Dalla rassegna stampa Cinema

Dall´Oriente l´arte di saper stupire

…il taiwanese (malese di nascita) Tsai Ming-Liang … mette in scena un´altra delle sue parabole sulla solitudine, i sentimenti, il sesso attraverso l´incontro tra alcune persone e un ragazzo misterioso, di cui tutti s´invaghiscono…

Quindici titoli, di cui tre nel repertorio fantasy. Da non perdere, in concorso, il taiwanese Tsai Ming-Liang e il cinese Johnnie To
In gara “Paprika” di Satoshi, da una serie di libri di fantascienza giapponesi
“The banquet” diretto da Xiaogan Feng, s´ispira all´”Amleto” di Shakespeare

La 63ma edizione conferma l´idillio tra Marco Müller e il cinema orientale; meritevole del resto, oggi più che mai, della massima attenzione. Quindici titoli, equamente ripartiti: cinque in concorso, cinque a Orizzonti e altrettanti fuori concorso. Tre s´inscrivono nel repertorio fantasy. È in competizione Paprika di Kon Satoshi, ispirato a una serie di romanzi di fantascienza giapponesi. Dopo il furto di un dispositivo che permette di entrare nell´inconscio, una dottoressa invia il suo alter-ego, nome in codice Paprika, nel mondo dei sogni. Se il film di Kon è un “anime”, fa invece uso di tecniche miste – personaggi animati e attori veri – Mushishi di Otomo Katsuhiro (il creatore di Akira), adattamento di un popolare manga sulle investigazioni esoteriche di Ginko nel mondo dei Mushi, forme di vita al confine tra l´animale e la pianta. È fuori concorso Tales from Earthsea di Goro Miyazaki, emulo del padre Hayao, principe dell´animazione nipponica; dove si raccontano le avventure di Ged, giovane dotato di straordinari poteri e destinato a divenire un arcimago. Da non perdere, nel concorso, due maestri del cinema d´Oriente, diversissimi per stili e generi: il taiwanese (malese di nascita) Tsai Ming-Liang e il cinese (di Hong Kong) Johnnie To. Con I don´t wont to sleep alone, il primo mette in scena un´altra delle sue parabole sulla solitudine, i sentimenti, il sesso attraverso l´incontro tra alcune persone e un ragazzo misterioso, di cui tutti s´invaghiscono. Exiled di Johnnie To è ambientato a Macao, poco prima del passaggio alla Cina. Vi arrivano due killer provenienti da Hong Kong, con un “contratto” da onorare. Non manca neppure quest´anno il wuxiapian, fastoso e coreografico: The banquet di Xiaogan Feng, con la bella Ziyi Zhang nella parte di un´imperatrice. Ispirato all´”Amleto” shakespeariano, il film racconta la fine di un impero, all´incrocio tra destino e vendetta, nella Cina del decimo secolo.
Promettenti altri titoli del repertorio noir, sempre molto frequentato dagli orientali. Oltre al film di Johnnie To, vi rientrano il cinese Rob-B-Hood di Benny Chan, storia di un giocatore d´azzardo oberato di debiti (lo interpreta la star di arti marziali Jackie Chan) che rapisce un bambino, ma finisce per proteggerlo; il giapponese Retribution di Kiyoshi Kurosawa, dove un detective, perseguitato dall´immagine di una donna in rosso, comincia a sospettare di essere lui il serial killer che sta inseguendo; il coreano The city of violence di Ryoo Seung-wan, regista spesso accostato a Tarantino, in cui un altro detective indaga sulla morte di un amico.
Infine, a ribadire che tutto il mondo è paese, Free floating di Boris Khlebnikov (Orizzonti) è imperniato sulle difficoltà di un giovane russo a trovare lavoro. Fra i tanti titoli che incuriosiscono, restano da segnalare almeno i due più bizzarri. Entrambi fuori concorso, s´intitolano Summer love e Have you another apple? Il primo, polacco, si presenta come un western: in una tranquilla cittadina, la vita cambia quando arriva uno straniero assieme a un uomo ricercato (lo interpreta l´americano Val Kilmer). L´altro ci viene annunciato come una sorta di “Mad Max” proveniente dall´Iran, pieno di colpi di scena e sequenze spettacolari, con cui il cinema iraniano s´avventura nel repertorio del film d´azione. Anche se gli scenari apocalittici da dopo-bomba appaiono, nel caso, particolarmente sinistri.

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