I Ragazzi stanno bene

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I Ragazzi stanno bene

Dalla regista di High Art e Laurel Canyon una vibrante storia su una famiglia moderna. Insieme da diversi anni la coppia di lesbiche Nic e Jules (Julianne Moore e Annette Bening) si ritrovano oggi con una bella famiglia composta da loro e da due figli, la diciottenne Joni e il più giovane Laser (Mia Wasikowska e Josh Hutcherson) avuti con l’inseminazione artificiale, a vivere in un confortevole bungalow artigianale a Los Angeles. Mentre Joni si sta preparando a frequentare il college, suo fratello Laser continua ad assillarla perchè l’aiuti nella ricerca del padre biologico, che hanno appena scoperto essere il medesimo per entrambi. Andando contro alle sue convinzioni, Joni si lascia convincere a telefonare alla banca del seme, costringendola a rivolgersi al padre biologico Paul (Mark Ruffalo) per chiedergli se vuole incontrare sua figlia. Paul, un personaggio abbastanza sui generis, risponderà di sì ed entrerà nella vita della felice famiglia portando un assoluto scompiglio. Cholodenko dimostra ancora una volta la sua prodigiosa abilità nell’indagare sotto le apparenze della quotidianità per portare alla luce la vulnerabilità umana.

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Questo film al box office

Settimana Posizione Incassi week end Media per sala
dal 8/04/2011 al 10/04/2011 18 26.812 788
dal 1/04/2011 al 3/04/2011 19 54.915 1.193
dal 25/03/2011 al 27/03/2011 15 132.388 1.634
dal 18/03/2011 al 20/03/2011 10 226.638 1.873
dal 1/03/2011 al 13/03/2011 8 416.853 3.361

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49 commenti

  1. Skippy'90

    Ho trovato questo film, nonostante l’intento da cinema indipendente su temi portanti alcuni trattati bene, molto scorretto sul tradimento di una delle due con l’inseminatore artificiale e troppo stereotipato sulla coppia lesbica. Voto: 5

  2. Che palle di film!!! Julianne Moore che interpreta una donna evidentemente insoddisfatta del suo rapporto con la compagna coglie l’occasione, vuoi anche per implicazioni emotive, per cornificarla gettandosi fra le braccia del padre biologico dei figli. Mark Ruffalo che interpreta per l’appunto il padre dei ragazzi e’ sospeso fra il “che ci faccio io qui” e boom sento il richiamo del sangue. Annette Bening che disegna lo stereotipo della lesbica inacidita pronta a difendere il proprio orticello. Il senso di tutto cio’? La regista aveva fatto centro con High Art, film non pretenzioso pregno di una propria intensita’, a differenza di questo American Beauty malriuscito.

  3. zonavenerdi

    Cara Cinzia, se per te un film istruttivo per le lesbiche vuol dire vedere due donne che fanno sesso, hai ragione: questo film è “non molto interessante per un pubblico lesbico”.

  4. film istruttivo per il grande pubblico, ma non molto interessante per un pubblico lesbico. decisamente inutile anzi un po’ fastidiosa l’insitenza sulla scena di sesso etero, e la ridolizzazione della scena a letto tra le due protagoniste. Entrambe decisamnete centrate su un immaginario decisamente poco lesbico, cosa inadeguato se di una coppia lesbica si voleva, tra le altre cose, raccontare la storia.

  5. zonavenerdi

    Decisamente un film sulla famiglia gay. Sicuramente non piacerà a chi crede che due persone dello stesso sesso non possano crescere dei figli (… e in Italia purtroppo siamo indietro). Ma non è un film scontato e quando sembra farti pensare che inevitabilmente la famiglia si scomporrà con l’innamoramento di Jules e Paul (il padre biologico), ecco che interviene Nic che con forza fa tornare tutto alla normalità. La morale è che una famiglia con genitori omosessuali è una famiglia normale come tutte le altre con i suoi pregi e i suoi difetti; i suoi alti e bassi. Ma soprattutto che una coppia lesbica (o gay che sia) può benissimo crescere dei figli e che per far ciò non serve per forza una figura materna e una paterna, ma semplicemente due persone che insieme fanno un progetto di vita. Alla faccia di Giovanardi e della Binetti.

