Sognando Beckham

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Sognando Beckham

Film di grande successo in patria e ovunque è una piacevole (fin troppo) commedia che affronta in modo molto garbato e corretto le tematiche interrazziali, non trascurando cenni a problematiche di omosessualità (il migliore amico della protagonista è un gay velato, che soffre di questa condizione, e la migliore amica della protagonista viene creduta lesbica dai suoi genitori per quasi tutto il film). Indimenticabili gli occhi di Jonathan Rhys-Meyers (l’allenatore sportivo). Film accattivante che però, dopo Billy Elliot, poco aggiunge al problema delle discriminazioni sportive. Comunque divertente e rassicurante.

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7 commenti

  1. zonavenerdi

    Questo film è la dimostrazione di come si possa parlare di cose pesanti in modo molto leggero. In questo film trapelavo gli stessi pregiudizi al di là delle culture. Ad entrambe le madri non piace che la propria figlia giochi a calcio; entrambi i padri sono inizialmente contrari, ma poi facilitano la propria figlia ecc. Bel film, davvero ben fatto …

  2. Skippy'90

    Non so quante volte avrò visto questa commedia! Frizzante, ironica e con un’ambientazione realista. I temi dell’amicizia tra ragazze, il calcio femminile, i pregiudizi sulla cultura, il sesso e l’omosessualità ribaltati sfacciatamente alla grande(come non farsi mille risate di fronte alla madre di Jules che la crede lesbica solo perché maschiaccio e con un’amica del cuore? Per poi vederla giustificarsi a stento.). Mitico. Voto :8

  3. Molto carino, affronta i temi che propone con buon piglio, semplice, ma non banalizza gli argomenti che emergono in più circostanze. Brava la regista a fare un film leggero, ma non banale.

  4. Consigliato ai ragazzi che vogliono introdurre il discorso della diversità ai propri genitori e famiglia. Può essere un primo passo per rompere il ghiaccio ed affrontare il tema della diversità e la sua accettazione. Divertente e ben fatto.

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Jess sogna Beckham. Non perché voglia esserne la fidanzata, Jess vuole essere proprio come lui. Tirare le punizioni come lui, risolvere le partite con un colpo di tacco, infilare la palla nel sette come solo lui sa fare. Ma i sogni di Jess, che all’anagrafe fa Jessbinder, sono destinati a naufragare sotto le pressioni di una famiglia indiana tradizionalista, che vorrebbe una figlia devota al marito che sappia cucinare il Chapatti. Il mega ritratto del guru in salotto sembra ammonire: il calcio non solo è roba da maschi, ma è soprattutto roba da inglesi. Non se parla, quindi. Questa è la risposta della famiglia di Jess alla ragazza che voleva essere Beckham. Ma a incoraggiare Jess ci sarà Jules, una ragazza bionda e magra che la convince a iscriversi (di nascosto dalla famiglia) nella squadra del campionato femminile locale.
Anche per Jules la via del calcio è una strada in salita: la madre preferirebbe i push up ai top sportivi e vorrebbe una figlia vestita in modo femminile e sensuale. Ma Jules ai tacchi preferisce i tacchetti degli scarpini da calcio, così come Jess preferisce i pantaloncini al più tradizionale sari.
Le due ragazze iniziano la loro avventura nel campionato. Vincono, segnano tanti gol, portano in alto la squadra. La loro amicizia si intensifica, così come la sintonia sotto porta. Ma a dividere le strade delle due ragazze ci sarà un uomo, il bell’allenatore irlandese (Jonathan Rhys Meyers, già visto in Velvet Goldmine) di cui entrambe si innamorano. E la famiglia di Jess, che torna alla carica dopo aver scoperto che la ragazza ha mentito.

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