Tra Siti e il Meridiano arriva il don Milani day
RAFFAELLA DE SANTIS
Domani il dibattito con Marzano a Milano. Rizzoli tace sulla dedica. Ma l’editor su Facebook: “Bruciamo tutto”
Cosa ne sarà della discutibile dedica a Don Lorenzo Milani che apre il libro di Walter Siti? Verrà tolta o rimarrà, nonostante le polemiche, lì dove sta? «All’ombra ferita e forte di don Lorenzo Milani», è la frase che fa da ouverture a Bruciare tutto (Rizzoli). Dono avvelenato che allude, per ammissione dello stesso Siti nell’intervista a Repubblica, al fatto che Don Lorenzo potesse «provare attrazione fisica per i ragazzi».
Non sono mancate le reazioni.
Famiglia Cristiana ha chiesto all’autore di cancellare il “falso ideologico”: «Gradiremmo che una dedica del genere fosse ritirata ». Stessa posizione da parte della Fondazione del priore di Barbiana. Ma finora né lo scrittore, né la casa editrice Rizzoli hanno risposto. Nonostante quanto ammesso da Siti al nostro giornale: «Se ho sbagliato l’interpretazione, la dedica è fuori bersaglio».
Bersaglio non centrato, anzi del tutto travisato, hanno risposto uno stuolo di studiosi, tra cui i curatori dell’opera in uscita per i Meridiani ( Tutte le opere, Meridiani Mondadori, pagg. 2976, euro 140), da Alberto Melloni, che ha diretto il progetto, a Federico Ruozzi. Mentre Silvia Ronchey ha scritto ieri sul nostro giornale: «Nell’anno in cui ricorre il cinquantenario della sua morte, sembra che da più parti si cerchi di infangare la memoria di Milani ». E il gesuita Pino Di Luccio, decano della sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica di Napoli, tra i promotori dell’opera omnia, dice: «Con l’edizione delle sue opere abbiamo voluto rendere un contributo di riconoscenza a don Milani per quanto ha fatto, da prete, coraggiosamente per la promozione della giustizia, patendone anche amare conseguenze ». Ma è Anna Carfora, altra curatrice, a precisare a proposito dell’epistolario di don Lorenzo e dei suoi fraintendimenti: «Rendere accessibile ai lettori questo patrimonio è un contributo di chiarificazione, un antidoto all’uso pubblico della figura di Milani, il quale continua ad essere, da vivo come da morto, tirato per la talare lungo opposte direzioni e usato, quando non dolosamente mistificato e calunniato, sovente proprio attraverso un saccheggio di frasi pescate tra lettere, nella migliore delle ipotesi senza comprenderne il senso».
La polemica nata sulle pagine di Repubblica dopo la stroncatura al libro di Siti firmata da Michela Marzano e la successiva intervista allo scrittore, sbarcherà domani a Tempo di Libri: alle ore 12.30 sarà possibile assistere al dibattito tra Michela Marzano e Walter Siti, coordinato da Bruno Ventavoli ( Bruciamo tutti. A che riga è la salvezza?, in diretta su Repubblica.it e sulla pagina Facebook del giornale); e alle 15.30 lo scrittore dialogherà con Michela Murgia, accompagnato dalle letture dell’attore Vinicio Marchioni. Il Meridiano di don Milani, dichiarato opera d’interesse nazionale dal ministero per i Beni culturali, sarà presentato alle 17.30. Insieme a Melloni e a Ruozzi ci saranno la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, la presidente Rai Monica Maggioni.
Al momento, però, per avere un cenno di vita di qualche rizzoliano bisogna frequentare Facebook, dove ci si imbatte in questo post di Michele Rossi, editor della narrativa italiana Rizzoli: «Walter Siti sposta di nuovo la linea d’ombra del discorso e della pratica letteraria in Italia. Chiude un paradigma e ne apre un altro, senza chiedere permesso. Stana le nostre ombre scrivendo pagine oscure illuminanti. L’editore non è assente, l’editore pubblica. Non perdetevi i suoi incontri a Tempo di Libri. E poi sì, bruciamo tutto».
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