Dalla rassegna stampa Cinema

Herlitzka, due film sulla paura dello straniero e dell’omosessualità

Due pellicole indipendenti per un grande interprete: «Aria», nelle sale, dove veste i panni di un uomo che «voleva essere donna». E«Narciso» ritratto di una piccola comunità montana che si scontra con lo «straniero».

«Il cinema “istituzionale” non mi cerca. Sono piuttosto i giovani autori, quelli indipendenti, che mi sommergono di sceneggiature. In quei soggetti ci sono personaggi anziani fatti per me. Altrimenti di questi tempi, in cui va per la maggiore il filone giovanilista, che potrei fare? Al massimo il nonno che muore in ospedale attaccato alle flebo…». Scherza Roberto Herlitzka, anche se con una punta di amaro. Il suo «curriculum», infatti, parla da sé. Classe ‘37, «gigante» del teatro, ha calcato negli anni i palcoscenici di Ronconi, Costa, Squarzina, Lavia e al cinema ha lungamente legato il suo nome alla Wertmüller e poi Mikhalkov, Montaldo, Bellocchio, indimenticabile Aldo Moro di Buon giorno, notte. Mentre con Citto Maselli ha appena finito di girare il nuovo film, Il fuoco e la cenere, ancora in fase di montaggio. Le sue scelte, spiega, «hanno sempre seguito una linea culturale». E, segno dei tempi, oggi trova il suo spazio da protagonista soltanto nel cinema indipendente. Come Aria, per esempio, piccolo film autarchico dell’esordiente Valerio d’Annunzio – c’è anche il filo di parentela con Gabriele – nelle sale in questi giorni. E, ancora, Narciso, sorta di testamento spirituale dell’ottuagenario Marcello Baldi, scomparso durante la lavorazione, ultimata poi dal figlio Dario. Pellicola in attesa di distribuzione che passerà il 25 marzo a Roma (Cinema nuovo Aquila) nell’ambito del festival «Riff», dedicato, appunto, alle produzioni indipendenti internazionali.
Due film che, oltre ad avere Herlitzka come protagonista, hanno in comune uno sguardo originale sulla diversità e su come sia «difficile» accettarla per la società contemporanea. Aria parla dell’omosessualità. O meglio dell’identità sessuale negata da un «corpo sbagliato». Roberto Herlitzka, infatti, veste i panni dolorosi di un anziano e celebre pianista che per tutta la vita ha negato il suo desiderio di essere donna, fino ad arrivare all’«esplosione» finale nell’età avanzata, quando a «pagare» la sua scelta tardiva è l’intera famiglia, con figli e nipoti, tra cui figura anche la brava Olivia Magnani.

SOCIETÀ E DIVERSITÀ

«Tante volte in teatro ho vestito i panni della donna – spiega l’attore – da Antigone nell’Edipo a Colono alla mamma nazista di Lasciami andare madre. E in questo film mi è piaciuto il personaggio perché non è né un omosessuale né un trans, ma un uomo che vuole essere donna, che è donna». Poi, prosegue, è chiaro «che la società deve garantire uguali diritti agli omossessuali. Ed è giusto che ci si batta per questo e penso, per esempio, al riconoscimento delle unioni di fatto». Ma quanta strada c’è ancora da fare in questo paese. Dove la «diversità» continua a mettere paura. Anche quella dello «straniero», come racconta Narciso, questo film «montanaro» girato nelle valli del Trentino, tutto in dialetto che molto ricorda Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti. Qui Herlitzka è un anziano padre dal passato partigiano che ha visto «sparire» il figlio, partito molti anni addietro per l’India. Lo ritrova oggi che fa ritorno al paese con figlioletto e moglie indiana, mentre la piccola comunità montana si ribella contro «gli stranieri». Anche «il padre – racconta l’attore – in un primo momento non riesce ad accettare la loro “diversità”, ma attraverso i rapporti umani che legano le persone riuscirà a capire ed accettare». Rapporti umani che oggi, prosegue l’attore sono sempre più difficili da vivere. In una paese che «ha perso la memoria». Dove non «esistono più politiche culturali e dove la televisione è alla base del degrado. Se in quest’ambito anche la sinistra – spiega – ha fatto i suoi sbagli, ora tutto questo è intenzionale, fatto apposta per colpirla». Allora, per resistere, può servire anche un piccolo film.

Visualizza contenuti correlati


Condividi

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.