  6. Un pò deludente, mi aspettavo più romanticismo e meno commedia, mi sembra che la coppia lesbica sia un pò stereotipata,la conclusione troppo semplice, ma comunque si può guardare anche se non si è d’accordo sui “pasticci” biologici… ognuno nella vita può fare ciò che vuole senza però farsi prendere la mano dall’egoismo…, voto 6.

  7. regina77

    Condivido i commenti precedenti: molto scontato e non di ottimo gusto il flirt con il padre biologico.. Film pregevole in ogni caso, soprattutto per il messaggio di “normalità” che viene lanciato rispetto a una famiglia come questa…che da noi, la nostra generazione, non vedrà mai!

  8. Due splendide attrici, un bravo attore , un film assolutamente tradizionale nella casistica della vita di famiglia americana , solo che i genitori sono due lesbiche. Al di la di questo mi ha colpito il fatto che sta diventando consuetudine nei film rivolti al grande pubblico (quindi principalmente etero)che se c’è un tradimento tra una coppia gay il partner debba essere dell’altro sesso. Il fatto è , credo , assolutamente marginale nella realtà della vita gay ma credo pure che per gli eterosessuali sia un ammiccamento che facilita l’accettazione di una famiglia diversa. Speriamo sia solo un vezzo momentaneo. Diversamente saremmo ancora di fronte al rifiuto di accettare completamente la realtà omosessuale. Voto 7.

  9. msSchneeheide

    Carino. L’ho visto al cinema, per Julianne Moore più che altro, però è vero che se n’era parlato molto prima.
    Da cui le aspettative non del tutto soddisfatte.
    Mi hanno infastidito a volte il personaggio di Jules e il suo comportamento, e anche quello di Nic (e il padre biologico che non si realizza che sta rovinando una famiglia, solo perché basata su due donne). Ma non sono questi particolari il problema del film direi; è qualcosa di più generale.
    Però ho veramente apprezzato la presentazione di una famiglia con genitori omosessuali come normale, cioè con i problemi che possono avere tutti, le sue crisi, l’usura del tempo. Non credo sia stato fatto prima, no?, mentre pellicole di questo genere su questi aspetti della vita delle coppie etero (la stanchezza, la routine, un po’ di malinconia o nostalgia) ce ne sono.
    Insomma, un film che si può vedere e secondo me vale per il motivo detto ora, anche se in generale lascia magari un po’ perplessi

  10. Non ho letto tutti i commenti, ma concordo con quelli che ho sbirciato. L’aspettativa per questo film era talmente alta che mi ha deluso. L’ho visto a pochi giorni dall’uscita in lingua originale ed è stato noioso e lento. Lo consiglierei per passare il tempo, ma solo in casi estremi.

  11. reader81

    Io il film l’ho trovato buono, sicuramente sopra la media delle pellicole a tema e non.
    Ho avuto modo di vederlo al cinema in lingua originale, e poi sul pc doppiato.
    La sceneggiatura è credibile, ed è proprio questo che lo rende un film degno di nota. Non ho interpretato invece come “scivolone”, il tradimento della Moore con il padre biologico. Bisogna rendersi conto che il legame tra i 2 va molto più aldilà del fatto di essere un uomo e una donna. Esso è dato dalla genitorialità che rappresenta l’ elemento imprescindibile di tutto quanto il film.
    Devo dire anzi, che il ritratto di famiglia lesbica, è stato molto apprezzato dal sottoscritto, anche se qui in Italia è lontano anni luce.

