Una scommessa riuscita con quasi mezzo milione di telespettatori, punte di un milione e mezzo ed uno share dell’8%. Numeri importantissimi per LA7, considerando anche il tardo orario di messa in onda, alle 24.15. L’avrete già capito che sto parlando della puntata di V-ictory dedicata ai gay nello sport, trasmessa il 5 dicembre scorso con un’appendice nella settimana successiva. Davvero ringrazio la folta comunità gay che ha seguito con passione queste due puntate. Adesso una pausa e poi riprenderemo a marzo ma non pensate che non stia lavorando ora… Giusto una piccola pausa tra Natale e Capodanno ma nulla di più. La tv non va mai in ferie. Non è stato facile affrontare per la prima volta nella storia della televisione in Italia l’argomento gay nello sport. Un tabù che diventa ancora più tabù se si va ad indagare nel mondo del calcio. E qui le società di serie A e B non ci hanno agevolato per nulla. Ne salvo solo tre, rigorosamente in ordine alfabetico: Catania, Inter e Sampdoria e due in B: Albinoleffe e Sassuolo. Queste sono le società più gayfriendly che abbiamo. Per i resto ho provato molta amarezza, molta delusione nel sentirmi rispondere con le scuse più banali e sinceramente poco credibili da alcune delle altre grandi squadre, che non cito neppure perché non se lo meritano. Avevamo chiesto loro calciatori che avessero voglia di parlare dell’argomento, mica gli avevamo chiesto di far parlare i calciatori gay o bisex che hanno in squadra! Il nulla più assoluto. Nessun problema invece con la Sampdoria. Essendo io genovese di nascita, il mio coming out è ?nito, anche in maniera distorta, sigh, sui quotidiani liguri. Quindi tutti in squadra sanno che sono gay e questo è stato accettato da tutti senza nessun problema, come dovrebbe accadere sempre visto che siamo nel 2009 e non nel medioevo. I vari giocatori (eterosessuali) Bellucci, Delvecchio e Palombo hanno accettato di farsi intervistare senza problemi. Lo stesso è accaduto con un grande attaccante, Hernan Crespo. Il campione argentino, che gioca nell’Inter, in una piovosa mattina di dicembre mi ha incontrato ad Appiano Gentile. Premetto che conosco Crespo da almeno dieci anni, ma lui non sapeva nulla del mio coming-out. Solo al termine dell’intervista, peraltro molto carina, visto che Crespo è un ragazzo molto molto intelligente, gli ho detto: “Ma lo sai che sono gay? Sei appena stato intervistato da un giornalista sportivo… gay!” Nessun imbarazzo da parte sua, anzi, pur essendo lui etero (scusate ma ci tengo a speci?care, non vorrei che qualcuno fraintendesse) ha voluto sapere, conoscere… Abbiamo continuato a chiacchierare per una ventina di minuti. Un momento che non dimenticherò mai, perché, ripeto, Crespo è un ragazzo molto intelligente. Quindi sappiate che non esistono solo giocatori con poco cervello. Nella prima puntata dedicata alla tematica gay e sport ha fatto molto discutere l’intervista con il calciatore-escort. Un ragazzo che gioca in serie C e che ha dichiarato di essere stato a letto con una trentina di giocatori, anche alcuni nazionali, sempre e solo a pagamento. Il ragazzo è stato intervistato di spalle con voce camuffata. Quella è stata una mia scelta per tutelare l’anonimato del calciatore. Se fosse stato scoperto sicuramente sarebbe stato cacciato dalla squadra e poi… addio clienti! Lo stesso per i nomi che non sono stati fatti in trasmissione, quella è stata una scelta unanime, anche del mio direttore Antonello Piroso che ringrazio per aver creduto in me ed in questa puntata molto molto particolare, che ha avuto seguito il venerdì successivo quando a parlare è stato udite udite… il ?danzato di un calciatore importante di serie A. Non è stato facile convincere il ragazzo, che fa lo scrittore con lo pseudonimo di Marco Poggi. Giustamente Marco temeva di rovinare la storia d’amore di due anni, di questo si tratta, con il calciatore in questione. È successo di tutto prima dell’intervista e dopo. Una lite tra i due perché l’atleta pensava che venisse fatto il suo nome. Invece a trasmissione ?nita, accortosi che non era mia intenzione sputtanare nessuno, il giocatore ha fatto la pace con Marco e tramite lui mi ha scritto un messaggio bellissimo, dicendo che, quando avrà il coraggio, si farà vivo con me. Almeno scoprirò chi è questo calciatore. La mia intenzione – e questo lo ripeterò sino alla nausea – non era quella di creare uno scandalo con questa trasmissione, ma solo dare un segnale molto chiaro e molto forte… Vedete, si può essere giornalisti, campioni di calcio, di sport, personaggi pubblici ed essere gay. Che male c’è. Se molte delle persone famose dichiarassero la propria omosessualità o la propria bisessualità ciò potrebbe essere di aiuto per i più giovani che non hanno ancora fatto coming out perché hanno paura dei genitori, della famiglia, degli amici, dei compagni di scuola, dei compagni di squadra. Ci sono ancora molte barriere da abbattere. Bene, penso che, nel mondo dello sport, un mattoncino di quel muro lo abbiamo abbattuto con la nostra trasmissione. Ma c’è ancora molto, moltissimo da fare. I lettori di Clubbing ricorderanno la storia dei Kingkickers, la squadra di calcio milanese. C’erano cinque calciatori che facevano coming out, che si dichiaravano per la prima volta addirittura in televisione. Bene, il padre di uno di questi ha avuto una reazione bellissima. Dopo la puntata ha parlato con il ?glio dicendogli che se era felice di essere gay lui era contento di avere un ?glio gay. Ma la cosa più divertente è che il padre di questo ragazzo di professione fa l’allenatore di calcio ed io non escluderei che sia proprio questo fantastico papà il futuro trainer dei Kingkickers. Questo è un piccolo miracolo che è accaduto ma sono convinto ne possano accadere molti molti altri… Ah dimenticavo… dal mese scorso sul sito de LA7 all’indirizzo www.la7.it/colombo c’è il mio blog dal titolo “L’ovetto di Colombo”. Ho già ricevuto centinaia di messaggi e quindi aspetto pure i commenti, i messaggi e, perché no i suggerimenti dei lettori di Clubbing. Se avete qualche storia carina da propormi per le prossime puntate primaverili di V-ictory non esitate a scrivermi. Un abbraccio a tutti.
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