Dalla rassegna stampa Tempo libero

Il Belpaese e le lune di miele che crescono con le unioni civili

Il Belpaese e le lune di miele che crescono con le unioni civili

di Luca Zanini
Lara e Anouk lo hanno fatto a Parigi. Tommaso e Franco, che oggi hanno due figli da maternità surrogata, si erano sposati a New York, nel 2008. Oggi che le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono sancite dalla Legge Cirinnà, molti di loro celebrerebbero la cerimonia in Italia. E potrebbero decidere di fare il viaggio di nozze nel Belpaese. Ecco perché un settore già fiorente del turismo italiano (anche prima della legge nulla vietava alle coppie gay, straniere o italiane, di scegliere Roma e Venezia per la luna di miele) promette di decollare. Il turismo delle coppie Lgbt (come dei single) è da tempo una realtà economica di tutto rispetto. Tant’è che quest’anno per la prima volta la manifestazione Expo Turismo gay (alla sesta edizione) parteciperà a Ttg Incontri di Rimini (dal 13 al 15 ottobre, nel Padiglione A5, con un’intera area). Le stime azzardano che il turismo gay in Italia possa valere (dati Aitgl) circa 2,7 miliardi di euro, una quota intorno al 7% del fatturato complessivo del comparto turistico (nel 2015 pari a 35,7 miliardi). Poi ci sono quelli che seguono le indicazioni dei Lgbt (perché fa tendenza) e così le cifre si moltiplicano. A Ttg Incontri (in collaborazione Aitgl) verrà presentata la prima ricerca di mercato sul turismo Lgbt in Italia: un convegno farà il punto sul settore. Intanto, ci si focalizza sulle regioni preferite per le nozze e la luna di miele.

«La Toscana, specie Chianti e Firenze centro, insieme a Costiera Amalfitana, Capri, Venezia e il lago di Como sono le destinazioni preferite ai nostri clienti stranieri – dice Cristina Ditta di The Wedding Care, agenzia specializzata soprattutto sulla clientela d’oltre oceano, sia gay che etero – le destinazioni in crescita sono la Puglia, ma anche la Sicilia, la prossima meta emergente». Le coppie (etero e non) che scelgono l’Italia per le nozze provengono per la maggior parte dal Regno Unito, ma anche da Usa, Australia, Irlanda e Germania.

Cresce anche l’interesse degli indiani, forse attratti dalle cronache sul favoloso matrimonio della figlia del re dell’acciaio indiano, PramodAgarwal, nel 2014, a Savelletri di Fasano. Tornando alla Toscana, nel 2015 la terra di Dante ha intercettato il 32,1% del mercato con un fatturato stimato di 122,7 milioni di euro, su una torta che vale in Italia, 380,3 milioni. A seguire la Lombardia, (15,8%) con un fatturato di 59,3 milioni, anch’essa presente a Ttg Incontri. Di questo flusso di affari una discreta quota è dovuta ai viaggi di nozze dei gay in Italia. Un comparto che promette di far fiorire tante nuove realtà del turismo: lo scommettono anche gli organizzatori della prima fiera dedicata ai matrimoni Lgbt, «gay Wedding», che si terrà a Roma al 21 al 23 ottobre.

«L’iniziativa del padiglione di Ttg può essere un primo passo per far decollare l’Italia come nuova meta del turismo gay — sottolinea Imma Battaglia, ideatrice e cofondatrice del gay Village —. Ma il requisito fondamentale è la sicurezza, la serenità del viaggiatore gay: per questo occorre continuare a lavorare sulla mentalità degli italiani ».

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