  12. @istintosegreto: carino a preoccuparti x noi lelle ma…credimi…non ce n’è motivo…lasciamo pure che gli sceneggiatori diano libero sfogo alla loro più fervida immaginazione…magari qualche etero ci casca 😉

  13. istintosegreto

    Un ragazzino quindicenne alla disperata ricerca di una figura maschile. Una ragazzina diciottenne che crede di poterne fare a meno, ma presto cambia idea. Una madre lesbica che ha bisogno di un maschio che la faccia sentire veramente donna (leggasi: “la scopi alla grande”). Una seconda madre lesbica che si comporta come l’uomo di casa, ma si eccita guardando porno gay. Il tutto presentato con una sceneggiatura brillante e interpreti di alta classe. Essendo gay sottoscrivo in pieno questa necessità di maschio, e mi godo l’allegria che i bisticci di questa famiglia non convenzionale riescono a infondere. Se fossi lesbica invece sarei presa da un certo giramento di ovaie.

  14. Ho visto il film e devo dire che è interpretato meravigliosamente , ottimi gli attori e la trama non è scontata e banale .
    Un consiglio guardatelo anche in DVD se non lo avete visto al cinema.

  15. gusvansantboy

    Il film coniuga furbamente l’estetica del cinema indipendente o d’essai con un tipo di cinema mainstreem borghese commerciale. All’inizio si pensa a Van Sant, Araki, Clark, Solondz e invece ci ritroviamo in una sit-com di lusso. L’intento propagandistico è scoperto: mostrare che le famiglie amministrate da genitori omosessuali sono del tutto analoghe a quelle con genitori eterosessuali. Noia. Il film è chiaramente rivolto al pubblico degli etero repressi. Tuttavia, la sceneggiatura, mai banale anche se scandita da situazioni convenzionali (mutuate dall’eterosessualità), è sapientemente articolata. La direzione degli attori è al disopra dello standard. La scrittura concede, sì, qualche dubbio sull’importanza della presenza di un padre nell’educazione dei figli ma spiega anche che il maschio, oggi, è incapace di esprimere correttamente il desiderio latente di instaurare e mantenere relazioni affettive. E ne soffre. Il suo aspetto seducente è una maschera ingannevole.

  16. cielochiaro

    Finalmente sono riuscita a vederlo. Veramente un bel film! Quando esci ti resta dentro non il fatto che fosse una famiglia con due madri, ma una famiglia con i problemi comuni di tutte. Un matrimonio lungo che ha alti e bassi e due figli abbastanza grandi da cominciare ad avere desideri propri…Mi sono riconosciuta, è stato molto divertente vedere situazioni e sentimenti provati riprodotti sullo schermo.

  17. roceck

    Un film sulla famiglia e il rapporto amoroso. Gioie e dolori. Le due tematiche principali sono le difficoltà di una coppia che affronta l’usura del tempo del rapporto amoroso e i problemi che i genitori incontrano quando i figli crescono e si formano una personalità propria ed autonoma. Ma su tutto aleggia il desiderio di due donne assetate di prole. Come reagiranno quando sulla porta di casa si presenterà il donatore del seme tornato dal passato ? E come reagiranno i figli alla scoperta del loro padre naturale ?
    Andate a vedere il film ! Ma personalmente il modo in cui è stato trattato il fustacchione non mi è affatto garbato !

  18. raven

    come il vino che bevono le protagoniste e sopratutto la sanguigna Nic questo film possiede tutte le qualità e gli equilibri per farti sentire bene. Un film che senti vero (ho pianto, ho riso, sbuffato e trepidato) e fresco (dove sono gli sterotipi di cui parlano negli altri commenti?). Non volevo neanche vederlo e mi ha sorpreso.
    La Cholodenko fa esplodere tutte le contraddizioni di una famiglia di lesbiche per ricomporre un’unita di affetti e relazioni più forte e adeguata ai nuovi tempi. Emblematica la scena finale di Joni, ormai matura. Tutto tiene e si colora grazie soprattutto alle due attrici protagoniste Julianne Moore e Annette Bening e a tutti agli attori in generale.
    Per me 10

