IN un film di college per ragazzi, la scuola è la American Eagle Christian High School, così «Saved!» (il titolo, «Salvàti!», ha significato religioso) di Brian Dannelly divrenta una commedia umoristicamente anticattolica: niente di che ma il genere è molto raro, non si vedeva nulla di simile dal 1979 di «Brian di Nazareth» dei Monty Phyton, diretto da Terry Jones e prodotto da George Harrison, che era molto più bello ma dello stesso spirito.
La statua di Gesù tiene in mano lo skate board, pronta al gioco. I Gioielli Cristiani sono un’associazione di propagandiste della fede. Una ragazza che rischia di affogare in piscina viene salvata da Gesù che si rivela buon nuotatore subacqueo, nonostante l’impiccio della corona di spine. Una si pavoneggia: «Sono davvero Gesucentrica». «Voi siete i soldati di Gesù», informa il sacerdote, e la replica intimorita è: «Dobbiamo sparare?». I Peccatori vengono inviati in una Casa del Perdono, una specie di prigione dove si divertono molto (sono quasi tutti gay). Purtroppo ci sono anche i cattivi che affermano «Ho deciso di dedicare la mia vita a Satana»: se una buona ammonisce «Lo sai che il fumo passivo uccide?», «Ci contavo» è la risposta della cattiva fumatrice.
La commedia satireggia l’intolleranza religiosa, ma anche il pregiudizio nei confronti dei diversi. Una ragazza che ha appena scoperto d’essere innamorata di un gay riceve istruzioni da Gesù che le raccomanda di «fare di tutto per salvarlo»: lei ci fa l’amore, resta incinta e si ritrova nel gruppo degli emarginati della scuola (Macaulay Culkin in sedia a rotelle, una solitaria ribelle di origini ebraiche, il figlio del preside). Insieme, gli outsider cercano di cavarsela nella scuola punitiva e infida, combattere chi li disprezza, trovare da soli la fede in modi e luoghi inaspettati, prendere il diploma, essere salvati grazie alla grande domanda: «Perchè Gesù ci avrebbe creati così diversi, se voleva che fossimo tutti uguali?»
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