Conobbi Ira Sachs una quindicina d’anni fa, quando, venne al Festival Gay di Torino dove presentò il fassbinderiano “The Delta”. Mi colpirono subito il suo sguardo intenso, i suoi modi garbati, la sua composta bellezza. “The Delta” parla di un giovane gay egodistonico che di notte realizza i propri fantasmi erotici in cruising alla “Tutto su mia madre”, quindi in macchina, finché non incontra un bel vietnamita che lo porta a fare un tour magico sul delta del Mississippi. Si vedeva già lì il germoglio di quello che sarebbe diventato uno dei più personali autori del New Queer Cinema, dallo stile intenso e rarefatto, ritmi contemplativi e quasi onirici. Un regista pressoché sconosciuto in Italia pur avendo vinto un Sundance con “Forty Shades of Blue”.
E proprio lì, nella culla del cinema indipendente che l’ha premiato, sotto una spessa coltre di neve, il timido Ira Sachs torna quest’anno col newyorchese “Keep the Lights On” (“Tieni accese le luci”) che cerca di rispondere alla domanda dei cento Cupidi: “Come tenere viva la fiammella di una relazione amorosa dopo nove anni?”. E, dal trailer, sembra mantenere le promesse: l’amore è forse una luce potente, una telefonata appassionata, occhi sgranati e paura di sbagliare? E poi fotografie, passeggiate, confidenze di letto? O qualcos’altro? Attenzione: il protagonista lo conoscete. È Lars di “Fratellanza”, ovvero il biondo Thure Lindhardt, spontaneità assoluta e quello sguardo che non mente, diretto e sincero. In “Keep the Lights On” è in coppia con lo slavato Zachary Booth che si è fatto le ossa sul set di “Mr. Beaver” di Mel Gibson con Jodie Foster, “Motel Woodstock” di Ang Lee e “Dark Horse” firmato da Todd Solondz, in cui interpreta il ruolo di Justin.
Tornando a Thure, pare che sia già dalle parti di “Formentera”, film sentimentale etero diretto da Ann-Kristin Reyels, e sul set di “Upgrade” di Franziska Buch, in cui interpreta il ruolo di un manager che incrocia all’aeroporto una strana signora con marito in coma e in procinto di pubblicare un romanzo.
Nato a Memphis nel 1965, Ira Sachs si è laureato in Letteratura e Cinema a Yale e insegna alla Columbia University.
Prima di “The Delta”, ha realizzato per Sony Pictures Classics nel 2007 “Married Life”, tratto dal romanzo “Five Roundabouts to Heaven” di John Bingham, a sua volta basato sull’episodio del 1962 di “The Alfred Hitchcock Hour” intitolato “The Tender Poisoner”, con un cast semplicemente stellare: Pierce Brosnan, Rachel McAdams, Chris Cooper, Patricia Clarkson. Purtroppo il film, col titolo italiano “Arsenico e vecchi confetti”, ci risulta perso nelle maglie della distribuzione.
Sachs scrisse la sceneggiatura insieme a Oren Moverman, giornalista israeliano, produttore e cosceneggiatore del notevole “I’m Not There” del regista gay Todd Haynes col compianto Heath Ledger e Cate Blanchett (candidata all’Oscar), Richard Gere, Christian Bale, Julianne Moore, Michelle Williams e Charlotte Gainsbourg.
Dopo l’applaudita première al Sundance, “Keep the Lights On” verrà presentato nella sezione Panorama della Berlinale: Justin Chang di “Variety” dice che “Ira Sachs in ‘Keep the Lights On’ pervade i suoi ricordi di sentimento elegiaco” e lo definisce “un film a tematica gay adatto ad un circuito più ampio di quello festivaliero”.