Nozze lesbiche ci va Chiamparino
La licenza matrimoniale arriva anche per le “nozze” lesbiche. L´ha concessa una cooperativa torinese, Stranaidea, a Debora Galbiati Ventrella. Oggi il sindaco Sergio Chiamparino la unirà simbolicamente in matrimonio alla sua compagna, Antonella D´Annibale. L´obiettivo è quello di sensibilizzare il Parlamento sulle unioni omosessuali.
Torino – Il giorno del sì finalmente è arrivato. Oggi alle 16 il sindaco Sergio Chiamparino unirà simbolicamente in matrimonio Debora Galbiati Ventrella con la sua attuale compagna Antonella D´Annibale. Per l´occasione, la cooperativa Stranaidea ha deciso di concedere a Debora, sua dipendente, la licenza matrimoniale. Un gesto che non ha precedenti. «Partecipare alla sua gioia – sottolinea Michele Berghelli, vice presidente di Stranaidea – è stato naturale e la decisione è venuta di conseguenza. A volte le realtà civili e sociali anticipano le condizioni che saranno poi riconosciute da tutti. Fa parte della nostra politica cercare, dove possibile, di andare anche un po´ oltre i diritti stabiliti dal contratto».
Prima delle nozze la coppia spiegherà, in una conferenza stampa in via Palazzo di Città 14, il significato di questo gesto. Le nozze simboliche saranno invece celebrate nel pomeriggio, alla presenza del sindaco Chiamparino, alla Rotonda del Valentino. Gli anelli arrivano da un orafo di Torre Pellice, al momento giusto sarà una bambina a porgerli. «È un gesto politico – ha già spiegato la coppia – che abbiamo deciso di dedicare alla memoria di Enzo Francone, tra i fondatori del Fuori! Sarà un modo per chiedere al nostro Paese che sia concesso subito di potersi sposare alle coppie omosessuali che lo desiderano. Nella società italiana, da tempo, è avvenuto un cambiamento: le unioni oggi sono molteplici e ogni persona ha diritto di esistere e di esprimere la propria diversità». E la scelta è caduta appunto sull´ultimo sabato di febbraio. «Questa giornata – hanno sottolineato Antonella e Debora – sarà comunque la nostra festa, una festa dove con un rito nostro, laico, il sindaco e quattro persone a noi care testimonieranno la nostra unione. Un´amica canterà per noi, la nostra nipotina ci porterà gli anelli, altre amiche porteranno i fiori».
Il primo cittadino, dopo una lettera della coppia, ha acconsentito a «sposare» Debora e Antonella, mettendo però subito ben in chiaro che non si sarebbe in alcun modo prestato alla spettacolarizzazione di un problema serio. Una scelta critica dalla Chiesa che ha portato il sindaco a diventare sponsor nazionale per le nozze gay. Porta infatti il suo nome la campagna su internet «Mille Chiamparino». Dopo l´annuncio delle nozze torinesi, tutte le coppie omosessuali d´Italia sono state invitate a chiedere al sindaco della propria città di essere unite, seppur simbolicamente, in matrimonio. L´obiettivo è trovare mille coppie. Tutto in vista del pronunciamento della Corte costituzionale che avverrà tra un anno.