Dalla rassegna stampa Cinema

Quando la Monroe era solo Norma Jean

…Tra i primi piani del bellissimo prigioniero, interpretato da Lucien Sénémaud che nella realtà era il giovane amante del regista, e piccoli squarci di amore omosessuale rappresentato simbolicamente da caldi abbracci di corpi nudi che intervallano la narrazione vera e propria, il film di Genet, …

Cinema. Al Cineforum Alto Vicentino i primi provini

Schio. Come per magia, la Sala Calendoli del Teatro Civico di Schio si è trasformata nei giorni scorsi, soltanto per qualche ora, in una sala a luci rosse. Per concludere in modo originale la stagione estiva il Cineforum Alto Vicentino ha infatti offerto un’interessante panoramica del cinema muto erotico degli esordi. Suddiviso in tre momenti, molto diversi tra loro, per genere, tono ed intensità emotiva, l’appuntamento è stato inaugurato dal primo provino di Marilyn Monroe, per concludersi con degli allegri cartoni animati, a sfondo ironico-sessuale.
Proiettata sullo schermo l’immagine di una Marilyn alle prime armi (quando, nel 1948,era ancora Norma Jean Baker Mortenson) è il ritratto irriconoscibile di una giovinetta che impara a conoscere il prezzo del successo. Mentre la camera la segue e si appoggia morbidamente su ogni curva del corpo, Marilyn svela, a poco, a poco, ogni parte segreta, mentre con le mani gioca prima con una mela, dai richiami biblici dell’Eva del peccato originale, e poi con una lattina di Coca Cola. Tra pose da diva di altri tempi che hanno ispirato poi diverse campagne pubblicitarie della nota bibita americana e non solo, la futura star si lascia ingenuamente riprendere in ogni suo angolo di splendore.
Ad accompagnare musicalmente gli attimi di questa messa a nudo che oramai non scandalizza nessuno è stato Gianni Bertoncini. Spezzoni di un’intervista fatta alla diva, voci di anchorman che commentano l’assassino di John Kennedy e altri suoni provenienti dagli States costituivano il mosaico sonoro creato per l’occasione dal batterista vicentino che, con il supporto del computer, ha ricreato un’atmosfera a stelle e strisce.
Molto meno leggero e dagli esiti notevolmente drammatici, il film di Jean Genet, “Un chant d’amour”, che ha fatto seguito alla proiezione dell’esordio della Monroe. Influenzato dall’opera degli amici Jean Paul Sartre e Jean Cocteau, Genet incarna la figura dell’ intellettuale maledetto. Probabilmente dall’esperienza diretta della prigione, conseguenza di una vita di stenti e piccoli furti, il letterato francese ha preso spunto per questo delicato ritratto di un amore impossibile tra galeotti. Separati dalle sbarre di ogni cella, a questi carcerati in preda ad una fortissima passione non resta che abbandonarsi alla fantasia. Unico punto di contatto tra i due innamorati sembra essere un buchetto nella parete in cui far passare un filo di canna di bambù su cui soffiare, da una stanza all’altra, il fumo di sigaretta.
Tra i primi piani del bellissimo prigioniero, interpretato da Lucien Sénémaud che nella realtà era il giovane amante del regista, e piccoli squarci di amore omosessuale rappresentato simbolicamente da caldi abbracci di corpi nudi che intervallano la narrazione vera e propria, il film di Genet, in meno di mezz’ora, tocca il pubblico con una storia di repressione e amore che, senza paura, presenta con lirismo il tabù della diversità sessuale, di cui, ancora oggi in certi ambienti, si deve parlare sottovoce.
A tutto volume invece, lo “Stand Hard 3io” ha sottolineato con grande forza le scene del filmato, dando quasi una voce ai personaggi. Con Bertoncini, Alfonso Santimone al pianoforte, Alessandro Fedrigo al basso e Marcello Allulli al sax hanno creato un perfetto sottofondo alle visioni di Genet, accompagnando la narrazione in modo indiavolato nei tratti più densi di significato e stemperando la tensione delle scorci più lieti e sognanti.
Come conclusione spensierata della serata, sono stati proposti due spassosi cartoni animati, a sfondo sessuale. Con “Buried treasures”, realizzato nel 1929, e “The further adventures of super screw”, del 1965, si è conclusa allegramente la rassegna estiva del Cineforum Alto Vicentino, registrando un pienone alla Calendoli di buon auspicio per l’inizio della stagione invernale che il 21 settembre inizierà con la proiezione di Big Fish al cinema Pasubio.

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