Essere John Malkovich

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Essere John Malkovich

Delirio grottesco di una trama non-sense che inaspettatamente funziona e diverte, tutta sul filo del paradosso e dell’intellettual-demenziale. E’ in sostanza una riflessione sul fenomeno del divismo e della progressiva perdità d’identità dell’individuo nella società globalizzata: quando Lotte (Cameron Diaz) sperimenta il giro nella testa di Malkovich finisce per innamorarsi di una collega del marito e, in una divertentissima scena pseudoerotica in soggettiva, raggiungerà orgasmi inaspettati. Un po’ macchinoso nel finale tutto filosofico ed esistenzialista con una chicca sui titoli di coda: la bellissima canzone di Bjork ‘Amphibian’.

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2 commenti

  1. Essere John Malchovich e’ un film disturbante, non posso dire se mi e’ piaciuto o meno, di certo e’ stata un’ esperienza. Non vivrei nei panni di John Cusack e nemmeno in quelli di John Malchovich questo e’ certo.

  2. zonavenerdi

    So di avere gusti diversi dalla media; ma nonostante questo quando un prodotto che a me non piace ha così tanto successo mi chiedo il perchè di ciò. E vi giuro riguardando questo film non lo sono riusciuto a capire il perchè del successo di questo film …

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Craig, burattinaio ambulante, è sposato con Lotte, impiegata in un negozio di animali domestici. I due hanno pochi soldi e pochissime prospettive di miglioramento. Craig trova lavoro come archivista alla Lester Corporation, al settimo piano e mezzo di un palazzo nel centro di Manhattan. L’ambiente è triste, tranne la collega Maxine, di cui Craig subito si invaghisce. Lei però rifiuta ogni proposta e Craig, adirato, sbatte un cassetto, fa cadere una cartella dietro un armadietto, scopre una porta e un passaggio. Viene risucchiato in un tunnel ed eccolo nei panni di un uomo che legge il giornale, poi si alza, va allo specchio, si guarda: è John Malkovich, l’attore. Poco dopo viene espulso, e tornato in se stesso, vuole rendere noto ad altri la propria scoperta. Maxine la mette subito a frutto sul piano commerciale: duecento dollari a testa in cambio del sogno di essere John Malkovich. I clienti fanno la fila. Lotte, vissuta l’esperienza, incontra Maxine e se innamora. Ma è John che agisce, e Maxine non si tira indietro. Craig, sentendosi umiliato, chiude Lotte in gabbia e si appresta a prendersi una rivincita. Ma la situazione si ingarbuglia. Entra in ballo il vero John che segue Maxine, scopre questa attività clandestina, decide di fare un viaggio dentro sé stesso e ne rimane scioccato. Vorrebbe mettere fine a tutto, ma Craig è ormai entrato definitivamente nella sua testa. Malkovich smette così di fare l’attore per diventare un famoso burattinaio e sposare Maxine. Tempo dopo, Craig-Malkovich vorrebbe uscire dall’attore per tornare da Maxine. Ma la ragazza, dopo una lite, si riappacifica con Lotte, alla quale dice che il bambino che aspetta è di loro due. Anni più tardi, ecco la bambina ai bordi di una piscina con le due donne intorno. Attraverso i piccoli occhi una voce invita a non guardare Maxine. Forse Craig è tornato a fare lo spettatore: come era all’inizio.

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