Giovedì 11 luglio, ore 21,30
Aradeo, Piazzetta Indipendenza
Club Gallery Arci di Aradeo presenta:
Negli occhi il CINEMA, nelle mani l’AMORE
Storia di Ottavio Mario Mai
(Espress edizioni)
di: Giovanni Minerba, Elsi Perino e Mattia Surroz
e
In punta di cuore
A cura di Giovanni Minerba e Piero Valetto
L’autore Giovanni Minerba ne parlerà con:
Antonella Gaeta
(Presidente Puglia Film Commission, sceneggiatrice, critico cinematografico)
interverranno con letture:
Georgeanne Kalweit
Massimo Colizzi (Biondo)
Con un contributo di Barbara Alberti
Durante la serata saranno proiettati stralci di film che Ottavio Mai insieme a Minerba hanno girato ad Aradeo e nel Salento (Il “fico” del Regime, biografia di Giò Stajano, Inficiati dal male, e Più vivo di così…)
Conduce la serata: Michele Bovino
Negli occhi il cinema, nelle mani l’amore è una graphic novel che racconta la vita pubblica e privata di un personaggio fondamentale per l’emancipazione del movimento omosessuale italiano: Ottavio Mario Mai, poeta, regista e storico fondatore del festival cinematografico GLBT “Da Sodoma a Hollywood” di Torino, con il compagno Giovanni Minerba (Salentino, originario di Aradeo); pubblicato in occasione del ventennale dalla sua morte. Questa graphic novel racchiude la sua storia, politica e sociale, personale e artistica: la militanza nel FUORI! Degli anni ‘70, la partecipazione al primo gay pride italiano nel 1981, l’intensa relazione con il compagno Giovanni Minerba e soprattutto le difficoltà e insieme l’urgenza di creare un festival a tematica omosessuale, che ancora oggi rappresenta un palcoscenico di riferimento per il confronto e l’integrazione.
In punta di cuore invece è una ricca antologia dedicata alla vita e alle opere di Ottavio Mario Mai, con brevi schede di tutti i suoi film, tredici suoi racconti e molte sue poesie. Accompagnati da diversi articoli-testimonianza di personalità come Alessandro Golinelli, Gaetano Capizzi, Alberto Barbera, Gianni Volpi, Stefano Della Casa, Tonino De Bernardi, Alessandra Pieracci, Fabio Bo, Gianni Rondolino e Giovanni Minerba.
I LIBRI
Negli occhi il CINEMA, nelle mani l’AMORE
Autori: Giovanni Minerba, Elsi Perino e Mattia Surroz
Casa editrice: Espress
La vita di un uomo con due passioni travolgenti: così si presenta questa graphic novel che celebra Ottavio Mario Mai, regista e fondatore del festival cinematografico a tematica GLBT “Da Sodoma a Hollywood”, proprio nell’anno in cui si ricorda il ventennale dalla sua morte. Fin da subito l’aspetto biografico si mescola alla narrazione dell’eco sociale e culturale nato dal palesarsi delle unioni omosessuali negli anni ’70 e dalla conseguente ricerca di uno spazio cinematografico che aprisse alla conoscenza. Due fili che inevitabilmente si intrecciano e permettono al lettore di ricavare un ritratto a tutto tondo in cui le immagini paiono solamente offrire lo spunto iniziale per un approfondimento sul festival. Emerge chiaramente che il libro, caratterizzato da uno sguardo piuttosto intimista, è stato costruito grazie al contributo di chi questa storia l’ha vissuta intensamente, Giovanni Minerba, il compagno di Mai. L’attenzione del lettore altalena pertanto tra il privato e la genesi del festival giunto alla 28esima edizione.
Sulla base della sceneggiatura realizzata da Elsi Perino, la narrazione non si limita ad un flusso che segue l’ordine cronologico, ma è puntellata da alcuni ricordi e spaccati della Torino del tempo. Si parla di amore ma anche di rabbia, di cinema e di impegno civile, di malattia e di morte. Si legge come Mai abbia contribuito all’emancipazione del movimento omosessuale italiano: “Gli omosessuali del Fuori! Sono usciti non soltanto con la coscienza della loro omosessualità, ma con la volontà di spingere questa condizione sino alla più estrema conseguenza, che è la rivoluzione. E con la certezza che la loro rivoluzione è liberazione”. Se da un lato i capitoli paiono leggermente slegati nell’impostazione avendo frammenti di vita ben precisi, dall’altro si presentano ognuno come un affondo e il titolo iniziale permette di concentrare l’attenzione sul nucleo narrativo. L’espressività dei volti è uno dei punti di forza del lavoro, illustrato in modo particolareggiato da Mattia Surroz: colpiscono la dolcezza degli occhi del piccolo Ciclamino e la naturalezza degli abbracci tra Mai e Minerba.
