Sherlock Holmes - Gioco di ombre

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Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Quando il Principe d’Austria viene trovato morto, tutte le prove raccolte indicano come causa della morte il suicidio. Eppure Sherlock Holmes deduce che il Principe è stato vittima di un omicidio – omicidio che è soltanto il primo pezzo di un puzzle ben più grande e sinistro messo a punto dal Professor Moriarty. Holmes arriva così ad un club per gentiluomini, dove, insieme al fratello Mycroft Holmes, festeggia l’addio al celibato di Watson e incontra Sim, una zingara cartomante a cui salva la vita… “Questa seconda avventura parte un po’ in sordina riportandoci esattamente nella stessa situazione della prima avventura. Il Dottor Watson, cioè Jude Law, si deve sposare e Sherlock Holmes continua a deviarlo verso incredibili avventure. Ma quando partono i titoli di testa ci siamo liberati (per sempre?) dell’ingombrante presenza femminile di Irene Adler, la bella Rachel McAdams, e è già entrato in scena il gigantesco professor Moriarty di Jared Harris. Con l’arrivo di un grande cattivo, e poi con quello del raffinato e stravagante fratello di Sherlock, Mycroft, interpretato da Stephen Fry giustamente come una piccola variazione del suo Oscar Wilde, il film prende quota in un crescendo particolarmente riuscito. Il film si gioca tutto sui rapporti fra i personaggi maschili, sul rapporto decisamente amoroso fra Holmes e Watson, sì il dottore si è sposato, ma Holmes lo trascinerà via vestito addirittura da donna proprio durante la sua prima notte delle nozze. E sul rapporto specchiante con Moriarty, interpretato con grande intelligenza dal figlio di Richard Harris, Jared, che si impone qui come uno dei più grandi cattivi mai visti al cinema in questi anni. Ritchie arriva fino a farli cantare in tedesco “La trota” di Schubert (ma chi sarà il cacciatore e chi la trota tra Holmes e Moriarty?). La normalità omosessuale di Mycroft Holmes, fratello di Sherlock, interpretato da Stephen Fry come un divertissment sul suo personaggio, chiude in qualche modo ogni possibilità all’universo femminile di entrare nel gioco del film. Watson adora essere rapito da Holmes e portato nel mondo dell’avventura, Moriarty vede come unico scontro possibile il confronto intellettuale con Holmes, la loro continua partita a scacchi che non finirà certo con questo episodio…” (M. Giusti, Dagospia)

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Questo film al box office

Settimana Posizione Incassi week end Media per sala
dal 27/01/2012 al 29/01/2012 19 35.707 1.785
dal 20/01/2012 al 22/01/2012 13 148.231 1.976
dal 13/01/2012 al 15/01/2012 5 491.366 2.030
dal 6/01/2012 al 8/01/2012 5 1.469.500 3.664
dal 30/12/2011 al 1/01/2012 2 2.263.343 3.849
dal 23/12/2011 al 25/12/2011 1 2.434.445 4.355
dal 16/12/2011 al 18/12/2011 1 3.470.177 6.297

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3 commenti

  1. zonavenerdi

    Concordo con chi ha scritto prima di me. Effettivamente è un film noioso, mi attendevo di più. Il cast è eccezionale e la storia di partenza è nota e poteva essere ricca di spunti, ma il risultato davvero non sembra un granchè…

  2. Ok, che il subtext del rapporto tra Holmes e Watson sia un amore omosessuale è chiaro, nel film, ma anche nei romanzi, suvvia! Detto questo, il film non ha nient’altro di particolarmente interessante (ammesso che ciò possa essere definito tale). Decisamente è molto meno accattivante del primo, e certamente rischia più volte di scadere nella banalità.

  3. thediamondwink

    onestamente mi ha annoiato alla grande, stavo per addormentarmi. Grosse aspettative, dopo la prima pellicola, non hanno portato a niente di nuovo in questo lungometraggio targato Ritchie. La solita minestra, niente di rilevante, nemmeno nella trama, ma adoro l’interpretazione di Robert Downey Jr, molto divertente! Di gay non ci ho trovato niente, ad esclusione di un travestimento a metà film.

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Varie

Robert Downey Jr. reprises his role as the world’s most famous detective, Sherlock Holmes, and Jude Law returns as his friend and colleague, Dr. Watson, in “Sherlock Holmes: A Game of Shadows.” Sherlock Holmes has always been the smartest man in the room…until now. There is a new criminal mastermind at large—Professor James Moriarty (Jared Harris)—and not only is he Holmes’ intellectual equal, but his capacity for evil, coupled with a complete lack of conscience, may give him an advantage over the renowned detective.
Around the globe, headlines break the news: a scandal takes down an Indian cotton tycoon; a Chinese opium trader dies of an apparent overdose; bombings in Strasbourg and Vienna; the death of an American steel magnate… No one sees the connective thread between these seemingly random events—no one, that is, except the great Sherlock Holmes, who has discerned a deliberate web of death and destruction. At its center sits a singularly sinister spider: Moriarty.
Holmes’ investigation into Moriarty’s plot becomes more dangerous as it leads him and Watson out of London to France, Germany and finally Switzerland. But the cunning Moriarty is always one step ahead, and moving perilously close to completing his ominous plan. If he succeeds, it will not only bring him immense wealth and power but alter the course of history.

CRITICA:

Ispirato al fumetto di Lionel Wigra, ecco il sequel semi-gay delle neoavventure di Holmes e Watson, questa volta contro l’arcinemico, il prof. Moriarty. Siamo nel 1891. La misoginia di Doyle, incolpevole, ma sempre ispiratore, ha travolto la nuova coppia di sceneggiatori (Kieran Mulroney e sua moglie Michele) che si sbarazzano di donne, zingare o meno, con non chalance. Ritmo e sviluppo visuale sono da videogame. L’aspetto più divertente è nei travestimenti di Sherlock Holmes magnifici quando si mimetizza nell’ambiente circostante. Bisogna abbandonarsi al flusso Guy Ritchie e al duetto giocoso Downey jr-Law, più Stephen Fry l’ imperturbabile fratello di Holmes. (A. Catacchio, Il Manifesto – voto 3/4)

Più schizzato che mai, Sherlock Holmes deve sventare i complotti del perfido professor Moriarty che, mediante attentati dinamitardi, vuole anticipare lo scoppio della prima guerra mondiale. Obiettivo: fare i miliardi vendendo cannoni e bende per i feriti. Non riesce, invece, a sventare le nozze del dottor Watson. La seconda puntata delle avventure del celebre investigatore (e c´è da scommettere che ne vedremo altre) in versione post-postmoderna offre allo stordito spettatore un´overdose di tutto: effetti speciali al servizio degli scenari d´epoca; combattimenti sanguinosi per arti marziali, armi da fuoco e lame; humour britannico; impulsi omofili di Sherlock nei confronti dell´amico dottore. Tanto da indurre il detective a mostrarsi “en travesti”, col rischio di alienarsi i lettori più ortodossi di Doyle. I quali – del resto – non avrebbero mai immaginato il loro eroe traghettato in una serie di blockbuster pieni di clamore e di furia, molto più simile a un´avventura di 007 che a un classico “giallo”. Si unisce alla compagnia Noomi Rapace in costume da zingara. (R. Nepoti, La Repubblica – vot 3,5/6)

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