Insieme per caso

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Insieme per caso

Dello stesso regista del “Matrimonio del mio migliore amico” questo film, nonostante metta molta carne al fuoco, o forse proprio per questo, non convince e ci lascia completamente insoddisfatti. I temi dell’omofobia, della diversità, dell’omosessualità nascosta, dell’amore gay e della famiglia gay, che probabilmente sono quelli che stanno alla base dellla sceneggiatura, non riescono a definirsi con chiarezza e convinzione perché devono coesistere con molti altri temi (la crisi della famiglia e della terza età, la ricerca dell’amore incondizionato, il coraggio di seguire le proprie idee, ecc.). Anche una strana mescolanza di generi (commedia, grottesco, thriller, farsa) ci ha disorientati e non basta a risollevarci la bravura dei protagonisti tra cui spicca Everett (ormai candidato unico alle parti di gay isterico e nevrotico).

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4 commenti

  1. Ho un debole per questo film, una volta l’anno me lo devo rivedere, lo trovo a dir poco strepitoso. Mi rendo conto che nell’ insieme e’ solo una commediola disimpegnata senza pretese, ma nella sua leggerezza risulta veramente gradevole, soprattutto per passare una serata senza troppi pensieri in compagnia di amici. Quando Rupert Everett con addosso la giacca brillantinata del suo defunto compagno e inseguito dall’ uomo balestra implora Kathy Bates e Meredith Eaton di salvarlo, urlando: “non fatemi morire con questo vestitooooo” rido per tre ore.

  2. zonavenerdi

    Ammetto che il personaggio di Everett è sprecato e che dal compagno di un divo defunto che non ha mai rivelato la propria omosessualità per paura di perdere fans ci si poteva aspettare molto di più. Il personaggio di Grace proprio perchè non ispira fiducia di poter ottenere i propri obiettivi alla fine di rivela il personaggio più tosto …

  3. Jim Puff

    Divertente commedia/farsa che purtroppo nella 2a parte vira alle comiche sempliciotte americane.
    Però si ride e molto: godibilissime le battute al fulmicotone della nana.
    Centrati i caratteri delle sorelle del defunto, e messo in giusto ridicolo il loro perbenismo da operetta.
    Splendida la rappresentazione dello stato di desolazione delle casalinghe e la fuga nell’immaginario televisivo con l’inguaribile innamoramento x i suoi personaggi.
    Molto brava Kathy Bates e anche tutti i comprimari, ma giganteggia Rupert Everett che ormai abbonato a ruoli omosessuali, qui si esibisce sfoderando le sue buone capacità recitative.
    Da godere

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Dopo essere stata lasciata dal marito Max (al quale ha dedicato gran parte della sua vita), la casalinga Grace decide di andare a Londra per assistere ai funerali della pop star Victor Fox, di cui lei è stata una grande fan, assassinato da un killer. Sola e sconvolta, Grace riceve un ulteriore terribile colpo quando scopre che quello che lei credeva un simbolo di virilità maschile era in realtà gay e viveva con il fidanzato Dirk. Con i due pilastri della sua vita irrimediabilmente crollati, la donna trova inaspettatamente la forza di reagire grazie all’incontro con l’amante del cantante, Dirk Simpson, che la convince a tonare a Chicago per cercare l’assassino. Con l’aiuto della nuora nana i tre, uniti dalla diversità, avranno successo.

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