Si è chiusa l’altro ieri a Roma la sesta conferenza internazionale sull’AIDS. Alessandra Cerioli, presidente della LILA (Lega italiana per la lotta contro l’Aids), intervistata dal Fatto Quotidiano, ha accusato il governo italiano di aver disertato l’evento. Secondo Cerioli, se mancano efficaci campagne di prevenzione è, per esempio, colpa “delle ingerenze del Vaticano”, perché “in Italia non si parla di sesso, di orientamento e salute sessuale”: “siamo vincolati da quello che il Vaticano dice che si può fare e non fare”. “Il ministero della Salute”, scrive ancora Cerioli, “non ha mai parlato di uomini che fanno sesso con altri uomini, a differenza di quanto accade nel resto dell’Europa occidentale”. Servono quindi più campagne di informazione, che “non siano basate su pregiudizi religiosi”. L’esponente della LILA ricorda che la regione con il più alto numero di nuove infezioni è la Lombardia: proprio quella guidata da un militante agguerrito e autorevole di un importante movimento cattolico.
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