  19. luacheia

    il film racconta storie di vita che accadono, e se gli stereotipi qualche volta costeggiano la realtà forse è colpa di noi stesse/i che li facciamo vivere.
    la cholodenko è lella, e come tale conosce bene qualche nostra debolezza… chi come me ha in casa ed ha visto high art e laurel canyon capisce che con noi lelle non ci va tanto leggera…

  20. roberto67

    Un bel film, con argomenti e situazioni “politicamente scorretti” e quindi sorprendente per una produzione americana. Bravi gli attori. Su tutti Mark Ruffalo (in versione originale per non perdere la sua parlata biascicata): per l’intero film non si capisce se il suo Paul sia uno stupido, se finge di esserlo o se è solo estremamente affascinante. Agli Oscar tifiamo per lui.

  21. Io l’ho visto in lingua originale quindi in anteprima rispetto agli altri italiani, comunque un film molto carino soprattutto per la bellezza e la tenerezza della storia dei due ragazzi che cercano il padre biologico. Come sempre, il titolo stona tantissimo in italiano.

  22. Non è uscito, ma già da anni si trova su internet, in lingua originale e non solo.. Anch’io l’ho già visto.. La Lucky Red ha perso troppo tempo, doveva distribuirlo prima. Secondo me tanti l’hanno già visto, non penso avrà successo quando uscirà al cine in Italia

  23. De La Croix

    Sono appena uscito dal cinema e devo dire che come film l’ho trovato offensivo. La Moore che ha fatto un gran parlare di Berlusconi e del suo essere omofobo (e chi le dà torto) e poi in un film perpetua lo stereotipo che le donne gay prima o poi tornano dagli uomini perchè senza “tu-sai-cosa” non possono stare. Non conta aver tirato su una famiglia per anni, avere due figli…naaa! Addirittura nel vederlo esclama “Oh Hellooo!” come se non aspettasse altro da anni. Tradimento? Certo che esiste, ma perchè non tradire con un’altra donna? Io lo so che non è il cinema che deve risolvere i casini degli omosessuali di tutto il mondo, ma continuare a dare vita ai soliti classici stereotipi di donne gay che poi vanno con un uomo appena possono, uomini gay che non sanno tenerselo nei pantaloni e uomini etero che si fingono gay per avere una donna…allora non se ne esce più! E al di là di questo devo dire che la trama non ha nulla di nuovo e non sorprende di certo.

  24. terzopiano

    Un film commovente, mai noioso, divertente ch mette in scena un famiglia “nuova”, intelligente, moderna, mai banale. Per lesbiche, ma anche per noi gay. Ho pianto. Vedetelo assolutamente.

  25. marediguai

    Film molto carino! La descrizione della coppia lesbica acuta nel tratteggiare quelgi elementi che sono poi spesso usati anche all’interno della comunità LGBT per amorevoli sfottò: l’uso del porno, la loro cerebralità, il loro voler discutere sempre e su tutto… ma anche preciso nel cogliere la loro profonda umanità. Azzeccata anche la descrizione del “maschio” donatore, sexy ed affascinante, ma anche pasticcione e spesso egoista. Film che appassiona ed emoziona…

  26. X gli omosessuali che votano il <<partito dell’amore>>: Il Giornale ha preso a chiamare pederasti gli omosessuali, addirittura finocchie le lesbiche. Ne sa qualcosa l’attrice americana Julianne Moore, sfottuta da Cinzia Romani per aver interpretato un film, “I ragazzi stanno bene”, nel quale è una mamma lesbica che ha tirato su due figli insieme alla sua compagna

  27. grandejoe

    Pur avendo incassato discretamente (20 mln $) per il costo complessivo (4 mln $) rimane pur sempre un film di nicchia. La scelta di mandarlo al massacro il 3/12 p.v. la dice lunga sulle capacità manageriali di tante distribuzioni (la LR è quella che tanto ha fatto e ha mandato al macello film come EL ORFANATO, THE MIST, THE WRESTLER e I LOVE YOU PHILLIP MORRIS).

