— ROMA —
LA FAMIGLIA non è più soltanto quella di un tempo. Per Davide, scrittore affermato che vive con il suo compagno Lorenzo, la famiglia è composta anche da Antonio, Angelica, Neval, Sergio, Roberta, un gruppo di amici molto unito. Una famiglia allargata che vive insieme momenti di festa e allegria e che, sempre molto unita, si trova poi ad affrontare la tragedia e il lutto. E’ questo il tipo di famiglia che Ferzan Ozpetek racconta nel suo nuovo film, «Saturno contro», da venerdì nei cinema. Il sesto film del regista italo-turco, quello più autobiografico come lui stesso riferisce. E, a sottolineare ulteriormente quest’aspetto, il regista ha messo a disposizione la propria casa, a Roma, nel quartiere Ostiense, facendola diventare l’appartamento di Davide, luogo di ritrovo del gruppo di amici. Una storia corale interpretata da Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Margherita Buy, Serra Ylmaz, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Lunetta Savino, Milena Vukotic, Luca Argentero, Filippo Timi, Luigi Diberti e una sorprendente Ambra Angiolini al suo debutto cinematografico.
«Fidati di me, lascia aperte tutte le porte, mi diceva Ferzan. Ma non era facile donarsi totalmente conoscendosi così poco e soprattutto per me, che vengo dalla televisione», racconta Ambra. Che aggiunge: «In vita mia mi sono fidata di due uomini: Francesco Renga, con il quale ho fatto due figli, e Ferzan che mi ha guidata in questo film».
Ozpetek, è un po’ un ritorno ai temi e all’atmosfera delle «Fate ignoranti»?
«In quel periodo c’era molta più leggerezza e non avevo quarantotto anni, ma otto di meno. Nel frattempo sono anche successe molte cose nel mondo. Questa è la storia di un gruppo di persone che si sono scelte e hanno creato una famiglia. Sono partito dalla mia vita, dalla mia esperienza di famiglia. Per me la cosa più importante è proprio l’amicizia, avere una cerchia di amici che ti proteggono dal mondo esterno. C’è grande bontà nel film, ma questo è ciò che conosco io, nel mio ambiente. Nella mia vita ci sono i vari Antonio, Davide, Roberto, Angelica».
Mondo esterno molto presente nel precedente film, «Cuore sacro», ma assente in questo.
«In questo volevo raccontare i sentimenti e non affrontare il sociale. Sono i sentimenti di un gruppo di fronte alla morte. E anche se il tema delle nuove famiglie oggi è molto dibattuto, io non ho inteso affrontarlo con un taglio politico. Mi interessavano solo le emozioni, i sentimenti».
Ma cosa pensa dei «Dico»?
«Mi sembra una cosa molto buona, un grosso passo avanti. Dobbiamo ringraziare Rosy Bindi e Barbara Pollastrini, guarda caso due donne, che hanno fatto un disegno di legge ottimo. Speriamo che passi, che diventi legge, ma in ogni caso si è avviato un grosso cambiamento».
Il film parla anche della difficoltà di separarsi.
«Rispecchia un mio problema. Non riesco a separarmi nemmeno dagli oggetti. Se su uno scaffale del supermercato ci sono tre barattoli di caffè, anche se me ne occorrono due, o li prendo tutti e tre o ne prendo uno soltanto, per evitare che un barattolo rimanga da solo. Nella vita porto sempre avanti i miei rapporti: si cresce insieme, ci si dà forza. Per me è inconcepibile che due persone quando si separano poi non si vedano più. Non si possono cancellare così tanti anni di intimità e di affetto».
Un cast di molti bravi attori. Come ha lavorato con loro?
«Per due settimane, prima dell’inizio delle riprese, ci siamo incontrati e abbiamo letto insieme il copione. Abbiamo così avuto modo di ritoccare di comune accordo qualche scena, qualche battuta. Mi piacciono tutti molto. Potete dire quello che volete del film, ma non toccate gli attori».
Perchè questo titolo, «Saturno contro»? Si interessa di astrologia?
«Due anni fa ho avuto Saturno contro, poi di nuovo per tre, quattro mesi. Quando ho detto a una mia amica che avrei girato a luglio, lei si è messa a urlare e mi ha detto di non farlo assolutamente, di aspettare, di cominciare a girare dopo il 10 agosto. Ho poi chiamato un’amica turca che si occupa di astrologia e anche lei mi ha detto di aspettare il 10 agosto. Meglio non sfidare Saturno».
Il film sarebbe dovuto uscire a marzo.
«Abbiamo anticipato di una settimana, ma, lo assicuro, non per ragioni astrologiche».
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