ANTICIPAZIONI. Girerà il «ritratto» del fondatore e direttore della più potente agenzia federale americana
Dopo «Invictus», terminate le riprese di «Hereafter», dramma dalle tinte soprannaturali, un protagonista della storia USA
A Edgar Hoover, all’epoca «n°1» dell’F.B.I. con il senatore democratico Robert KennedyDopo aver portato sul grande schermo la lungimiranza di Nelson Mandela, Clint Eastwood è pronto a dirigere un altro film biografico, dedicato al fondatore dell’F.B.I. J. Edgar Hoover. La pellicola, sceneggiata da Lance Black («Milk»), sarà prodotta da Brian Grazer e Ron Howard, per la Imagine Entertainment e dallo stesso Eastwood, tramite la sua Malpaso Productions. Si parla di una distribuzione Warner Bros. Il regista californiano aveva già collaborato con Ron Howard nel 2008, per la creazione del dramma in costume «Changeling».
Hoover fondò l’F.B.I. nel 1935, dopo essere stato presidente dell’organo pre-esistente, il Bureau of Investigation, per undici anni. Resterà a capo della più potente agenzia federale americana fino al 1975, creando attorno a sé un impero ambiguo, le cui ramificazioni andavano a toccare tutti i livelli della politica, della massoneria e della malavita. Per evitare che ciò si ripetesse, a seguito della sua morte, fu imposto un limite di dieci anni per la presidenza dell’agenzia. Hoover fu in prima linea nella guerra contro la criminalità organizzata degli anni ’30 (al cinema lo abbiamo visto brevemente ritratto da Billy Crudup in «Nemico Pubblico»).
In seguito si dedicò a una capillare campagna di intercettazioni telefoniche e postali, nel tentativo di schedare (illegalmente) e perseguire tutti i cittadini “anti-americani”. Fondò, inoltre, il programma segreto COINTELPRO, che prevedeva l’uso di furti, prove contraffatte e ricatti, grazie al quale fece cadere il Partito Comunista Americano e minò l’esistenza delle Pantere Nere, del Ku Klux Klan, del Partito Nazista Americano e del movimento di emancipazione voluto da Martin Luther King. Accusato di essere omosessuale e di partecipare a orge en travesti perseguitò con zelo tutti coloro, tra stampa e polemisti, che sostenevano questa tesi, con l’unico risultato di aumentare i sospetti nei propri confronti.
Non si sa ancora se il film coprirà l’intera carriera di Hoover o sarà concentrato su uno dei tanti scandali che l’hanno caratterizzata. Come Eastwood, autore poco propenso all’invettiva e decisamente estraneo alla politica, tratterà l’argomento è un mistero ancora tutto da svelare.
Il regista, nel frattempo, ha appena finito di girare il suo sesto film in quattro anni. Si tratta di un dramma a tinte soprannaturali, descritto come affine al «Sesto Senso» di M. Night Shyamalan.
Il titolo è «Hereafter» («Aldilà») e la sceneggiatura di Peter Morgan («The Queen», «Frost/Nixon»). Matt Damon interpreterà un operaio capace, suo malgrado, di comunicare coi trapassati; Cécile de France sarà una reporter francese sopravvissuta per miracolo a uno tsunami; Frankie e George McLaren due gemelli, separati per sempre da una tragedia.
Tre storie, girate tra Parigi, Londra, San Francisco e le Hawaii, che convergeranno in un finale definito da Eastwood: «commuovente. È un film di stampo europeo, con tante trame che portano a una grande scena madre di chiusura». Il 31 maggio compierà 80 anni, portati con l’energia e la versatilità di un ragazzino.
Adamo Dagradi