  28. Uscirà nelle solite tre sale in tutta italia, 1 a milano e le altre 2 a roma, come è accaduto altre volte.NOn ci sono le sale che li proiettano!Brescia ha 20 sale dove proiettano soltanto 7 o 8 titoli alla settimana.

  29. Che peccato.. Io rischio pure di non poterlo vedere, perché nella mia città il cinema che di solito programma film del genere è ancora in ferie i primi di settembre.. Infatti l’anno scorso persi il film ”l’amore e basta” per lo stesso motivo, e purtroppo non è ancora uscito in dvd (se mai uscirà!)..

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CRITICA:

“… non c’è una sequenza che non sia prevedibile, tipo quella in cui l’assatanata Jules strappa i pantaloni al nuovo ganzo, sbarrando gli occhi e manifestando un godimento anticipato, neanche Ruffalo fosse diventato il sosia yankee di Rocco Siffredi. Tanto rumore, quattro esageratissime nomination agli Oscar comprese, per nulla. Che bisogno c’era di ingaggiare due lesbiche? La storiella sarebbe stata tranquillamente in piedi anche con una coppia etero, ma sterile. Bah. Buoni sbadigli a tutti.” (M. Bertarelli, Il Giornale)

“…Bisogna però riconoscere a Lisa Chodolenko di aver scritto un testo abbastanza ben calibrato, dando risalti attenti alle personalità dei tre adulti (i due giovani, compresi i loro coetanei, sono piuttosto sfocati) e curando con sapienza le situazioni che le fanno procedere con scioltezza verso il finale, sostenute da dialoghi pronti a scavare nei caratteri, riuscendo spesso a chiarirvi in mezzo sfumature riposte. Gli interpreti concorrono all’impresa grazie ai loro carismi personali. Julianne Moore, specie al momento di lasciarsi coinvolgere nelle pagine eterosessuali; Annette Bening, una Nic con accentuati segni mascolini che però non ne attenuano certi risvolti di sentimenti caldi; Mark Ruffalo, il padre “affittato”, verosimile soprattutto come soddisfatto seduttore, (forse, da ultimo, pentito a metà).” (Il Tempo)

Nic e Jules: coppia lesbica di mezza età con due figli adolescenti, Joni e Laser. Quando Joni compie diciotto anni, Laser gli chiede di scoprire l’identità del padre genetico. Si scopre che questi è Paul, un dongiovanni che gestisce un ristorante a Los Angeles. Quando per caso Nic e Jules vengono a conoscenza del fatto, non resta loro che introdurre Paul nella famiglia. Commedia in stile tradizionale per una storia di famiglie poco tradizionali scritta con gusto e senza “risatine” secondarie. Con Julianne Moore e Annette Bening. (Il Gazzettino)

“…Il perno del film è una famiglia costruita ad hoc da due soggetti non etero che, comunque, la vogliono fortemente. E sono talmente motivati in questo desiderio che supereranno un tradimento per difendere il nucleo dagli agguati esterni, siano pure causati dalla consanguineità. La singolarità sta nella esaltazione dei valori familiari in un contesto biologicamente incompatibile, ed eticamente e giuridicamente non riconosciuto ancora da parecchi stati. Ma proprio in questo sta la forza del film, in cui i protagonisti portano avanti il loro progetto con una coesione che difficilmente si ravvisa anche nelle famiglie tradizionali. Ciò ha ingenerato delle critiche da parte di chi ha visto una esaltazione delle famiglie omosessuali in quanto capaci di mantenere principi più stabili rispetto a quelle tradizionali. In realtà l’affermazione del valore familiare prende nettamente il sopravvento su quello sessuale, mero pretesto narrativo. Cast eccellente (candidatura all’Oscar per i due protagonisti) e sceneggiatura incerta nella parte iniziale e scorrevole nel seguito.” (Mariella Piccione, La Sicilia)

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