: “Vaccinatevi”. Il titolo allarmistico non è di qualche pagina web tacciata di “omofobia” ma di articolo pubblicato su di un sito, al di sopra di ogni sospetto, come Gay.it, a testimonianza che l’epidemia del virus all’interno della comunità LGBT+, da tempo denunciata sul nostro Osservatorio, è una realtà in drammatica espansione.

A parlare di “impennata senza precedenti“di epatite A nella comunità gay, d’altra parte, è stata una voce autorevole come il Corriere della Sera di Milano, che in un articolo a firma Simona Ravizza, apparso lo scorso 18 agosto, ha così riportato l’emergenza sanitaria attualmente in corso in Lombardia:

“Nei primi sei mesi del 2017 i casi di epatite A in Lombardia sono aumentati di 15 volte: dai 106 registrati in tutto il 2016 ai 759 che si contano tra gennaio e giugno di quest’anno. È un’epidemia che colpisce soprattutto la comunità omosessuale“.

Di fronte al propagarsi dell’epidemia anche lo stesso Arcigay di Milano ha rivolto un appello esortando i suoi membri a vaccinarsi al più presto al fine si scongiurare guai peggiori.

“Corriere della Sera” e #Gay.it confermano l’epidemia di Epatite A tra maschi omosessuali #osservatoriogender #genderdiktat
Twitta la notizia !
I dati che attestano il dilagare della malattia tra gli omosessuali sono stati confermati in un recente report dell’assessorato alla Sanità, guidato da Giulio Gallera, intitolato «Sorveglianza delle malattie infettive in Lombardia: aggiornamento a luglio» in cui si legge:

“Nel 2017 si sta osservando in Lombardia un’epidemia di Epatite A, in linea con quanto sta accadendo nel panorama europeo. Prevalentemente il contagio avviene per via sessuale ed è a carico di giovani uomini. Nel primo semestre il tasso di incidenza è stato pari a 15,2 malati ogni 100 mila abitanti, ben superiore a quanto registrato nel 2016 con 1,1 persone colpite sempre ogni 100 mila abitanti”.

Numeri record, ben lontani dai picchi registrati nel passato:

«Gli ultimi due picchi epidemici si sono avuti nel 2013, con 3,5 casi ogni 100 mila abitanti e nel 2009 con 4,1 casi ogni 100 mila abitanti».

Se fino ad oggi i principali fattori di rischio per il contagio erano considerati i viaggi in Paesi esotici e il consumo di alimenti, soprattutto frutti di mare, secondo gli ultimi risultati, il maggiore veicolo di diffusione della malattia sono divenuti i rapporti sessuali tra maschi (90%), con un picco nella fascia 25-34 anni, e, a tale proposito, i ricercatori dell’Istituto superiore di Sanità, come già riportato a suo tempo dall’Osservatorio, hanno anche chiaramente individuato il focolaio che ha dato vita a tale epidemia senza precedenti:

«La partecipazione di circa mezzo milione di persone all’Europride di Amsterdam il 29 luglio-6 agosto 2016 potrebbe aver giocato un ruolo nell’amplificazione di micro-epidemie esistenti nella comunità omosessuale di alcuni Paesi europei (Regno Unito, Olanda e Germania) e la conseguente diffusione dei ceppi negli altri Paesi, inclusa l’Italia. Di qui la necessità di ribadire che la vaccinazione è fortemente raccomandata per gli omosessuali».

Lo studio riporta inoltre come tra le città più colpite via sia Milano, “con un tasso di incidenza di 18 ammalati ogni 100 mila abitanti“. Incontrovertibili dati, di fronte ai quali, spiega Diego Deserti, responsabile del gruppo Salute dell’Arcigay milanese, non rimane che vaccinarsi:

«Io mi sono vaccinato 20 anni fa. Ma le nuove generazioni sottovalutano il problema. La speranza è che, a fronte di una moltiplicazione di casi e di dati preoccupanti, ora tutti corrano a fare la profilassi».

Lo scatenarsi dell’epidemia in occasione dell’Europride di Amsterdam della scorsa estate è confermato anche da Norberto Ceserani, infettivologo del gruppo Salute di Arcigay, che spiega:

«L’Europride di Amsterdam è sicuramente stato il fattore di amplificazione del problema. La A è la meno grave tra le forme di epatiti virali acute: è una malattia da cui solitamente si guarisce e che non cronicizza. Ma ovviamente è decisamente meglio non contrarla. Gli omosessuali sono i più a rischio per alcune pratiche sessuali, spesso peraltro non protette».

La galoppante epidemia di epatite A tra i maschi omosessuali svela ancora una volta le menzogne e falsità attorno alla presunta “bontà” e “normalità” del tanto osannato stile di vita gay. I rapporti sessuali tra uomini, per definizione, essendo contro la legge naturale e andando contro il proprio fine e progetto, non possono che portare a gravi malattie e profondi traumi psicologici.

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.