Succede ogni 28 anni di avere Saturno contro, era una vera occasione»
Ambra Angiolini, 29 anni Ha due figli con Francesco Renga: Jolanda di due anni e Leonardo, nato nel maggio scorso
«Mi hanno detto di aspettare dopo la metà di agosto per iniziare il nuovo film perché avevo gli astri nemici. Ho obbedito, ho rimandato al 28. Ed ho scelto un titolo in omaggio astrologico: Saturno contro. Succede ogni 28 anni di avere Saturno contro, era un’occasione». Per Ferzan Ozpetek, acquario, classe ’59, fan dei segni senza esagerare, girare questa storia corale di amici trentenni e quarantenni, è come tornare a casa. «Tornare ai sentimenti collettivi delle Fate ignoranti e della Finestra di fronte. Mi emoziono e mi commuovo con le gioie e i dolori della gente, così mi sono ispirato ai miei amici. Che mi dicono: quando vuoi fare l’intellettuale a tutti i costi parli solo a pochi, ma se ti metti nella mentalità della servetta, allora arrivi a tutti, in modo trasversale. E il mio analista conferma: titolo perfetto, entra diretto nel cuore della gente. E’ vero, in Cuore sacro parlavo di una società di ricconi che non conosco: torno a casa».
La casa del film scritto come sempre con Gianni Romoli che lo produce con Tilde Corsi per la distribuzione Medusa, è popolata dai sentimenti «trasversali» del regista. «Ho passato una crisi, ho messo in discussione gli amici, pur continuando a cucinare ogni week end per loro come faccio da anni. Avere Saturno contro vuol dire essere obbligato a ragionare, a guardarti dentro: perdi un po’ di leggerezza ma rimane l’essenziale, via i rami secchi, si fa pulizia. Ho avuto offerte americane, ero tentato di fare il figliol prodigo in Turchia, intanto mettevo tutto in discussione. Così abbiamo deciso che era proprio questo il soggetto: la discussione dei sentimenti, dei valori, anche dell’amicizia e anche la malinconia e la paura che abbiamo tutti, la sensazione che la vita va via veloce, permetta la banalità».
Ozpetek teme di essere ora troppo contento, troppo Saturno a favore: «Mai avuto un cast così straordinario, della storia sono contento, mi commuovo da solo, i personaggi sono bellissimi, vorrei farli tutti io». Ha scelto invece una compagnia di amici come la Buy, Accorsi e la fidata Serra Yilmaz, che però avrà una nuova veste; ma anche new entry come l’adorata Ambra Angiolini, quasi deb «nel ruolo dell’ amica che vorrei, una disgraziata casinista che fa guai senza volerlo. Rappresenta il clan dei trentenni contro quello dei quarantenni». E poi Pierfrancesco Favino, Lunetta Savino, Isabella Ferrari nel ruolo speciale di una fiorista, Milena Vukotich nel ruolo di un’infermiera e il giovane Luca Argentero reduce da un «Grande fratello». E’ lui che mette tutto in discussione. «E’ un gruppo variamente assortito, come nelle Fate, in cui alcuni credo che si riconosceranno, tutti egualmente insoddisfatti e pieni di domande diverse secondo l’età. Ieri sulla terrazza dell’altro film era diverso, eravamo tutti mine vaganti, oggi ci chiediamo che farcene delle soddisfazioni raggiunte, del lavoro, degli affetti conquistati. C’è un momento in cui chiedi che t’importa».
Il catalogo dei tipi è questo: la Buy è una psichiatra di quelle che aiutano a smettere di fumare, come è successo a Ferzan 11 mesi fa, parlandoti per 6 ore dei danni delle sigarette e permettendone una ogni 45 minuti, secondo una cura inglese. E’ sposata ad Accorsi, bancario che sente i malesseri dell’età, e il loro amico del cuore è Favino, lo scrittore di favole. Traslochi sentimentali? Ottimi e abbondanti, promette il regista che ha un suo copyright casalingo della commozione, degli amori in corso: «Niente scene di sesso esplicito, non sono capace, per me il sesso è nascosto negli occhi delle persone». Si piangerà? «Un poco, ma anche si sorride, ci si riconosce. Io sto con la gente normale, provo i suoi sentimenti». E alla fine? «Si saprà che cosa ha provocato cosa: a me piace scoprire le ragioni profonde delle emozioni. E’ la vita, e mi diverte ogni volta vedere come si trasforma a vista nel cinema».