Una vera e propria dichiarazione d’amore per la città e il suo storico teatro in poche parole, alcune foto, qualche puntino sospensivo e un punto esclamativo. Sono gli scarni ma espliciti elementi utilizzati ieri su Twitter, nel corso della visita a Napoli e il sopralluogo al San Carlo, da Ferzan Ozpetek, che del rapido tour ha fatto una sorta di cronaca attraverso una decina di tweet, taluni in italiano e altri in turco, molto commentati da fan e amici. Già alcuni giorni fa, il regista italo-turco aveva manifestato pubblicamente sul social network l’entusiasmo per l’imminente trasferimento nel capoluogo campano, dove resterà un mese. Lo attende infatti la direzione della Traviata di Giuseppe Verdi con il libretto di Francesco Maria Piave, che andrà in scena al San Carlo dal 5 dicembre. Proprio in vista dell’impegno, Ozpetek è partito ieri da Roma per una capatina al Massimo. E sin dalla partenza dalla capitale ha cominciato la propria cronaca di viaggio, realizzata probabilmente con lo smartphone, mettendo in rete il proprio apprezzamento per il bar della Stazione Termini: «Buongiorno da uno dei migliori bar d’Italia», ha scritto, accludendo una foto di ghiottonerie che confermano la sua fama di buongustaio. I successivi tweet mostrano immagini del treno. Poi l’arrivo a destinazione, nel pomeriggio, sottolineato con grande enfasi: «Napoli! …. San Carlo…». Esclamazione accompagnata da una prima immagine allegata al tweet: uno scatto dei palchi del teatro. Poi un nuovo messaggio con un’altra inquadratura nella quale si vedono i palchi e parte del palcoscenico. E ancora, in rapida successione: il palco reale. Subito dopo, a sorpresa, la scena cambia radicalmente e compare un aspetto di Napoli completamente diverso: il soggetto delle quattro foto postate di seguito è la pizza fritta. Senza commenti articolati, solo: «…..pizza fritta..». Sembra quasi una risposta di Ozpetek a uno dei suoi follower che gli aveva chiesto: «adesso che sei nella mia citta a quando una gustosissima pizza..?». Detto fatto. Dalle foto non si riesce a capire dove si trovi il regista. Qualcuno ipotizza Forcella. Soprattutto dal quarto scatto, invece, si capisce benissimo che il regista è fortemente tentato dalla pizza e che sta per addentarla. Il morso tuttavia Ozpetek non l’ha fotografato, forse non sarebbe stato neanche possibile.
Nella successione dei «cinguettii», il regista di film come «Il bagno turco», «Le fate ignoranti», «Mine vaganti», ritorna nel San Carlo, con un inquadratura molto suggestiva del soffitto dipinto da Giuseppe Cammarano che raffigura Apollo che presenta a Minerva i più grandi poeti del mondo. Un bel salto per lo sguardo che si era appena posato sulla pizza fritta incartata. Infatti qualcuno commenta: «Dal profano al sacro, due inconfondibili spettacoli d’arte». Molti altri fan si soffermano invece sullo splendore del teatro. Che fu esaltata da Stendhal, il quale in occasione della sua seconda inaugurazione, il 12 gennaio 1817, scrisse: «Non c’è nulla in tutta Europa che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita». Opinione condivisa oggi dagli amici di Ozpetek. Alessio scrive a Ferzan: «maaaaaammmamiaaaaa che spettacooooloooooooo». Alessandra, Francesca, Marisa: «Che meraviglia». Gianni aggiunge una domanda: «Ci stai girando un film?». Ennio va oltre: «Direi che ce ne è abbastanza per girare a Napoli il tuo prossimo film». Tania è molto contenta dell’apprezzamento mostrato da Ozpetek: «da napoletana non posso far altro che essere orgogliosa nel costatare quanto bella la mia città risulti agli occhi del mondo!». E lui, ammiccante, risponde: «perché sono belli i napoletani! :-)». Laddove due punti, trattino e parentesi chiusa formano una faccina sorridente.
La puntata napoletana di Ferzan Ozpetek è finita, su Tweeter compare una foto del treno che lo riporta a Roma. Ma è un arrivederci a presto.
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