Il festival Divergenti 2014 è giunto al termine e ha visto una grande partecipazione di pubblico e noi non possiamo che esserne contenti visto che è uno dei pochi festival al mondo (e l’unico in Italia) dedicato completamente al cinema transgender e transessuale. Come ogni festival che si rispetti, al termine ci sono state le premiazioni.
La giuria di qualità, composta da Monica Dall’Asta, Daniele Del Pozzo, Mona Lisa Tina, Davide Turrini e Jonny Costantino, ha conferito il premio come miglior cortometraggio al brasiliano Da alegria, do mar e de outras coisas di Ceci Alves
per l’intensità con cui è stata trattata una storia vera.
Il riconoscimento come miglior documentario è invece stato conferito all’italiano Fuoristrada di Elisa Amoruso, incentrato sulla storia di Pino, meccanico e un campione di rally romano che è diventato donna e ora si chiama Beatrice
per la verità e la limpidezza con cui racconta una bellissima storia d’amore, che travalica i confini geografici, di genere e generazionali, in maniera originale e creativa. Una storia e un’opera che testimoniano di come, a volte, la felicità può essere rivoluzionaria.
Premio al miglior lungometraggio narrativo per 52 Tuesdays, il film australiano con la regia di Sophie Hyde,
per la sensibilità e l’intelligenza con cui affronta la problematica della transizione di genere attraverso una struttura narrativa, articolata e non convenzionale che mette in luce il rapporto di solidarietà reciproca che accompagna una figura adolescente e una madre transessuale in un duplice percorso di crescita.
La giuria ha assegnato anche una menzione speciale a Something in between di Rikka Kaihovaara (Finlandia)
per l’affondo dello sguardo verso un corpo in transizione da cui nascono interrogativi aperti e brucianti.
La giuria popolare è stata in parte in sintonia con quella di qualità e si è espressa così:
miglior documentario: Fuoristrada;
miglior corto: Bajo el ultimo techo;
miglior lungometraggio: Open up to me.