Negli occhi il CINEMA, nelle mani l’AMORE racconta la vita pubblica e privata di un personaggio fondamentale per l’emancipazione del movimento omosessuale italiano: Ottavio Mario Mai, poeta, regista e storico fondatore del festival cinematografico GLBT Da Sodoma a Hollywood. Quest’avvincente graphic novel racchiude la sua storia, politica e sociale, personale e artistica: la militanza nel FUORI! Degli anni ‘70, la partecipazione al primo gay pride italiano nel 1981, l’intensa relazione con il compagno Giovanni Minerba e soprattutto le difficoltà e insieme l’urgenza di creare un festival a tematica omosessuale, che ancora oggi rappresenta un palcoscenico di riferimento per il confronto e l’integrazione.
Il racconto della vita pubblica e privata di un personaggio fondamentale per l’emancipazione del movimento omosessuale italiano: Ottavio Mario Mai, poeta, regista e storico fondatore del festival cinematografico GLBT Da Sodoma a Hollywood. Gli anni ‘70, la partecipazione al primo gay pride italiano nel 1981, l’intensa relazione con il compagno Giovanni Minerba e soprattutto le difficoltà e insieme l’urgenza di creare un festival a tematica omosessuale, che ancora oggi rappresenta un palcoscenico di riferimento per il confronto e l’integrazione.
In punta di cuore
A cura di Giovanni Minerba e Piero Valetto
Una ricca antologia dedicata alla vita e alle opere di Ottavio Mario Mai, con brevi schede di tutti i suoi film, tredici suoi racconti presentati da Laura Costa e molte sue poesie. Il volume contiene un intervento di Andrea Benedino, fondatore del circolo Arcigay “Ottavio Mai” e diversi articoli-testimonianza di personalità come Giovanni Minerba, suo compagno di vita, Alessandro Golinelli, Gaetano Capizzi, Alberto Barbera, Gianni Volpi, Stefano Della Casa, Tonino De Bernardi, Alessandra Pieracci, Fabio Bo e Gianni Rondolino di cui riportiamo uno stralcio: “…al di là dell’opera filmica di Ottavio Mai – che esiste e rimane, e può essere continuamente vista e rivista, e giudicata – c’era la sua straordinaria vitalità organizzativa e l’eccezionale curiosità culturale. Una vitalità e una curiosità che hanno dato vita non soltanto, direttamente, alla sua opera filmica, così sfaccettata e ricca d’una molteplicità di elementi significativi (e di errori, ovviamente, di ingenuità, ma anche e soprattutto di prove e sperimentazioni, tentativi e scommesse), ma più ancora a quel festival del cinema con tematiche omosessuali “Da Sodoma a Hollywood”, che è tuttora un punto di riferimento sul duplice versante del cinema in senso stretto e della cultura “alternativa” in senso lato. Un festival, quello da lui inventato e diretto in collaborazione con Giovanni Minerba, che si è collocato, pur tra difficoltà d’ogni genere, e incomprensioni, intolleranze, diffidenze, ostilità, come una delle più interessanti e significative manifestazioni culturali torinesi che hanno ampiamente oltrepassato i confini della città, per raggiungere i Paesi più lontani. Non è poco, nella breve vita di un uomo che “si è fatto tutto da solo”. E quel non poco va difeso, proseguito, ampliato, perché il cammino da lui intrapreso non porta a un luogo deserto, inospitale, arido, improduttivo, ma ad un terreno fecondo, che è poi il terreno del confronto intellettuale, dello scambio culturale, della sperimentazione artistica, della suggestione estetica. Un terreno su cui si può costruire il dialogo fra esperienze e culture diverse, fuori dai rigidi schemi delle ideologie, dentro invece il grande alveo della politica intesa come vita sociale e civile.”