Humpday - Un mercoledì da sballo

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Humpday - Un mercoledì da sballo

Qualche volta il cameratismo ci porta troppo lontano. Quando Andrew inaspettatamente si ritrova a notte fonda davanti alla porta di Ben, i due vecchi amici di college ricordano subito le loro antiche prodezze di maschi eterosessuali. Per salvare Ben dalle pantofole domestiche, Andrew lo invita alla festa di una comunità che pratica il sesso senza inibizioni. Qui sono tutti impegnati a realizzare erotici filmini artistici per partecipare al festival porno regionale. L’idea stuzzica Andrew che convince Ben a cercare un soggetto per il film. Dopo tanto bere e tante idee scartate ne rimane solo una che sembra buona: Andrew dovrebbe fare sesso con Ben davanti alla telecamera. Non si parla di porno ma di un progetto artistico. Il giorno dopo, a mente fresca, non sanno come disimpegnarsi. Comunque non sembrano esserci grossi ostacoli – tranne la moglie di Ben, l’eterosessualità e alcune questioni meccaniche…

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16 commenti

  1. smalltownboy

    Molto carino, ben scritto e recitato. Il doppiaggio italiano è però un po’ fuorviante, perchè le voci di Lillo e Greg sono così caratteristiche che impediscono allo spettatore di entrare veramente nel film.

  2. io l’ho adorato… assolutamente più queer che gay, soprattutto in senso letterale perché è davvero “strano”. La storia è assurda, completamente assurda, ed anche interessante, i dialoghi che ne vengono fuori sono molto verosimili e costantemente impregnati di un imbarazzo che non può non suscitare simpatia, senza mai cadere nella banalità. Attori bravi e adatti ai personaggi tutti e tre, in un susseguirsi di “ehm…” che sanno dire tutto. Insomma, mi trovo a dissentire con praticamente tutti i commenti precedenti, è così tenero!

  3. perles75

    che film brutto!
    L’idea della storia -il film porno amatoriale dei due amici etero- risulta solo una scusa per montare una sequenza ininterrotta di dialoghi completamente vuoti, inutili e supponenti. Il gioco di telecamere “fintamente a spalla” è fine a se stesso, un esercizio di stile. Gli attori sono tutti indiscriminatamente antipaticissimi (poverini, mica colpa loro, sono le parti che gli hanno dato).

    Credo che le intenzioni del regista fossero quelle di fare un film raffinato, originale e provocatorio. Intenzioni completamente fallite.
    2/10 (il film merita un 3 o un 4, ma per la delusione glielo abbasso di un paio di punti!).

  4. mjrko77

    Una bella storia, bellissimi dialoghi, doppiaggio osceno! Mi sono anche un po’ commosso perché era evidente che Andrew ci sia rimasto male dal rifiuto di Ben. Molto interessante

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trailer: Humpday - Un mercoledì da sballo

https://youtube.com/watch?v=Y5eMrv5r9iM%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1

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“…gli «ultimi fuochi» di due migliori amici prima che le loro vite prendano direzioni diverse -stabilmente sposato con figli uno, ancora irrisolto, perennemente on the road l’altro. Solo che al tono elegiaco, al paesaggio silvestre e alla sceneggiatura sparsa di Reichardt si sostituiscono una serie di fitti duelli verbali (improvvisati su un canovaccio preciso di scene) e una mise en scene stretta sul volto dei personaggi. Ben (Mark Duplass) e Anna (Alycia Delmore) si godono un matrimonio in apparenza rilassato e ideale. Stanno cercando di avere un figlio quando, nel cuore della notte piomba da loro Andrew (Joshua Leonard), il vecchio amico del college che immediatamente trascina Ben in una notte di boheme saffico/artistica. Dalla nuvole di marijuana e dai fumi dell’alcol emerge l’idea di un porno amatoriale da presentare a un festival underground. Il trucco per vincere il primo premio sarebbe quello di filmare l’amplesso di due maschi etero (Ben e Andrew). Da quest’ipotesi, Shelton trae una serie di divertentissimi scambi tra i due amici, tra marito e moglie e una scena notturna annaffiata di tequila tra Anna e Andrew. Tra le schermaglie, Anna emerge come un faro di ragione e di humor nella nebbia di pruderie, machismo, infantilismo e nozioni preconcette dei due che -in questo riff estremo su tutte le buddy comedy della storia- passano gli ultimi venti minuti di film (di notevole comicità fisica) soli in una stanza con una telecamera a cercare di capire come venire fuori da quel pasticcio. Il che fa dello 0 budget e 0 star Humpday un chick flick (film «per signorine») molto migliore di Bride Wars e affini. …” (Giulia D’Agnolo Vallan, Il Manifesto)

La regista Lynn Shelton narra «la paura e la voglia di essere nudi» di due maschi, forse adulti, forse eterosessuali. Un tempo l’amicizia maschile nulla aveva di femminile, ma ora lo sposato Ben apre volentieri la porta ad Andrew, ex compagno di college, giramondo e squattrinato. A una festa tardohippy i due, pancetta e tutto, schivano la noia conoscendosi biblicamente. Siamo sicuri che Anna, la moglie di Ben, serva a qualcosa? Sta di fatto che i ragazzoni imbranati si piacciono e allo spettatore viene il dubbio che gli abbracci omosessuali nascano dal tedio di vivere. (Il Giornale)

Classico film americano indipendente con tante parole e una irriverenza che non supera certi limiti. Due amici per la pelle, non molto giovani né molto magri, sedicenti etero, sfidano il proprio senso del pudore nel fare un filmino gay porno, loro due soli nella camera d’hotel. Non sarà facile, l’idea sulla carta è carina, sabato sera di coppie aperte, ma poi la storia s’allunga, si fa freudianamente logorroica ma valorizzata da due bravi attori per fortuna non divi. (Corriere della Sera)

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