Dalla rassegna stampa Cinema

Harvey Milk, il primo gay che sfidò l´America bigotta

A New York il film di Gus van Sant con Sean Penn – Il film, che uscirà in Italia il 23 gennaio, parte da una registrazione realmente esistente, nella quale Milk confida la paura di venire ucciso

Per un breve, ma fondamentale periodo, riuscì a diventare il personaggio più rappresentativo della cultura alternativa californiana

NEW YORK
Harvey Milk è il primo politico americano apertamente gay, venne eletto nel 1978 nella giunta comunale di San Francisco, e fu ucciso insieme al sindaco George Moscone da un altro membro della giunta cittadina. La sua storia è diventata un film di Gus van Sant dalla grande forza evocativa, interpretato magistralmente da Sean Penn. La pellicola, intitolata semplicemente Milk, è stata presentata in un´anteprima newyorkese il 18 novembre, trentesimo anniversario del duplice omicidio (in Italia il film uscirà il 23 gennaio). Il tragico finale della vicenda sconvolse la società americana, ma quello che Milk riuscì a fare in quegli anni cambiò per sempre la politica e la cultura del paese. Harvey Milk non solo dichiarò pubblicamente la propria omosessualità, ma divenne il massimo rappresentante della difesa dei diritti dei gay, e per un breve, ma fondamentale periodo, riuscì a diventare il personaggio più rappresentativo della cultura alternativa californiana. Sia nella vita politica, che in quella privata, che aveva per base il negozio di macchine fotografiche nel quartiere di Castro, divenne un punto di riferimento per tutte le minoranze discriminate, e venne soprannominato “il sindaco di Castro”.
Il film è strutturato in flashback, e parte da una registrazione, realmente esistente, nella quale Milk confida la paura di venire ucciso: Van Sant e lo sceneggiatore Dustin Lance Black utilizzano la confessione come espediente drammaturgico sulla falsariga della “Fiamma del peccato” e la trasformano in una rivisitazione degli ultimi anni della sua vita, e in un´occasione per ribadire l´importanza dell´operato. C´è da scommettere che Penn riceverà una candidatura all´Oscar per un´interpretazione nella quale ha preso tutte le movenze del vero Milk senza farne mai una caricatura (non sono meno bravi Emile Hirsch, Josh Brolin, Diego Luna e James Franco), ma ciò che colpisce particolarmente del film è la perfetta ricostruzione dell´epoca e la scelta di un tono sobrio ed essenziale, che minimizza la retorica, con la possibile eccezione dell´uso della musica lirica nei momenti più drammatici. È interessante mettere a confronto il film con il documentario “The life of Harvey Milk”, che vinse l´Oscar nel 1984, presentato in questi giorni al MoMA: la scelta realistica di Van Sant rende la sua opera complementare, approfondendo la descrizione di personaggi minori, come la cantante Anita Bryant, che divenne una paladina della crociata contro gli omosessuali.
Il film inizia con il racconto dell´arrivo dell´ebreo newyorchese Milk a San Francisco: la West Coast rappresentava il luogo della fuga e il sogno di una vita diversa. I primi atti di ostilità lo spinsero a cercare una rappresentanza politica, così come l´orrore dell´omicidio di un omosessuale, che sentì, mentre moriva per i calci e i pugni ricevuti, queste ultime parole: “faggot, faggot, faggot”, checca. Si candidò tre volte e venne sempre bocciato, sin quando una nuova legge elettorale decretò l´elezione per singole circoscrizioni, e Milk ebbe gioco facile a candidarsi nella zona di Castro, dove ebbe il pieno supporto della comunità omosessuale.
Van Sant racconta con grande partecipazione lo scalpore di quella elezione, il talento istintivo per una politica che combinava la spettacolarità con battaglie di sostanza e una serie di iniziative che culminarono nelle grandi manifestazioni gay. Ma i momenti fondamentali sono quelli legati alla vita privata (viene raccontato anche il suicidio di un amante) e quelli che ne segnarono in maniera determinante l´attività politica: la battaglia nei confronti di Paul Briggs, un potente uomo politico che tentò di far passare la cosiddetta Proposition Six per bandire dalle scuole pubbliche i docenti omosessuali, e il rapporto con Dan White, un altro membro della giunta comunale, il quale cercò in ogni modo di boicottare le iniziative di Milk. La battaglia contro la Proposition Six venne vinta con un referendum popolare dopo una serie di dibattiti infuocati e l´inaspettata scesa in campo a favore dei diritti degli omosessuali di Ronald Reagan, allora governatore della California. Ma fu il prologo della conclusione tragica: dopo il referendum White rassegnò le dimissioni, ma poi cercò di essere reintegrato, e quando scoprì che Milk aveva convinto il sindaco a non riammetterlo entrò armato in Municipio e uccise entrambi. Il film si conclude con le immagini della gigantesca fiaccolata che attraversò la città per omaggiare il sindaco di San Francisco e quello di Castro, su cui compaiono i titoli di coda che raccontano il destino degli altri protagonisti: alcuni sono morti di Aids, altri continuano a fare attività a difesa dei diritti dei gay, mentre White, che riuscì a evitare l´ergastolo convincendo la giuria di essere stato vittima di una grave depressione dovuta al consumo di “junk food”, uscì dopo soli cinque anni di carcere per suicidarsi due anni dopo.
Nonostante l´evidente ostilità tra White e Milk, sia il documentario che il film non rubricano gli omicidi come atto di omofobia, e lasciano intendere che possa essersi trattato di un gesto di follia. Ma quello che conta è altro: Milk, che subì ripetutamente minacce di morte per il proprio operato, è raccontato come un eroe americano, e non è un caso che nella scena più potente citi il passaggio della costituzione in cui si dice che tutti gli uomini sono creati uguali. Le forze violente e ottuse della reazione appaiono per lui (come per Van Sant) un tradimento dell´idea stessa di America. Il film celebra il coraggio di chi sa imporre, mettendo a rischio la propria pelle, i valori fondanti, sfidando il mondo con quella che il presidente eletto poche settimane fa definirebbe «l´audacia della speranza».

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